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giovedì 12 febbraio 2009

Bari – Sabina Guzzanti e il ‘Suo canto libero’ con il Vilipendio Tour


Sabina Guzzanti non aveva ancora le idee chiare, come avrebbe potuto denominare il suo tour.

I nomi che le venivano in mente portavano tutte sulla strada politica e non voleva cadere in un’ insidia banale, ma “grazie al cielo le strade del Signore sono infinite” ed in suo soccorso è intervenuto l’ennesima querela : quella di reato di vilipendio nei confronti di un Capo di Stato estero, il Papa.

E così le si è accesa una lampadina.

Il tutto, come spiega la “showgirl o soubrette” (ma lei dichiara di non saper ballare ed è pertanto un “titolo” immeritato), è accaduto alla manifestazione tenutasi a Roma a Piazza Navona e lo spettacolo presentato ieri sera al Teatro Team di Bari è stato per lo più un’arringa difensiva dove ha giustificato quello che voleva dire e di come è stato volutamente travisato.

Dopo che le trasmissioni televisive l’hanno estromessa dai loro programmi, il teatro sembra per la Guzzanti l’unico luogo dove potersi esprimere senza doversi aspettare censure, l’unico luogo e mezzo per essere la portavoce di molti che la pensano allo stesso modo ma non hanno il coraggio di esternarlo.

Non potevano mancare allo spettacolo “Vilipendio tour 2009” i protagonisti che in assoluto e a loro insaputa, producono spunti continui di riflessione morale, ovverossia i personaggi politici.
All’appello pertanto in primis e non per ordine alfabetico, Silvio Berlusconi, la Ministra Carfagna, Fini, D’Alema, Finocchiaro, Montezemolo, Sgarbi, Di Pietro e tanti altri.

La rappresentazione si è avvalsa di un gigante schermo, sul quale sapientemente montate, venivano proiettate immagini per dare più spessore a quello che la Guzzanti esponeva.

Non si è proprio risparmiata Sabina Guzzanti,(ma come definirla : regista, blogger, attrice, comica, ma non certo showgirl), ha anche cantato canzoni in stile rap, con testi forti e molto espliciti, perché come ha detto, il Vilipendio tour è : per chi protesta, per chi alza la testa, per chi ci crede e per chi ha orecchie. E‘ UN GRIDO LIBERO”.

In fin dei conti possiamo sostenere che non essere "arrabbiati" per quello che vediamo succedere ogni giorno attorno a noi è squalificante.

Per opportuna conoscenza:
la Corte di Cassazione si è sentita in dovere di dare una definizione giuridica di cosa debba intendersi per satira:

« È quella manifestazione di pensiero talora di altissimo livello che nei tempi si è addossata il compito di castigare ridendo mores, ovvero di indicare alla pubblica opinione aspetti criticabili o esecrabili di persone, al fine di ottenere, mediante il riso suscitato, un esito finale di carattere etico, correttivo cioè verso il bene. »

(Prima sezione penale della Corte di Cassazione, sentenza n. 9246/2006)

Anna deMarzo

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