
Siamo arrivati al sesto appuntamento del festival ‘Voci dell’Anima’ e ieri sabato 19 dicembre nella Chiesa Mater Ecclesiae di Poggiofranco il pubblico è accorso ancora una volta numeroso quasi a non voler spezzare questo legame con l’oriente in un clima natalizio con Janet Yehudian in Persia d’amore.
Simbolo di un percorso multiculturale, tra tradizione persiana ed ebraica, Janet Yehudian è una cantante molto amata in Israele. Nata a Teheran, dove il padre era cantore della comunità ebraica, a 14 anni si trasferisce a Gerusalemme dove qualche anno più tardi diventa la voce per eccellenza della tradizione ebraico-persiana in Israele. Invitata a cantare nei Festival più importanti e prestigiosi di Israele, negli ultimi anni si è esibita in contesti internazionali quali il Festival de Montpellier, lo Schleswig-Holstein Festival e Une seule voix tour in Francia.
Insieme a Mark Eliyahu, probabilmente il più grande virtuoso di Kamancha, una sorta di violino della antica tradizione cristiana, e ad alcuni tra i migliori interpreti della autentica musica strumentale persiana, ha presentato uno spettacolo intenso in cui la musica ebraica dell’Iran si intreccia alle antiche tradizioni attraverso preghiere, musiche sacre e brani originali.
Lunghi gli applausi del pubblico estasiato dai virtuosismi degli artisti e soprattutto dalle magiche armonie prodotte da Mark Eliyahu con il suo Kamancha (violino persiano )di cui si narra dia solllievo ai cuori spezzati , ha il potere d'attenuare le sofferenze dei malati e che solo un vero artista è capace di apprezzarlo.
sul palco: Janet Yehudian – voce; Mark Eliyahu - Kamancha (violino persiano) e direzione musicale; Gil Hameiri – Percussioni; Alon Amano Campino - Oud