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sabato 19 dicembre 2009

Bari - 'Primad'arte' opera dietro il sipario della casa editrice Orbicolare


Presentato il volume “Prima d’Arte” opera dietro il sipario dell’edizione Orbicolare nel foyer del Teatro Petruzzelli di Bari.

E’ un libro che non promette di svelare trame o imbrogli e non racconta spettacoli passati e futuri ma la storia di un edificio che è il luogo della memoria e della cultura di numerose generazioni.

Si potrebbe dire un altro libro sul Petruzzelli, cosa c’è di nuovo.
La caratteristica principale che rende questo volume unico nel suo genere e che le fotografie inserite sono state effettuate con la tecnica orbicolare.

A spiegare in cosa consiste questa tecnica è intervenuto Michele Perrotti, art director della casa editrice “ possiamo definire la tecnica orbicolare la più grande invenzione dopo la macchina fotografica, poiché consente di racchiudere in un unico fotogramma l’immagine a 360°. In questo lavoro – prosegue Perrotti – è bandito il digitale, si utilizza solo l’analogico e le nostre pellicole possono avere una dimensione che varia da 7 – 25 – 30 e 40 centimetri. Capacità di ingrandimento che non è stata ancora raffinata dalla tecnica digitale”.


“ Impaginare le tavole orbicolari è un’operazione che viene eseguita esclusivamente a mano e questo fa comprendere il suo costo elevato, tanto che l’editore ha limitato la tiratura delle edizioni ad un massimo di 1500 copie”.
Con orgoglio Perrotti spiega che in Italia a svolgere questo lavoro è soltanto la casa editrice Orbicolare che ha la sua sede a Capurso (Bari) e che lo staff che lo compone è costituito da maestranze di giovani pugliesi altamente qualificati.

L’editore unico Isabella Santoro, spiega che questo è il primo lavoro eseguito per la Regione Puglia ed ha pensato di raccontarlo alla sua maniera, con l’orgoglio di una barese che ritrova il proprio teatro.
Inoltre specifica che l’applicazione di particolari obiettivi alla macchina fotografica orbicolare ha comportato il rilascio del brevetto di “invenzione Industriale, fotografia orbicolare multipla” oltre a quello per “modello Ornamentale” e “modello Utilità”.

Questa casa editrice è ben conosciuta nella pubblica amministrazione e non dal grande pubblico, perché le loro opere non vanno in libreria ma vengono commissionate dai Ministeri, Regioni, Provincie ed eminenti personalità estere per il privilegio di donare l’Opera in esclusiva.

Prima della pubblicazione “Prima d’arte”, la casa editrice ha consegnato a S.A.S. il Principe Alberto II di Monaco, un volume diplomatico sul Palais Princier per la sua Alta Rappresentanza.
Il prossimo lavoro è programmato per la prossima estate a Parigi dove fotograferanno l’Eliseo.

A salutare l’evento di questa presentazione , con un messaggio autografo, anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano
“ In occasione del convegno di presentazione del volume “Prima d’Arte” dedicato al Teatro Petruzzeli, il Presidente della Repubblica invia agli autori le sue più vive congratulazioni per la realizzazione di un’opera di pregio che contribuisce a celebrare la restituzione dello splendido edificio, prestigiosa sede di arte e cultura, alla di città di Bari e all’Italia tutta”.

Sono intervenuti alla serata Fabio Mangone, professore ordinario Università di Napoli Federico II, Giorgio Funaro, direttore Restauro dell’appalto decorativo e Christine Farese Sperken, docente Università di Bari, Carlo Schilardi, prefetto di Bari, Corrado Petrocelli, rettore dell’Università di Bari, Francesco Schittulli, presidente della Provincia di Bari e Giandomenico Vaccari, sovraintendente della Fondazione Petruzzelli, Ugo Sbisà, giornalista e critico musicale, dove unanimemente hanno espresso il valore culturale di quest’opera, un viaggio nella bellezza di questo contenitore teatrale, dove lo spettacolo non è soltanto quello che si svolge sul palcoscenico una volta aperto il sipario.

Ad allietare la serata tra un intervento e l’altro sono intervenuti Annalisa Carbonara (soprano), Leonardo Gramegna (Tenore) e Davide Dellisanti (pianista) che hanno cantato e suonato un’area della Cavalleria Rustica di Pietro Mascagni “Tu qui, Santuzza?” e dalla Traviata di Giuseppe Verdi “Libiam nei lieti calici”.

Anna deMarzo

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