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domenica 25 novembre 2007

BARI – Incantano e catturano il pubblico i ‘Pan Atlantic’..Bobby Previte + Gianluca Petrella al Time Zones


Straordinaria..coinvolgente..emozionante la serata di ieri, 23 novembre, al Teatro Di Cagno di Bari che ha ospitato, all’interno della rassegna Time Zones, dei nomi strepitosi e internazionali.
Ad incantare gli spettatori: Bobby Previte che da qualche anno si esibisce con la Pan Atlantic, una band acustica che fonde in un quintetto italo-franco-austro-danese-americano alcuni dei nomi più interessanti del jazz contemporaneo.

Salgono sul palco intorno alle 21 e 30 e immediatamente, Puschnig, Dalbecq, Petrella, Davinson e Pevite cominciano ad ‘accarezzare’ i loro strumenti, è un crescere di emozioni, pulsazioni, ed ecco che quel jazz che caratterizza Previte si eleva in un climax di tensione.
Inutile enumerare gli avvenimenti che caratterizzano la carriera di Previte, basta affermare che è riconosciuto in tutto il mondo come maestro del suo strumento (la batteria..per chi ancora non lo sapesse!!) e del moderno jazz.

Inevitabilmente il nome Previte richiama alla mente, per associazione di idee, quelli di "Downtown Jazz" e di "Knitting Factory": laddove la prima era l'espressione che nei primi anni ottanta ambiva definire - e pubblicizzare - un gruppo di musicisti dall'approccio altamente fluido e comunque un periodo che ha coinvolto tutta l’arte in senso ampio; mentre il secondo era il nome del piccolo locale che di tali musiche d'avanguardia divenne in breve tempo il luogo deputato e, più avanti, anche un "marchio di garanzia" di discreto successo.

E ieri tutti gli amanti del genere e non hanno potuto godere delle sue evoluzioni, della sua forza travolgente, la sua musica così particolare da risultare inclassificabile ha davvero incantato il pubblico barese. Sembrava appartenere totalmente al suo strumento, lui, che è famoso per il suo drumming elettrizzante riusciva a far suonare e a dar vita ad ogni piccolo elemento della batteria. Infatti, non si accontentava di suonare i piatti, la gran cassa, i tom..cercava di creare suoni continui e diversi toccando i bordi della batteria.
Ha certamente ipnotizzato ma la bravura e l’abilità della band ha supportato Previte. Gli assolo di sax..le sferzate di basso e i suoni acuti della tastiera sono stati continui. Ma ad emozionare maggiormente il giovane Gianluca Petrella e non per i suoi natali baresi ma per l’ecletticità sonora.

Riesce a produrre con il suo trombone una musica tanto fluida ed originale che sembra allontanarsi dal jazz comune per elevarsi a sonorità disparate. Un linguaggio personale ed indipendente, sonorità leggere e suoni forti e distorti da sembrare quasi elettronici.
Petrella, nato nel ’75 e diplomatosi al Conservatorio di Bari nel ’94, ha alle spalle una carriera che lo vede collaborare con nomi strepitosi internazionali e non. Troppo densa di avvenimenti la sua giovane vita per ripeterli qui, l’importante è sapere che Petrella è forse la massima espressione barese nello scenario di musica internazionale.

Un quintetto che è riuscito a dar vita ad un’esibizione eccitante e davvero fuori dal comune che ha catturato il pubblico, che, inesorabilmente, ha richiesto un bis. Concesso l’ultimo pezzo i musicisti spariscono nell’ombra lasciando un senso di estasi nell’aria!

Luana Martino

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