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domenica 25 novembre 2007

BARI – Carla Bozulich + Gowns + Father Murphy intensità e vibrazioni al Time Zones


Continua la rassegna ‘Time Zones’ che ha visto esibirsi nella serata del 22 novembre tre realtà diverse ma accomunate da intensità e vibrazioni.

Il pubblico del Bohemien, che ha ospitato il concerto, è stato letteralmente catturato dalla potenza degli artisti. Una scelta non casuale quella di far esibire i tre gruppi nella stessa serata, sembra, infatti, che i giovani e italianissimi Father Murphy siano stati scelti dai Gowns come spalla al loro tour internazionale che prevede tre date con la grande Carla Bozulich.

E’ stata certamente lei il perno dell’intera serata. Quasi magnetica, in grado di attirare l’attenzione degli spettatori con il suo mood artistico sui generis, innamorata del folk e del country americano si ritrova poi (agli esordi della sua carriera) nei bagordi del sexual-industrial con gli Ethyl Meatplow. Il suo essere eclettica la porta nel mondo del punk dei Geraldine Fibbers, fino a cadere nelle braccia di Willie Nelson. Oggi, è pronta per una nuova e intensa emozione da regalare: il disco ‘Evangelista’ definito un lavoro blues ma è molto di più…un blues biblico, quasi demoniaco e gotico che la splendida voce della Bozulich interpreta con passione sanguinante.

Sul palco ieri l’atmosfera era inquietante avvolte anche snervante, la sua musica si fondeva con suoni acuti e perforanti, una sorta di noise che si fonde con melodie gotiche ed echi di voci lontane.
Un’ascesa di tensione che però sembra non arrivare ad uno sfogo completo, la drammaticità si coglie in ogni pezzo e in ogni espressione di Carla che enfatizza l’esibizione sedendosi tra il pubblico attonito e colpito.

Meno ‘cupa’ la performance dei Gowns (che hanno aperto la serata): progetto di Erza Buclha (figlio di Don, storico inventore dei primi sintetizzatori) e Corey Fogel che si sono uniti ad Erika Anderson. La loro incredibile musica è una fusione perfetta di post-rock folk con accenti marcati di noise ma ben strutturato.
Il loro album ‘Red State’ ha avuto un enorme eco e sembra sia stato annoverato come migliore del 2007. L’esibizione che hanno regalato al pubblico barese è stata caratterizzata da un sound ipnotico, fatto di scorie elettroniche e di melodie avvolte sussurrate e altre volte letteralmente gridate.
Una scoperta americana che nasce proprio con l’intento di sintetizzare vari tipi d’interessi musicali..e ci riescono bene.

Ugualmente abili i trevigiani Father Murphy una delle più promettenti formazioni italiane, tanto geniale quanto originale e particolare. Freddie Murphy, Chiara Lee e Vicar Vittorio Demarin Brain compongono brani capaci di partire dal più banale arrangiamento pop per raggiungere sonorità una volta blues, una volta punk e perché no anche strane melodie prodotte da strumenti giocattolo.
Sembra che giochino continuamente tanto da apparire grandiosi ma senza osare troppo…

Una serata intensa all’insegna dell’ottima musica e alla scoperta di generi che si fondono e si amalgamano tra loro per creare l’inaspettato.

Luana Martino

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