Nuova replica del Consorzio Aceto Balsamico di Modena a
Codacons: regolarità sotto controllo, ma Codacons
intervenga anche su problemi reali del nostro mercato
Modena, 24 dicembre 2009. Il Consorzio Aceto Balsamico di
Modena ha appreso solo da Internet il contenuto della
replica di Codacons alla posizione recentemente espressa in
merito a confezioni di aceto ritenute irregolari, e a sua
volta risponde pubblicamente: inutili sono stati infatti i
numerosi tentativi di contattare direttamente
l'associazione per una aperta e positiva discussione.
Innanzitutto, il Consorzio desidera chiarire a Codacons di
non disporre del mandato ministeriale della 'vigilanza',
e pertanto di non essere giuridicamente autorizzato ad
effettuare controlli sui produttori, che sono invece
demandati alle Istituzioni preposte. È tuttavia interesse
primario del Consorzio quello di promuovere la osservanza
del disciplinare, e contemporaneamente quello di garantire
la promozione e diffusione commerciale del prodotto.
Pertanto le – benché scarse – informazioni rese note
da Codacons nell'ultimo comunicato hanno permesso di
effettuare ricerche e individuare i prodotti cui
probabilmente Codacons si riferisce. Si tratterebbe di una
confezione distribuita sul mercato tedesco, la quale è
risultata essere stata sottoposta all'approvazione
dell'Organismo di Controllo, ottenendola. L'azienda
produttrice, da noi contattata, afferma che l' indicazione
'invecchiato' è presente appunto sul collarino del
prodotto, il quale fa parte della etichettatura come dalle
vigenti previsioni di legge ( D.Lgs. 109/92: Si intende per
etichettatura l'insieme delle menzioni, delle indicazioni,
dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei
simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che
figurano direttamente sull'imballaggio o su un'etichetta
appostavi o sul dispositivo di chiusura o su cartelli,
anelli o fascette legati al prodotto medesimo). Il prodotto
è pertanto stato assoggettato a tutte le verifiche
previste dal Piano dei Controlli, ed è perfettamente in
regola. Il fatto poi che esistano sull'etichettatura anche
i riferimenti a due diverse certificazioni volontarie di
prodotto, entrambe rilasciate da CSQA, vuole unicamente
attestare che il prodotto è stato assoggettato – in
aggiunta alle verifiche obbligatorie ed attestate come
previsto dalla dicitura "Garantito dal Ministero delle
Politiche Agricole Alimentari e Forestali ai sensi
dell'art.10 del Reg.(CE) n. 510/06" – ad ulteriori
analisi e verifiche richieste volontariamente dal
produttore. Una prassi che vuole aggiungere, se possibile,
ulteriori informazioni e garanzie per il consumatore, e non
certo 'danneggiare gli interessi degli utenti finali'
come sostiene Codacons.
In merito alla presenza di simboli grafici sulle etichette
dell'Aceto Balsamico di Modena, il nostro Consorzio
desidera unicamente rilevare come Codacons non riporti una
versione corretta del testo originale del parere del
Comitato scientifico della Commissione europea: in tale
testo, veniva sottolineata la esigenza di non confondere il
consumatore sull'invecchiamento del prodotto, cosa che di
fatto non avviene con le simbologie contestate da Codacons,
e che è nell'interesse sia del Consorzio che delle
Istituzioni vigilare e fare osservare. Lo stesso parere
citato, invece, pone grande accento sulle 'pratiche
dubbie' che pare possano essere generate dal
"condizionamento del prodotto al di fuori della zona di
produzione" , e il Comitato scientifico raccomanda di
porre fine a questi "abusi, sempre dannosi per i
produttori originari", ciò che il nostro Consorzio ha da
sempre accolto come una grande missione, a favore della IGP
e dell'economia Italiana, se si pensa che una grande
quantità di prodotto viene esportata sfusa e confezionata
all'estero.
Ancora una volta, comunque, sembra curioso rilevare come
Codacons si interessi con tanta energia a prodotti non
distribuiti in Italia, mentre tralasci di prendere posizione
sulla costante, e scandalosa, presenza sugli scaffali
italiani di tanti condimenti che abusano della parola
'balsamico' senza averne alcun titolo: prodotti
ammiccanti e venduti in bottiglie e bottigline dal look
prezioso, dal costo produttivo risibile rispetto al prezzo
richiesto ai consumatori, i quali li acquistano pensando
all'Aceto Balsamico di Modena o al più prezioso Aceto
Balsamico Tradizionale (protetto da due DOP), salvo poi
accorgersi di aver acquistato un po' di mosto cotto
acetificato con aceto di vino. Non solo il nostro, ma tutti
i Consorzi che rappresentano le due DOP e la IGP da tempo
vanno chiedendo chiarezza e prese di posizione su questo
problema, e sarebbe interessante che anche Codacons, già
da noi sollecitato in merito, ci facesse conoscere il
proprio pensiero.