Dopo l’enorme successo delle date romane è tornato in Puglia lo spettacolo con le musiche di Riccardo Cocciante, Testi di Luc Plamondon, versione italiana di Pasquale Panella, Regia di Gilles Maheu, Coreografie di Martino Müller, Scenografie di Christian Rätz, Costumi di Fred Sathal, Light Designer Alain Lortie, Arrangiamenti musicali di Iannick Top, Riccardo Cocciante, Serge Perathoner Suono Manu Guiot , che ha battuto ogni record: Notre Dame de Paris è tornato nel capoluogo pugliese nell’amatissima versione del primo cast storico. Si tratta dello spettacolo più applaudito del mondo che racconta tutta la poesia della storia di Quasimodo, il gobbo della cattedrale di Notre Dame e del suo amore impossibile e tragico per Esmeralda.Stiamo parlando di uno spettacolo che dal 2002 ad oggi oltre 2 milioni di spettatori hanno visionato in 49 tappe in tutta Italia, 631 repliche complessive con un grandioso allestimento. Si tratta di un musical del tutto inconsueto, un’opera musicale moderna che ha superato ogni aspettativa, un trionfo che dura nel tempo. “Lo spettacolo più applaudito in tutto il mondo!” E’ tornato a clamorosa richiesta manifestando tutto il suo splendore, in una Arena della Vittoria gremita di pubblico di ogni età, in particolare, con una notevole presenza di giovani. In una serata fredda e ventosa, inconsueta per il nostro clima di mezzo settembre, abbiamo rivissuto insieme agli attori, cantanti e ballerini protagonisti di una storia ricca di passioni dell’anima, le emozioni procurate dai grandi sentimenti che caratterizzano le storie d’amore senza età. Una marea di colori e di personaggi sulla scena, che hanno tenuto gli occhi degli spettatori incollati al palcoscenico intenti a seguirne i variegati movimenti. Spesso si è trattato di scene dentro la scena, il gioco di luci intenso e policromo con il solo cambiare dei colori è riuscito a proporre quasi idealmente un ambiente differente per ogni scena e per ogni passaggio di sentimenti ed emozioni nuove. Pur mantenendo la stessa configurazione stabile, per tutto lo spettacolo tranne che per l’avvicendarsi di simboli scenici in movimento, la scenografia è riuscita, su una parete a ricreare ambienti solo con “l’apertura di finestre”, con giochi di luce e con la maestria del corpo di ballo che ha saputo con il solo movimento del corpo perfettamente calibrato con le musiche e con le voci dei cantanti a diventare scena dentro la scena.L’autore ispiratosi al romanzo di Victor Hugo, narra la storia di Quasimodo, il campanaro gobbo della cattedrale di Notre Dame e del suo amore tanto impossibile quanto tragico per Esmeralda, la bella gitana. Un amore condannato dall'ingiustizia e dall'ipocrisia del mondo, su cui lo sfortunato protagonista trarrà le conclusioni e le sue considerazioni nell’ultima scena in monologo cantato di fronte ad un pubblico talmente compenetrato da cui Quasimodo sembra attendere una risposta. Purtroppo come spesso accade l’amore della protagonista viene diretto verso colui che non ama e non merita, in questo caso Febo, il bel capitano delle guardie del Re, a sua volta fidanzato di Fiordaliso. Il quale prima si finge innamorato ma poi per paura delle ripercussioni sociali e del perbenismo borghese, con l’inganno fa condannare Esmeralda a morte, accusandola di stregoneria per poter finalmente sposare la sua ricca fidanzata. Quasimodo, dopo aver assistito all'impiccagione della sua amata, resosi conto del tradimento di Febo e dell'arcidiacono, folle di rabbia, getta Frollo dalla torre. Così distrutto dal dolore, il gobbo conduce il corpo dell'amata alla fossa comune dove si lascerà morire al suo fianco. L’amore finisce così in una tragedia, le cui vittime divengono proprio coloro che hanno sinceramente amato.
Rosa Colombo
Rosa Colombo