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sabato 24 ottobre 2009

Bari - 'La principessa Sirena' di Teresa Ludovico, un viaggio fantastico tra musica, danza, luci, trasparenze e colori


Debutto nazionale ieri sera al Teatro Kismet Opera di Bari dello spettacolo “La principessa Sirena” a cura di Teresa Ludovico.
E’ questa la versione italiana dell’omonimo spettacolo presentato in Giappone dal Setagaya Public theatre di Tokyo, sempre con la regia della stessa Ludovico.

Con questa rappresentazione si chiude la trilogia dedicata alla fiaba iniziata l’anno scorso con “Bella e Bestia “ e “La regina delle nevi”, favole solo apparentemente destinate al pubblico dei più piccoli, perché piacciano e sono seguiti dagli adulti.

Scordati la versione mielata disneyliana, dove tutto finisce “… e vissero tutti felici e contenti”, perché la regia segue il finale proposto dal favolista danese Hans Christian Andersen, raccontando un amore impossibile.

Il lavoro proposto punta su una scrittura che arriva alla estrema sintesi del racconto, orientando la sua attenzione più sulle emozioni e all’incanto che la favola può trasmettere.

Per rafforzare questa magia anche la scenografia risulta molta spartana, proprio per non distrarre lo spettatore.
L’ambiente marino è stato rappresentato solo da un grande superficie riflettente di forma quadra, dove solo un leggerissimo velo posto sul davanti crea un’immagine evanescente e rarefatta. A completare l’habitat acquatico i suoni del mare.

Per ogni personaggio si è avuta una grande cura nella scelta dei costumi, che andava dall’elegante abito della principessa, allo sfarzoso della strega e dei suoi mostri marini, al gusto un po’ retrò delle principesse che si presentano alla corte del principe, per combinare un matrimonio.

Insolita ma piacevole la scelta musicale, che si muoveva su una vasta gamma sonora, dove si è potuto ascoltare anche un brano di Britney Spears “Baby one more time”.

Bravi tutti gli attori che hanno interpretato anche più personaggi, e che si muovevano con azioni danzate e con capriole circensi ed hanno recitato un po’ in francese ma anche con varie inflessioni regionali.

Un insieme di musica, danza, luci, trasparenze che hanno dato vita ad uno spettacolo che ha lo scopo di far sognare e proprio come il finale della favola ci porta su in alto come il vapore acqueo.

In scena Eugenia Amisano, Raffaella Gardon, Daria Menichetti, Paolo Summaria, Valerio Tambone.

Scenografia di Luca Ruzza
Luci di Vincent Longuemare
Costumi di Luigi Spezzacatene.

Anna deMarzo

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