Abbiamo intervistato anche la “extraterrestre” Dalila Capasso, che ha interpretato questo ruolo nello spettacolo all’interno del concorso: «Ho 18 anni -spiega- e non ho mai recitato, anche se mi piacerebbe molto. Non escludo il campo della moda e quindi quello dello spettacolo.
Sono arrivata in questo mondo già a due anni, quando un fotografo mi notò e così il mio volto finì sulle copertine dei cataloghi di “Giochi preziosi”. Crescendo, mia madre mi ha vestito sempre con abiti firmati e così sono stata notata da diversi fotografi, tra cui Ciro Antinozzi. Poi l’anno scorso ho partecipato a miss Italia, ma non credo che i concorsi di bellezza facciano per me perché odio la competizione. Ora frequenterò il quinto anno del liceo socio psicopedagogico, e voglio impegnarmi nello studio anche per dare soddisfazioni a mia madre Maria e mio padre Nicola».
Ovazioni senza fine per Enzo Guariglia, l’imitatore che ha scaldato il pubblico per l’intera serata: «Mia madre dice che già quando ero nella culla riproducevo i suoni delle signore che si chinavano su di me. Vivo l’imitazione come un processo naturale, ma la folgorazione l’ho avuta a sei anni quando ho visto in televisione Gigi Sabani. Con il cambio della voce ho notato che questa dote si era affinata, e così ho partecipato nell’89 al festival di Castrocaro, negli anni Novanta ho partecipato a molti programmi Mediaset insieme ad Alfredo Papa. L’imitazione non è cabaret, anche se si può fare buon cabaret con le imitazioni. I miei modelli sono Fiorello e Lopez. Eppure nella vita sono un professore d’italiano, e ad esempio quando leggo Dante lo faccio “alla Benigni”. Attualmente conduco il programma “Mandovai” sulla sicurezza stradale, che ha un buon successo in tutta Italia. Eppure navigo da anni nel mondo delle miss, e ho condotto spesso delle serate provinciali per miss Italia».
Ha presentato la serata tra telefonate a sorpresa ed extraterrestri, tenendo sempre in pugno la situazione. È stata dura per Silvia Bianculli, la presentatrice-organizzatrice dell’evento, portare a termine la serata. Ma alla fine è stato un grande successo: «Il nostro lavoro consiste nell’inserire le ragazze in sfilate d’alta moda e progetti teatrali che produciamo direttamente noi. Alle ragazze chiediamo talento e professionalità, perché con la sola bellezza ormai non si va da nessuna parte. L’unico modo per emergere è impegnarsi seriamente e studiare a fondo. Per questo devo ringraziare Sonia Perrone, che ci segue sempre e sa comunicare alle ragazze questi segnali molto forti. Certo, il concorso è una competizione, ma le ragazze sanno che noi non prediligiamo nessuna e abbiamo una grande onestà mentale, e non interferiamo in alcun modo con la giuria. Per una manifestazione del genere ci vuole un gran lavoro, che va dall’ingaggio degli artisti, ai quadri moda, alle musiche. Tutto questo per raggiungere il ritmo della serata. Una serata eccezionale, perché pur trattandosi di selezioni provinciali il livello è stato piuttosto alto. Io sono in questo mondo come donna solare e comunicativa che proviene dall’imprenditoria, per cui il mio approccio è diverso dai canoni tradizionali. Non so quindi se l’universo dei concorsi sia migliorato o peggiorato, ma l’importante è che le ragazze capiscano che essere belle non basta, che non ci si può improvvisare, e che la differenza la fa la qualità».
Antonietta Coppola, 17 anni tra due settimane (co-vincitrice della selezione): «Sono in questo mondo da quando ho conosciuto Silvia Bianculli. Lei mi ha notato quando ero in un programma di Tele A e mi ha voluto subito con sé, dopo aver parlato con mia madre. Lei ci dice sempre che non dobbiamo montarci la testa, ma impegnarci e dimostrare professionalità sin dall’inizio. Attualmente studio da odontotecnica, un mondo del tutto diverso da questo. Eppure sono convinta che lo studio, in ogni sua forma, sia fondamentale. Spero di fare sempre bene e punto molto in alto, magari al cinema o al teatro. Questa è stata la mia esperienza a miss Universo, e devo dire che è stato un battesimo piuttosto fortunato. Soprattutto ho legato molto con le altre ragazze, ed avevo paura perché giocavo fuori casa visto che sono di Napoli».
Adina Petreus, 16 anni (miss fotogenia): «Devo ringraziare Silvia Bianculli per questa vittoria. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare una modella, e per questo ho voluto partecipare a miss Universo. Così ho conosciuto Silvia, che mi ha supportato con grande affetto e professionalità. Stasera è stata la mia partecipazione a questo concorso, anche se ho già sfilato un po’. So che è un mondo difficile ma io credo che sia anche bellissimo. La mia famiglia mi sostiene in questa scelta ed approva la mia determinazione. Ora frequento il liceo socio psicopedagogico, ma voglio studiare anche recitazione».
Annalisa Meli, 17enne studentessa del liceo Tasso (non ha vinto nulla): «Non ho mai sfilato, eppure questo concorso è stata un’esperienza divertente. C’era molta solidarietà tra di noi nel camerino, ed è stato piacevole anche ricevere tante attenzioni dai truccatori e parrucchieri. Ma non proseguirò in questo campo perché il mio intento è quello di studiare, e non vedo qui il mio futuro. Questa sera è stato tutto piacevole, ma sono convinta che più si va avanti e più diventa tutto più duro ed agguerrito. Se mia madre non mi avesse dato il consenso non avrei mai partecipato. Ho vissuto tutto questo come un gioco, senza alcun protagonismo».
