Lo spettacolo consiste in una serie di scenette, fabliaux, poesiole, tratti dalla tradizione letteraria italiana e francese, legati da un unico filo conduttore : la gioia di vivere di stampo medievale, che si esprime in quella fisicità arrivata fino a noi in varie forme, attraverso il libertinismo secentesco che nel 700 è diventato franco libertinaggio, poi ha percorso sentieri più nascosti nell’800 per riemergere prepotentemente oggi, impulso vitale inesauribile.
1) La fanciulla e la gru (fabliau medievale): o della curiosità di una fanciulla troppo ingenua.
2) Le pernici (fabliau medievale): o la scaltrezza delle donne medievali.
3) Pigmalione e Galatea (liberamente tratto dalle Metamorfosi di Ovidio): un mito ripensato per la scena.
4) Un gentiluomo (da anonimo e da un sonetto di Benserade): quando il rispetto confina con la dabbenaggine.
5) Il naso (Antonio Guadagnoli): delle virtù di un naso importante.
6) Fabulatrix (fabliau medievale): o come uscire da una situazione critica con l’affabulazione
Personaggi e interpreti:
- La fanciulla e la gru: Elena Guidi, Francesco Calvi, Chiara Zacchetti
- Le pernici: Chiara Zacchetti, Carlotta Torti, Carlo Guidi, Giovanni Calvi
- Pigmalione e Galatea: Francesco Calvi, Elena Guidi
- Un gentiluomo: Carlotta Torti, Antonio Guidi Giovanni Calvi
- Il naso: Remo Tagliani, Gabriele Indolenti
- Fabulatrix: Sara Ghiozzi Giovanni Calvi Carlotta Torti, Antonio Guidi
Costumi: Chiara Zacchetti, Laura Brignoli
Scenografia: Laura Brignoli
Musiche: Manuela Tagliani
Grafica e Audio: Carlo Marenzi
Regia: Laura Brignoli
E se qualche volta il sorriso sarà un po’ salace, non ce ne voglia chi per tradizione e cultura è custode della virtù dei popoli, qui si fa tutto per ridere.
Dunque, signore e signori, buon divertimento!