Tema di quest’anno del Giffoni Experience è… il ‘tabù’! Tabù, tra le varie accezioni, è… qualcosa che non si può dire o fare! Allora, capovolgendo la situazione, che film può avere come tema il tabù, ovvero che film viene in mente quando si pensa a ciò che è vietato dire o fare? Le risposte alla domanda di Dario Nuzzo sono andate da film in cui è fortemente presente il ‘nascondersi’, sia esso relativo a identità (“Spiderman”) o cose (“Harry Potter e la pietra filosofale”) a film con tematiche importanti, come “Sbirri” citato da Raul Bova o horror come l’ “Esorcista” citato invece da Federico Moccia.
“It’s not me i swear” è la storia di un ragazzino di 10 anni con una fervida immaginazione e un mucchio di problemi, che, quando la madre decide di separarsi dal marito e iniziare una nuova vita in Grecia, fa di tutto pur di lenire il suo dolore. Storie di separazioni e trasferimenti… ma i generator + 13 , giurati del film, in quale città vorrebbero vivere? La scelta è varia: c’è chi vivrebbe in Grecia o Egitto per le loro bellezze storiche, chi è per la cosmopolita Berlino, chi ama la vita da ‘manga’ del Giappone o da star di Hollywood e chi vorrebbe far sempre festa tra il popolo carioca!
Una curiosa anteprima quella dei “Jonas Brothers: the 3D concert experience”, un vero e proprio concerto girato in 3D dove il gruppo propone il suo tour negli USA con tanto di backstage e guest star. E i ragazzi che pensano: meglio la celebrità o una vita tranquilla? Contentissimi di aver potuto vedere i loro idoli così vicini, in 3D, i ragazzi si sono equamente divisi tra vita tranquilla, lontana da troppi impegni e un successo a volte effimero, e l’eccitante vita da star conosciuta e acclamata da tutti!
Nel Dixan Village, la beniamina dei più piccoli o forse più dei piccoli targati anni ‘80, tutti cresciuti a pane e… sigle dei cartoni tv! Cristina D’Avena è salita sul palco portando tutto il mondo e l’allegria di ‘Fivelandia’.
Per i generator + 16, il film “Skin”, storia d’amore di due ragazzi di colore, ambientata in Sudafrica negli anni ‘50, in bilico tra la lotta alle leggi dell’apartheid e la conquista altrove di una propria vera identità. Un film sul razzismo, quindi! Dario Nuzzo, indagando sull’argomento, ha trovato tutti concordi sul fatto che il razzismo sia sbagliato: è un pregiudizio nato dall’ignoranza, proiezione di paure interne e anche l’amore tra individui di razze diverse non può esserne inficiato perché come dice una ragazzina, citando Spinoza, “gli individui sono onde di un oceano che è sempre lo stesso”.
Ancora una volta è... la volta dei saluti, ma un’altra puntata, altre parodie di film nel momento ‘Massimovie’ e altre curiosità già frullano nella mente di Dario Nuzzo!
“It’s not me i swear” è la storia di un ragazzino di 10 anni con una fervida immaginazione e un mucchio di problemi, che, quando la madre decide di separarsi dal marito e iniziare una nuova vita in Grecia, fa di tutto pur di lenire il suo dolore. Storie di separazioni e trasferimenti… ma i generator + 13 , giurati del film, in quale città vorrebbero vivere? La scelta è varia: c’è chi vivrebbe in Grecia o Egitto per le loro bellezze storiche, chi è per la cosmopolita Berlino, chi ama la vita da ‘manga’ del Giappone o da star di Hollywood e chi vorrebbe far sempre festa tra il popolo carioca!
Una curiosa anteprima quella dei “Jonas Brothers: the 3D concert experience”, un vero e proprio concerto girato in 3D dove il gruppo propone il suo tour negli USA con tanto di backstage e guest star. E i ragazzi che pensano: meglio la celebrità o una vita tranquilla? Contentissimi di aver potuto vedere i loro idoli così vicini, in 3D, i ragazzi si sono equamente divisi tra vita tranquilla, lontana da troppi impegni e un successo a volte effimero, e l’eccitante vita da star conosciuta e acclamata da tutti!
Nel Dixan Village, la beniamina dei più piccoli o forse più dei piccoli targati anni ‘80, tutti cresciuti a pane e… sigle dei cartoni tv! Cristina D’Avena è salita sul palco portando tutto il mondo e l’allegria di ‘Fivelandia’.
Per i generator + 16, il film “Skin”, storia d’amore di due ragazzi di colore, ambientata in Sudafrica negli anni ‘50, in bilico tra la lotta alle leggi dell’apartheid e la conquista altrove di una propria vera identità. Un film sul razzismo, quindi! Dario Nuzzo, indagando sull’argomento, ha trovato tutti concordi sul fatto che il razzismo sia sbagliato: è un pregiudizio nato dall’ignoranza, proiezione di paure interne e anche l’amore tra individui di razze diverse non può esserne inficiato perché come dice una ragazzina, citando Spinoza, “gli individui sono onde di un oceano che è sempre lo stesso”.
Ancora una volta è... la volta dei saluti, ma un’altra puntata, altre parodie di film nel momento ‘Massimovie’ e altre curiosità già frullano nella mente di Dario Nuzzo!