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lunedì 21 dicembre 2009

Ennesima legge ingiusta.
Sgambetto alla cittadinanza e agli automobilisti da parte del Governo: la Finanziaria 2010 introduce in sordina l’obbligo del pagamento del contributo unificato nelle cause d’opposizione a sanzioni amministrative.
Anche se un verbale o un atto di accertamento della P.A. è palesemente illegittimo, il cittadino sarà costretto comunque a versare allo Stato importi a partire da 38 euro per essere tutelato dalla Giustizia ordinaria.
Un incentivo ai comuni ed enti pubblici a salassare i cittadini.
Il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA rivolge un appello al Governo affinché sia stralciato il comma 202 dell’art. 2 della finanziaria la norma “blocca – ricorsi” prima della definitiva approvazione al Senato.
L’art. 2 al comma 202 della legge finanziaria già licenziata dalla Camera dei Deputati con il recente voto di fiducia, introduce a sorpresa una novità che ha dell’incredibile e che purtroppo era rimasta in sordina: se fino ad oggi i giudizi di opposizione a sanzioni amministrative erano dichiarati per legge “esenti” dal pagamento del contributo unificato e quindi sostanzialmente gratuiti per tutti quei cittadini colpiti da multe e sanzioni illegittime ed ingiuste, con tale intervento del Governo per tutte le cause d’opposizione a sanzioni dovrà essere versato il contributo unificato che secondo la tabella allegata al Testo unico delle spese di Giustizia di cui al D.P.R. 115/2002 e successive modificazioni avrà il costo minimo di euro 30, oltre ad ulteriori 8 euro per marca da bollo.
In pratica, e solo per fare un esempio, un cittadino erroneamente sanzionato dalla Polizia Municipale per aver omesso di reiterare il pagamento della sosta sulle “strisce blu” (la cosiddetta multa per “grattino scaduto”), la cui sanzione amministrativa prevista dal Codice della Strada è pari ad appena 22,00 euro, dovrà pagarne ben 38 per poter proporre ricorso innanzi al Giudice di Pace.
Sostanzialmente una nuova legge – blocca ricorsi, che servirà a portare risorse nelle casse dei Comuni e degli enti sanzionatori, che saranno quindi incentivati a perseguire politiche afflittive nei confronti di cittadini attraverso la ben nota prassi delle multe seriali, ma soprattutto a ridurre i già angusti spazi di Giustizia per tutti quei cittadini illegittimamente colpiti da provvedimenti della Pubblica Amministrazione e che sicuramente saranno disincentivati a proporre ricorso innanzi all’autorità Giudiziaria competente se dovranno essere onerati dal pagamento di una vera e propria nuova tassa.
Per queste ragioni, il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA rivolge un appello al Governo affinché sia stralciato il comma 202 dell’art. 2 della finanziaria, la norma “blocca – ricorsi”, prima della definitiva approvazione al Senato di un’ennesima legge ingiusta ed iniqua.

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