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venerdì 21 settembre 2007

Riccardo Milani, Kim Rossi Stuart, Paola Cortellesi e Jasmine Trinca parlano del loro ultimo lavoro 'Piano, Solo'


Ieri sera a Bari l’anteprima del film di Riccardo Milani “Piano, Solo”, mentre nel pomeriggio sia il regista che gli interpreti principali, sono stati ospiti presso la libreria Feltrinelli per il primo appuntamento della stagione cinematografica di “Pellicole a confronto”.Kim Rossi Stuart, Paola Cortellesi e Jasmine Trinca hanno amabilmente chiacchierato con i tanti spettatori presenti, parlando del loro ultimo lavoro, mentre in separata sede, si sono concessi alla stampa e con tanta disponibilità hanno risposto alle molteplici domande a loro poste. - D. : Milani perché la scelta di Kim Rossi Stuart, per la vaga assomiglianza con Luca Flores o perché Kim ama impersonare personaggi dall’animo travagliato, quasi boderline?- R.: La scelta del personaggio è pura casualità assoluta. Secondo me non hanno niente in comune, se Kim sembra assomigliare a Luca forse perché ha saputo con professionalità cogliere la personalità complessa di Flores e quindi ha saputo tratteggiare il personaggio verosimilmente . Forse la sola cosa che li accomuna è la capacità di vivere nell’ombra e nello stesso tempo avere la capacità di essere persone straordinarie.- D. : Milani, lei è un regista legato al cinema italiano del surrealismo, nei suoi film si parla di lotta serrate degli operai, della Guerra del golfo, cosa è cambiato dalle prime sue pellicole ad oggi?- R.: A distanza di dieci anni c’è stato un vero e proprio cambiamento generazionale tutto in negativo: dal senso del distacco dal sociale al senso del distacco dalla politica. Così è difficile raccontare qualcosa di interessante con le opere cinematografiche. A questo punto preferisco puntare su vite straordinarie e travagliate , come quella del jazzista Luca Flores.- D.: Il film è tratto dal libro di Walter Veltroni “Il disco del mondo – Vita breve di Luca Flores”, è vero che per questo motivo non è stato accettato alla rassegna di Roma e ha avuto difficoltà ad essere accredito a quella di Torino?- R.: Non lo so, ma questi sono problemi della produzione e sono loro che li devono risolvere.- D.: Il film è tratto dal libro di Veltroni ma è stato supportato anche da altro?- R.: Si dalla famiglia del musicista che è stata in costante contatto. E’ stato un riferimento continuo e durante le riprese sono venuti molte volte sul set.- D.: Kim, la personalità di Luca l’hai costruita assieme ai suoi familiari?- R.: No, assolutamente, mi è stato più prezioso e più forte lavorare su materiale video, e su Luca ne esistono davvero molti. Ho così potuto guardarlo negli occhi e carpire la sua essenza come musicista e come persona leggendo le sue lettere che sono senz’altro più significative perché rivelano la vera personalità di un uomo, con le sue emozioni, i suoi batticuori e le sue paure. Lettere che Luca ha scrittto a suo padre, alle sue sorelle e alla sua fidanzata.- D.: Paola, ritorni a Bari, dopo aver presentato il tuo spettacolo “Gli ultimi saranno ultimi” dove con maestria rappresenti una girandola di personaggi con le loro caratteristiche e i loto tic, ti abbiamo visto in televisione nell’interpretazione di “Maria Montessori”, che progetti hai per il futuro?- - R.: Sto lavorando proprio con Riccardo Milani, per riscrivere per il cinema il mio ultimo spettacolo teatrale “Gli ultimi saranno ultimi”. Di materiale filmico ne abbiamo prelevato molto, raccogliendo le varie registrazioni nei vari teatri in cui è stato rappresentato.“Squadra vincente non si cambia” si potrebbe sottolineare per la combinazione che vedono lavorare ancora assieme Kim Rossi Stuart, Jasmine Trinca e Michele Placido (anche lui nel cast nella parte di Giovanni Flores, padre di Luca) che a distanza di due anni, nel 2005 hanno preso parte nel film “Romanzo Criminale” , ma anche questa sembra solo casualità.Il film è un opera cinematografica che parla di musica ma anche di malattia mentale, nel contempo è anche una storia d’amore che vuol essere normale ma non può esserlo per l’impossibilità di vivere una storia d’amore e il titolo di un brano di Luca sembra racchiuderlo in tutto il suo essere “How far can you fly”.
Anna deMarzo

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