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Bari – 'Tre volte Dio': tre volte festa, tre volte pace, tre volte speranza
La pace si può costruire sulla religione, anche se la religione non è mai la vera causa della guerra.
Potrebbe essere questo il motto della manifestazione “Tre volte Dio” – organizzata dal centro interculturale barese Abusuan e ideata dal chitarrista dei Radiodervish Michele Lobaccaro – che, alla sua quarta edizione, si propone di unire per una sera le tre grandi religioni monoteiste per avvicinarne i popoli e le tradizioni, in un “momento di piccola festa sobria e condivisa”, come definito dall’ideatore del progetto.
Elvira Zaccagnino, Hamid El Billali e Eli Grunfeld hanno raccontato da tre punti di vista diversi il loro ricordo su tre festività legate alle tre fedi, quest’anno vicine sul calendario (solare e lunare): le Ceneri per i cristiani (il 25 febbraio), la Nascita del Profeta per i musulmani (il 9 marzo) e il Tu Bishvat per gli ebrei (9 febbraio).
“Sin dalla prime comunità cristiane, le Ceneri erano fissate prima della Pasqua, ma comprendevano due giorni soltanto. Adesso sono quaranta, forse per il bisogno di allungare il pentimento dopo la mondanizzazione della Chiesa”.
Se le Ceneri, come ricordato da Elvira Zaccagnino della casa editrice “La Meridiana”, sono un momento di astensione, preghiera e carità, la Nascita del Profeta, al contrario, prevede cibo, doni per i bambini, attività creative e religiose in onore della figura di Maometto.
Ancora diversa, la celebrazione del Tu Bshvat, presente nel Talmud per “dimostrare la forza creatrice di Dio con i fiori e con la frutta”, spiega Eli Grunfeld, ebreo di Haifa impegnato come medico nella guerra in Libano dell’82, che con rammarico accenna anche a come, per tanti anni, i nazionalisti abbiano privato questa festa del suo vero significato ecologista.
Ad una personalità come la sua, da tanti anni impegnata per la pace, con la creazione della prima Orchestra sinfonica di Nazareth formata da israeliani e palestinesi e molti altri progetti per diffondere la cultura araba in Israele, va il premio al dialogo “Tre volte Dio”, consegnato dagli Assessori Silvia Godelli e Pasquale Martino.
Per l’occasione, Eli Grunfeld ha raccontato della sua esperienza drammatica in guerra e del suo voto a Dio: “se sopravvivrò alla guerra, vivrò per la pace”.
In favore della pace, anche il Raiz, ospite della serata con un concerto di canti sacri della tradizione ebraica e biblica. Accompagnato da Fabrizio Piepoli e Giuseppe de Trizio (dei Radicanto), il cantante napoletano è riuscito, con il timbro quasi mediorientale della sua voce, ad interpretare il sacro in modo ritmato, senza sminuirlo, ma a volte trascurandone l’atmosfera di spiritualità.
Errore in cui non è caduta Maria Giaquinto, con la sua esecuzione lirica di “Simeni khakhotami”, tratto dal Cantico dei Cantici.
Dopo l’amaro della guerra, il dolce della speranza e dell’amore in uno dei passi più spiritualmente sensuali dell’Antico Testamento.
Marisa Della Gatta