Venerdì 15 agosto GIOVINAZZO P.za Vittorio Emanuele h.21,30
Maceo Parker: il suo nome è sinonimo di Funk Music, il suo pedigree è impeccabile; la sua band è la più professionale piccola orchestra funk della terra.
Tutti sanno che ha suonato con ognuno dei grandi leader del funk; ha cominciato con James Brown, che Maceo descrive come “andare all’università della musica”; è saltato a bordo della Mothership di George Clinton, poi è passato alla Bootsy's Rubber Band. Lui è il respiro e la vita che collega la storia del funk in un unico filo dorato. Il codice segreto che svela l’unione fra la dance music e il suo nucleo centrale.
“Tutto sta per cominciare Maceo” concluse il DownBeat Magazine in un articolo del 1991 all’inizio della carriera solista di Maceo Parker. In quel periodo Maceo era un ricordo per gli aficionados della funk music come un semplice sideman. Dopo una decade e mezzo Maceo Parker ha portato avanti un’esaltante carriera. Negli scorsi anni Maceo ha costruito un nuovo impero funk, fresco e stilisticamente innovaivo. Egli si muove audacemente fra il soul degli anni 60 e il freaky funk anni 70 di George Clinton, in una continua esplorazione di jazz vellutato e groove hip-hop.
Le sue collaborazioni in questi hanno sia in studio che sul palco includono fra gli altri Ray Charles, Ani Difranco, James Taylor, De La Soul, Dave Matthews Band e i Red Hot Chilli Peppers. Il suo suono senza tempo lo ha collegato a un pubblico giovane di fan.
È quasi impossibile decidere quel che viene prima, se Maceo o il funk. Negli anni 60 Maceo entrò nella band di James Brown, musicisti considerati dagli studiosi di musica come i primi pionieri del moderno funk e dell’hip-hop. Nella metà degli anni 70 Maceo si agganciò a Bootsy Collins, George Clinton e alle varie incarnzioni dei Funkadelic and Parliament, lavorando con le figure più importanti del funk nel periodo in cui erano all’apice del loro successo. Dagli show di James Brown, capaci di togliere il fiato, fino alle più moderne formazioni della scena, Maceo è rimasto lì, legato ai momenti più esaltati della storia della musica moderna, contribuendo al suo avanzamento grazie ad un suono personale e in costante crescita.
Nel 1990 arrivò l’opportunità per Maceo di concentrarsi sui suoi progetti personali; da allora ha realizzato due album solisti di successo intitolati Roots Revisited (che è stato dieci settimane in cima alla top ten jazz di Billboard) e Mo’ Roots, ma è stato solo col terzo disco solista Life on Planet Groove (registrato dal vivo nel 1992) che è presto diventato un vero idolo per i suoi fan. Grazie a questo disco è anche passato alla storia per la frase “2% Jazz, 98% di roba Funk”. Nel 2003, Maceo ha ricevuto il Pioneer Award dalla Rhythm and Blues Foundation per il suo contributo al genere Rhythm & Blues.
All’inizio del 2007 Maceo ha anche avuto l’opportunità di avverare un suo sogno e lavorare con una Big Band, più precisamente con la WDR Big Band, vincitrice del Grammy Award. Egli ha suonato dal vivo in una serie di show in tributo a Ray Charles, mentre al termine di questa avventura ha pubblicato Roots and Grooves con le registrazioni di queste performance al fianco di Dennis Chambers e Rodney "Skeet" Curtis.
Maceo Parker: il suo nome è sinonimo di Funk Music, il suo pedigree è impeccabile; la sua band è la più professionale piccola orchestra funk della terra.
Tutti sanno che ha suonato con ognuno dei grandi leader del funk; ha cominciato con James Brown, che Maceo descrive come “andare all’università della musica”; è saltato a bordo della Mothership di George Clinton, poi è passato alla Bootsy's Rubber Band. Lui è il respiro e la vita che collega la storia del funk in un unico filo dorato. Il codice segreto che svela l’unione fra la dance music e il suo nucleo centrale.
“Tutto sta per cominciare Maceo” concluse il DownBeat Magazine in un articolo del 1991 all’inizio della carriera solista di Maceo Parker. In quel periodo Maceo era un ricordo per gli aficionados della funk music come un semplice sideman. Dopo una decade e mezzo Maceo Parker ha portato avanti un’esaltante carriera. Negli scorsi anni Maceo ha costruito un nuovo impero funk, fresco e stilisticamente innovaivo. Egli si muove audacemente fra il soul degli anni 60 e il freaky funk anni 70 di George Clinton, in una continua esplorazione di jazz vellutato e groove hip-hop.
Le sue collaborazioni in questi hanno sia in studio che sul palco includono fra gli altri Ray Charles, Ani Difranco, James Taylor, De La Soul, Dave Matthews Band e i Red Hot Chilli Peppers. Il suo suono senza tempo lo ha collegato a un pubblico giovane di fan.
È quasi impossibile decidere quel che viene prima, se Maceo o il funk. Negli anni 60 Maceo entrò nella band di James Brown, musicisti considerati dagli studiosi di musica come i primi pionieri del moderno funk e dell’hip-hop. Nella metà degli anni 70 Maceo si agganciò a Bootsy Collins, George Clinton e alle varie incarnzioni dei Funkadelic and Parliament, lavorando con le figure più importanti del funk nel periodo in cui erano all’apice del loro successo. Dagli show di James Brown, capaci di togliere il fiato, fino alle più moderne formazioni della scena, Maceo è rimasto lì, legato ai momenti più esaltati della storia della musica moderna, contribuendo al suo avanzamento grazie ad un suono personale e in costante crescita.
Nel 1990 arrivò l’opportunità per Maceo di concentrarsi sui suoi progetti personali; da allora ha realizzato due album solisti di successo intitolati Roots Revisited (che è stato dieci settimane in cima alla top ten jazz di Billboard) e Mo’ Roots, ma è stato solo col terzo disco solista Life on Planet Groove (registrato dal vivo nel 1992) che è presto diventato un vero idolo per i suoi fan. Grazie a questo disco è anche passato alla storia per la frase “2% Jazz, 98% di roba Funk”. Nel 2003, Maceo ha ricevuto il Pioneer Award dalla Rhythm and Blues Foundation per il suo contributo al genere Rhythm & Blues.
All’inizio del 2007 Maceo ha anche avuto l’opportunità di avverare un suo sogno e lavorare con una Big Band, più precisamente con la WDR Big Band, vincitrice del Grammy Award. Egli ha suonato dal vivo in una serie di show in tributo a Ray Charles, mentre al termine di questa avventura ha pubblicato Roots and Grooves con le registrazioni di queste performance al fianco di Dennis Chambers e Rodney "Skeet" Curtis.