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sabato 5 settembre 2009

"Ricordati di me che son la Pia”, veglia contadina con la cantautrice fiorentina Chiara Riondino per la salvaguardia del borgo di San Pantaleo-Vinci



"Ricordati di me che son la Pia”

Veglia contadina con la cantautrice fiorentina Chiara Riondino per la campagna di salvaguardia e valorizzazione del borgo di San Pantaleo-Vinci, paesaggio materno di Leonardo Da Vinci

Domenica 6 settembre 2009
Dalle ore 21.30
Chiesa di San Pantaleo-Vinci
Ingresso libero





Sarà la cantautrice fiorentina CHIARA RIONDINO a chiudere con la veglia contadina la quinta edizione della Via di Caterina, sulle orme di Leonardo Da Vinci fanciullo, che si svolgerà a Vinci il prossimo 6 settembre, con inizio alle ore 16. Il percorso enoteatrale, una camminata dolce di due chilometri da Vinci a San Pantaleo, vero e proprio borgo allargato, in compagnia dei personaggi dell’infanzia di Leonardo, tra fantasia e realtà, mette in scena la storia collettiva del paese di Vinci e dei suoi abitanti, inconsapevoli testimoni della nascita del Genio.



Un gioco d’attori per grandi e piccini, arricchito dalle incursioni enogastronomiche della condotta Slow Food Vinci e Montalbano che per il secondo anno cura l’organizzazione, con la collaborazione del Comitato della Dama di Bacco, il Consorzio Colline di Vinci, il Circolo Fantasy di Vinci ed il Patrocinio del Comune di Vinci. Con il sostegno della Banca di credito cooperativo di Cambiano.



Lo scopo del progetto originario è quello di favorire una conoscenza diretta del territorio, attraverso inediti itinerari di terra e di gusto, sfruttando la multimedialità naturale dei luoghi: assaporando i profumi della valle del Vincio, sarà possibile sentire il grande paesaggio del Montalbano, partecipare alle curiose e divertite provocazioni dei personaggi della via di Caterina (Accattabriga, Nonna Lucia, Bucanuvole, la strega Lisabetta, Monna Pippa e tanti altri), in un ideale viaggio alla riscoperta delle antiche tradizioni e ricette della civiltà contadina.
Al termine della cena, presso il mulino del Vincio, con i prodotti buoni, puliti e genuini del Montalbano scelti e preparati nello spirito e filosofia Slow Food, l’ultimo tratto della Via di Caterina condurrà, a lume di fiaccole e rificolone, alla grande veglia sotto il castagno selvatico di San Pantaleone Martire, nel borgo pietroso di San Pantaleo, riaperto per l’occasione, dove l’ultimo personaggio, il poeta, rievocherà le più antiche tradizioni del Montalbano con le storie di donne toscane. Dalla Caterina di Leonardo, alla Pia dei Tolomei, alle cembalaie di Stabbia riunite dal filo conduttore di Vinci, la Toscana e le sue tradizioni poetiche. Fino a qualche decennio fa, Vinci era una piccola capitale di terzine, quartine e dell’ottava rima, una tradizione sopita, ma ancora viva nel ricordo dei più anziani. Dal Targioni di Lamporecchio al Masi di Vitolini (maestro di Benigni), la veglia era fatta di poesia e di contrasti poetici, il cui ricordo risorge ora nella rievocazione della Pia di Tolomei, una protagonista di memorie orali ai canti del fuoco domestico come delle feste di piazza. Il poema in ottava rima narra le disavventure della malmaritata Pia in un tenebroso medioevo, raccontato a memoria dai contadini toscani, che, di bocca in bocca, lo trasmisero a suo tempo alla nonna di Chiara, che in una sera di fine estate restituisce questo prezioso capolavoro dell'epica popolare a tutti coloro che parteciperanno al concerto, nell’incanto del suo personale ricordo familiare.
Terzine e quartine infine peraltro appannaggio e vezzo delle donne del Maggio di San Pantaleo, le cosiddette “cembalaie”, dallo strumento con il quale accompagnavano il canto e che, arrovesciato, serviva alla questua, una tradizione che nel Montalbano è sopravvissuta fino ai primi del Novecento, come ricorda anche Renato Fucini nella sua Acqua Passata.

La Via di Caterina si è arricchisce di anno in anno di contributi ed esperienze nuove, grazie agli attori autori che hanno vestito e dato contenuto ai personaggi, ai progettisti, agli organizzatori, agli artisti che hanno donato il loro estro, diventando ormai un punto di riferimento dell’autunno vinciarese. “Salvatico è quello che si salva” è quindi il nuovo progetto dedicato alla salvaguardia e tutela del borgo di San Pantaleo e della valle del Vincio, a cui questi artisti stanno dedicando la loro opera e contributo affinché un grande patrimonio storico, culturale, ambientale del Montalbano non venga abbandonato. La Condotta Slow Food Vinci e Montalbano ringrazia Chiara Riondino per la generosa partecipazione.


Data la particolarità dei luoghi, si raccomanda la prenotazione direttamente a Slow Food Vinci e Montalbano: tel. 0571 56009 oppure al cell. 349 8338565 (Stefano Bugli)

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