Il festival interetnico di musica e teatro dal titolo “Soul Makossa” giunto ormai alla VIII edizione, ha proposto ieri 28 ottobre, presso la Chiesa di San Marcello di Bari, la performance di Carla e Carine Ramia in una delicatissima esibizione musicale.Libanesi, sorelle, Carla e Carine sono diplomate in canto orientale. Vissute immerse nel clima artistico profuso dal padre, il musicista e compositore Michel Ramia, hanno proposto al nutrito pubblico incuriosito, brani della tradizione della chiesa maronita, elaborati da una morbida ricerca espressiva scaturita dall'esigenza d' interculturalità.Le due delicate voci femminili sono state accompagnate da Rami Maalouf al flauto, Michel El Massih al piano e Milad Nassim al violino.Il concerto si è virtualmente suddiviso in tre parti, la prima dedicata al Signore con i canti della tradizione siro-maronita, in lingua siriana come “Abou dqouchto” e “Choubho Ihaw qolo”, miste ad alcune composizioni nuove di Michel Ramia, la seconda dedicata alla Vergine Maria, sempre con canti significativi del passato e del presente, la terza ed ultima ha compreso le composizioni musicali dedicate ai santi libanesi Charbel, Rafca e Neemtallah.
Il concerto si è chiuso con il brano Noussalli che ha dato il titolo al loro ultimo cd, interamente composto da Michel Ramia.I brani accompagnati dal piano, con numerosi ed elaborati interventi di flauto e violino, hanno sicuramente evidenziato la capacità vocale delle due artiste, mettendo in scena la peculiarità tradizionale di canti di Chiesa maronita: è una chiesa cattolica sui iuris, praticamente nella stessa Chiesa cattolica mantiene riti e liturgia della tradizione siro-antiochena, il patriarca dopo l'elezione fa professione di comunione con il pontefice romano.Carla, Carine ed il loro gruppo, hanno condotto il pubblico in una sorta di atmosfera piuttosto rarefatta, tanto che l'impronta musicale del Libano si è sparsa nell'ambiente in maniera leggera e poco invadente, al fine di evidenziare un discorso di mescolanze culturali assolutamente efficaci e decisamente suggestive.
Deborah Brivitello