Ilario Damato
Sono arrivata in questo mondo già a due anni, quando un fotografo mi notò e così il mio volto finì sulle copertine dei cataloghi di “Giochi preziosi”. Crescendo, mia madre mi ha vestito sempre con abiti firmati e così sono stata notata da diversi fotografi, tra cui Ciro Antinozzi. Poi l’anno scorso ho partecipato a miss Italia, ma non credo che i concorsi di bellezza facciano per me perché odio la competizione. Ora frequenterò il quinto anno del liceo socio psicopedagogico, e voglio impegnarmi nello studio anche per dare soddisfazioni a mia madre Maria e mio padre Nicola».
Ovazioni senza fine per Enzo Guariglia, l’imitatore che ha scaldato il pubblico per l’intera serata: «Mia madre dice che già quando ero nella culla riproducevo i suoni delle signore che si chinavano su di me. Vivo l’imitazione come un processo naturale, ma la folgorazione l’ho avuta a sei anni quando ho visto in televisione Gigi Sabani. Con il cambio della voce ho notato che questa dote si era affinata, e così ho partecipato nell’89 al festival di Castrocaro, negli anni Novanta ho partecipato a molti programmi Mediaset insieme ad Alfredo Papa. L’imitazione non è cabaret, anche se si può fare buon cabaret con le imitazioni. I miei modelli sono Fiorello e Lopez. Eppure nella vita sono un professore d’italiano, e ad esempio quando leggo Dante lo faccio “alla Benigni”. Attualmente conduco il programma “Mandovai” sulla sicurezza stradale, che ha un buon successo in tutta Italia. Eppure navigo da anni nel mondo delle miss, e ho condotto spesso delle serate provinciali per miss Italia».
Ha presentato la serata tra telefonate a sorpresa ed extraterrestri, tenendo sempre in pugno la situazione. È stata dura per Silvia Bianculli, la presentatrice-organizzatrice dell’evento, portare a termine la serata. Ma alla fine è stato un grande successo: «Il nostro lavoro consiste nell’inserire le ragazze in sfilate d’alta moda e progetti teatrali che produciamo direttamente noi. Alle ragazze chiediamo talento e professionalità, perché con la sola bellezza ormai non si va da nessuna parte. L’unico modo per emergere è impegnarsi seriamente e studiare a fondo. Per questo devo ringraziare Sonia Perrone, che ci segue sempre e sa comunicare alle ragazze questi segnali molto forti. Certo, il concorso è una competizione, ma le ragazze sanno che noi non prediligiamo nessuna e abbiamo una grande onestà mentale, e non interferiamo in alcun modo con la giuria. Per una manifestazione del genere ci vuole un gran lavoro, che va dall’ingaggio degli artisti, ai quadri moda, alle musiche. Tutto questo per raggiungere il ritmo della serata. Una serata eccezionale, perché pur trattandosi di selezioni provinciali il livello è stato piuttosto alto. Io sono in questo mondo come donna solare e comunicativa che proviene dall’imprenditoria, per cui il mio approccio è diverso dai canoni tradizionali. Non so quindi se l’universo dei concorsi sia migliorato o peggiorato, ma l’importante è che le ragazze capiscano che essere belle non basta, che non ci si può improvvisare, e che la differenza la fa la qualità».
Antonietta Coppola, 17 anni tra due settimane (co-vincitrice della selezione): «Sono in questo mondo da quando ho conosciuto Silvia Bianculli. Lei mi ha notato quando ero in un programma di Tele A e mi ha voluto subito con sé, dopo aver parlato con mia madre. Lei ci dice sempre che non dobbiamo montarci la testa, ma impegnarci e dimostrare professionalità sin dall’inizio. Attualmente studio da odontotecnica, un mondo del tutto diverso da questo. Eppure sono convinta che lo studio, in ogni sua forma, sia fondamentale. Spero di fare sempre bene e punto molto in alto, magari al cinema o al teatro. Questa è stata la mia esperienza a miss Universo, e devo dire che è stato un battesimo piuttosto fortunato. Soprattutto ho legato molto con le altre ragazze, ed avevo paura perché giocavo fuori casa visto che sono di Napoli».
Adina Petreus, 16 anni (miss fotogenia): «Devo ringraziare Silvia Bianculli per questa vittoria. Il mio sogno è sempre stato quello di diventare una modella, e per questo ho voluto partecipare a miss Universo. Così ho conosciuto Silvia, che mi ha supportato con grande affetto e professionalità. Stasera è stata la mia partecipazione a questo concorso, anche se ho già sfilato un po’. So che è un mondo difficile ma io credo che sia anche bellissimo. La mia famiglia mi sostiene in questa scelta ed approva la mia determinazione. Ora frequento il liceo socio psicopedagogico, ma voglio studiare anche recitazione».
Annalisa Meli, 17enne studentessa del liceo Tasso (non ha vinto nulla): «Non ho mai sfilato, eppure questo concorso è stata un’esperienza divertente. C’era molta solidarietà tra di noi nel camerino, ed è stato piacevole anche ricevere tante attenzioni dai truccatori e parrucchieri. Ma non proseguirò in questo campo perché il mio intento è quello di studiare, e non vedo qui il mio futuro. Questa sera è stato tutto piacevole, ma sono convinta che più si va avanti e più diventa tutto più duro ed agguerrito. Se mia madre non mi avesse dato il consenso non avrei mai partecipato. Ho vissuto tutto questo come un gioco, senza alcun protagonismo».
Ilario Damato