Ieri sera allo Sheraton Nicolaus Hotel di Bari un numeroso pubblico era presente per ascoltare il bellissimo programma offerto dalla Orchestra della Provincia di Bari diretta da Bruno Aprea.Com’è d’uopo, la Coriolano ouverture op.62 di Beethoven (1770-1827) apriva la serata. Essa precede, in genere, i concerti per pianoforte solista e orchestra dello stesso compositore.Nel caso di ieri sera e -non a caso- ha preceduto la Sinfonia n. 8 in si minore D. 759 “Incompiuta” di Schubert (1797-1828), il quale, guardando a Beethoven come ad un gigante, ne era un profondo conoscitore ed ammiratore tanto da aver preso da lui ispirazione per molte sue composizioni.La scelta di Aprea, non è dunque casuale e dimostra la sua levatura di musicista.Il programma era tutto tedesco: L.van Beethoven, F. Schubert, R. Strauss; quanta generosità proviene da questa terra!L’ouverture op. 62 Coriolano, composta nel 1807, fu ispirata da un lavoro del tedesco Heinrich Joseph Collin e fu presentata, come spiegavo, insieme alla Quarta Sinfonia ed al Quarto concerto per pianoforte e orchestra. I tratti della personalità di Beethoven sono concentrati tutti in questa composizione, che essendo ouverture non ha le dimensioni di una sinfonia, ma ha la capacità di mettere in luce il Beethoven Titano. Essa, infatti, descrive l’eroe Coriolano nel suo aspetto coraggioso ed in quello nobile e gentile. Entrambi i temi sono affidati agli archi, trattati in maniera diversa. Nella ouverture, l’accordo di settima diminuita viene reiterato tanto da creare una esaltazione dello stesso. Questo tipo di accordo è sempre presente nelle composizioni beethoveniane ed ha una carica emotiva unica e forte. La maestria di Beethoven si rivela nella coda, dove la dissoluzione del tema corrisponde alla dissoluzione dell’eroe, alla sua morte.Bruno Aprea conduceva l’orchestra: figlio del grande Tito Aprea, pianista ed autore di molti libri didattici, ha iniziato presto la sua carriera internazionale come pianista ed in seguito come direttore d’orchestra ricevendo riconoscimenti e premi da personalità importanti come L. Bernstein e S.Ozawa. Aprea ha una musicalità eccellente, ha condotto l’orchestra in maniera appassionata e dolcissima, rivelando un rapporto viscerale con la musica. Niente è stato lasciato al caso, ogni nota era vissuta e goduta, anche la più semplice e sola croma.La sinfonia di Schubert “Incompiuta” è tra le sue più celebri composizioni; essa consta di due soli movimenti, ragione da cui deriva il titolo. Il primo movimento, di una bellezza disarmante, si apre con un tema dei contrabbassi e dei violoncelli, cui segue il primo tema, esposto dall’oboe e dal clarinetto, strumenti che si distinguono per il loro timbro dolce e vellutato. Elemento ritmico di rilievo è dato dal sottofondo degli archi. Il secondo tema presenta una linea melodica di estrema dolcezza che Aprea ha messo in rilievo vivendola in modo dolce e appassionato e mettendo in rilievo la bellissima sincope che accompagna l’esposizione del tema e che crea un movimento ritmico vivace e delicato allo stesso tempo.Il secondo movimento è caratterizzato da due melodie che ricordano il secondo tempo del concerto n. 4 di Beethoven: il dualismo tra il tema del clarinetto di estrema dolcezza e la concitazione degli archi che lo contrastano. Di difficilissima esecuzione il poema sinfonico op. 20 Don Giovanni di R. Strauss (1864-1949).Ricchissimo nella trattazione strumentale ricca di richiami di civetterie mozartiane nell’uso delle percussioni(xilofono). Ottima scelta quella di Aprea nell’accostare i tre compositori e grande comunicatività di musicista. E’ un direttore al quale il pubblico barese darà sempre il benvenuto.
Viviana Velardi
Viviana Velardi