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domenica 26 luglio 2009

I criteri che adottano le banche per concedere finanziamenti

carissimi lettori, mi sto documentando da giorni per scrivere un pezzo sul rapporto tra "indirizzi comunitari, banche, credito e imprese". mi sono imbattuto in uno schema molto importante,
ovvero quello che descrive dettagliatamente i criteri che adottano le banche per concedere finanziamenti di vario genere dopo l'accordo di Basilea II.

Molto in sintesi, questo accordo rivede il sistema di garanzie delle banche, generando di fatto difficoltà crescenti per chi chiede finanziamenti, ed in particolare per le PMI. è la causa delle crescenti difficoltà per il credito allo sviluppo
(oltre la crisi americana poi mondiale, naturalmente :-)

magari per alcuni di voi sono criteri noti, ma io ritengo possa essere utile averli "schematizzati",
per chi, come me e molti di voi miei amici, esercitate la libera professione e/o avete un'impresa.
questo ci permetterà di sapere "prima di andare in banca" se abbiamo i requisiti per avere finanziamenti.

in pratica, nello schema qui sotto (aggiornato secondo le normative vigenti) ci sono "le domande d'esame" che fa la banca per concedere prestiti. preparandosi almeno per la "sufficienza" in ogni voce i soldi arrivano.

naturalmente ognuno di voi è libero di giudicare come vuole se sono criteri condivisibili o meno.
:-)

Dario Pettinelli
www.pettinelli.it

La metodologia dei “rating interni”.
Il valore delle attività ponderate per il rischio sarà determinato direttamente dalle banche mediante modelli propri, finalizzati all’attribuzione del rating a ciascun debitore. A tal fine le banche dovranno adottare uno specifico modello interno che rispetti il seguente schema approvato dalla Banca d'Italia.

I modelli interni di rating saranno impostati sull’analisi quali/quantitativa aziendale:

La valutazione qualitativa riguarda:
La gestione dell’impresa (attuali imprenditori, profilo e capacità settoriali)
Management e Modello di Governance (presenza di collegio sindacale, anche se non obbligatorio, presenza di amministratori terzi, estranei alla compagine di riferimento, in caso di PMI a ristretta base sociale e riconducibili a “famiglie”)
Mercato di riferimento e Posizione settoriale
Qualità e tempestività delle informazioni (ad es. certificazione del bilancio)

La valutazione quantitativa riguarda:
Analisi di bilancio : struttura patrimoniale, flessibilità finanziaria, e qualità dei ricavi
Capacità storica e futura dell’azienda di generare liquidità
Andamento del rapporto banca / azienda (utilizzo degli affidamenti, e sconfinamenti, insoluti, ecc.)
andamento del rapporto azienda / sistema bancario (Centrale dei Rischi ed eventi pregiudizievoli)

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