Giffoni Experience è libertà di sognare, libertà di imparare, libertà di realizzare.
Sempre in giro per il Village di Giffoni in cerca di curiosità e impressioni, Dario Nuzzo stavolta ha posto, ai protagonisti del festival, il tabù come una sorta di spada di Damocle sulla nostra libertà e ha quindi chiesto: “Se il tabù fosse un’arma?”. Molti hanno parlato di pugnale o coltello in quanto il tabù ferisce proprio come la lama che affonda nella pelle, altri hanno detto di fucile, pistola o bomba, creazioni umane atte ad ammazzare come il tabù ammazza la libertà ed il pensiero, altri ancora hanno dichiarato arma-tabù il microfono o la parola stessa a volte usati per dire cose ingiuste e insensate.
Per i generator + 16 un film, “The greatest”, dove si mescolano l’amore di 2 adolescenti, trovatisi e subito persisi per la morte del ragazzo, la disperazione della famiglia in lutto e la necessità e la voglia di continuare assieme, famiglia e ragazza, dopo la scoperta che quest’ultima è incinta. Al di là dei drammi del film, cosa pensano i ragazzi dell’amore e delle sue dichiarazioni: Quali le più belle? Quali vorrebbero ricevere? C’è chi vede la più bella dichiarazione nella semplicità di un ‘ti amo’… magari detto in tutte le lingue del mondo, nello scrivere in rima i sentimenti o facendone graffiti da mostrare al mondo, nei piccoli gesti, come un mazzo di rose a sorpresa o nel romanticismo delle dichiarazioni da film… tipo… Romeo e Giulietta!
Il diario del Giffoni raccoglie le impressioni dei piccoli giurati ma anche quella dei grandi attori e registi ospiti. Così c’è la pagina di Raul Bova per cui il festival è la più grande organizzazione che unisce giovani, crea il cinema del futuro e fabbrica sogni, quella di Moccia che guarda al gusto di scavare e andare oltre le immagini dei film per capirne realmente gli intenti dell’autore o quella di Ferrario che lascia un commento ai registi in erba perché distinguano il vero autore dal mestierante.
Grande fucina di esperimenti, il Giffoni Experience, anche con l’ambizioso progetto Masterclass che vede ragazzi, distintisi nelle edizioni precedenti, attivarsi nell’apprendimento e poi nella realizzazione di corti che abbiano come tema appunto il tabù, attingendo ai vari ambiti della produzione creativa.
“Broken hill” è la storia di un giovane col sogno di diventare musicista che però, per le sue bravate nel tentativo di catturare l’attenzione di una nuova compagna di classe, finisce a prestare servizio in comunità. Le cose cominciano a cambiare quando gli viene data l’opportunità di un’audizione al Conservatorio. Il sogno può quindi diventare realtà… e i generator + 13 cosa sognano di fare da grandi? Dario Nuzzo ha ben scoperto che i sogni dei ragazzi hanno la realtà di progetti ambiziosi: magistrato, avvocato, pediatra, psichiatra, manager, archeologo e addirittura astronauta!
Sogni… Aspirazioni… Emozioni… tutto questo è il Giffoni Experience visto ogni giorno con gli occhi di un sempre più incuriosito Dario Nuzzo.
Sempre in giro per il Village di Giffoni in cerca di curiosità e impressioni, Dario Nuzzo stavolta ha posto, ai protagonisti del festival, il tabù come una sorta di spada di Damocle sulla nostra libertà e ha quindi chiesto: “Se il tabù fosse un’arma?”. Molti hanno parlato di pugnale o coltello in quanto il tabù ferisce proprio come la lama che affonda nella pelle, altri hanno detto di fucile, pistola o bomba, creazioni umane atte ad ammazzare come il tabù ammazza la libertà ed il pensiero, altri ancora hanno dichiarato arma-tabù il microfono o la parola stessa a volte usati per dire cose ingiuste e insensate.
Per i generator + 16 un film, “The greatest”, dove si mescolano l’amore di 2 adolescenti, trovatisi e subito persisi per la morte del ragazzo, la disperazione della famiglia in lutto e la necessità e la voglia di continuare assieme, famiglia e ragazza, dopo la scoperta che quest’ultima è incinta. Al di là dei drammi del film, cosa pensano i ragazzi dell’amore e delle sue dichiarazioni: Quali le più belle? Quali vorrebbero ricevere? C’è chi vede la più bella dichiarazione nella semplicità di un ‘ti amo’… magari detto in tutte le lingue del mondo, nello scrivere in rima i sentimenti o facendone graffiti da mostrare al mondo, nei piccoli gesti, come un mazzo di rose a sorpresa o nel romanticismo delle dichiarazioni da film… tipo… Romeo e Giulietta!
Il diario del Giffoni raccoglie le impressioni dei piccoli giurati ma anche quella dei grandi attori e registi ospiti. Così c’è la pagina di Raul Bova per cui il festival è la più grande organizzazione che unisce giovani, crea il cinema del futuro e fabbrica sogni, quella di Moccia che guarda al gusto di scavare e andare oltre le immagini dei film per capirne realmente gli intenti dell’autore o quella di Ferrario che lascia un commento ai registi in erba perché distinguano il vero autore dal mestierante.
Grande fucina di esperimenti, il Giffoni Experience, anche con l’ambizioso progetto Masterclass che vede ragazzi, distintisi nelle edizioni precedenti, attivarsi nell’apprendimento e poi nella realizzazione di corti che abbiano come tema appunto il tabù, attingendo ai vari ambiti della produzione creativa.
“Broken hill” è la storia di un giovane col sogno di diventare musicista che però, per le sue bravate nel tentativo di catturare l’attenzione di una nuova compagna di classe, finisce a prestare servizio in comunità. Le cose cominciano a cambiare quando gli viene data l’opportunità di un’audizione al Conservatorio. Il sogno può quindi diventare realtà… e i generator + 13 cosa sognano di fare da grandi? Dario Nuzzo ha ben scoperto che i sogni dei ragazzi hanno la realtà di progetti ambiziosi: magistrato, avvocato, pediatra, psichiatra, manager, archeologo e addirittura astronauta!
Sogni… Aspirazioni… Emozioni… tutto questo è il Giffoni Experience visto ogni giorno con gli occhi di un sempre più incuriosito Dario Nuzzo.