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mercoledì 27 agosto 2008

BARBARA MORGENSTERN + ATARI

Nata ad Hagen, in Germania, Barbara Morgenstern si forma come autodidatta, benché abbia preso lezioni di pianoforte da bambina e lezioni di jazz presso la scuola di musica ad Hagen; nel 1991decide di intraprendere la carriera di musicista, dopo essersi diplomata al ginnasio Ernst Meister ad Hagen-Haspe.
Dal 1992 al 1994 Barbara Morgenstern vive ad Amburgo, dedicandosi contemporaneamente sia ai propri progetti musicali sia all’attività di cantante in un gruppo a cappella. Prende parte ad un corso di musica pop di sei settimane presso l’Hamburg Hochschule. Nel 1994 si trasferisce a Berlino, dove inizialmente suona la tastiera in una band, e dal 1996 in poi si concentra sulla propria musica.
A inizio 1997 pubblica Enter The Party, mentre più tardi nello stesso anno pubblica l’EP Plastikreport, che produce in collaborazione con Michael Mühlhaus. Nell’inverno del 1998 intraprende un tour in Germania con l’accompagnamento di Christian Obermaier e del suddetto Mühlhaus al basso, mentre nel settembre dello stesso anno attraversa in tour Germania, Austria e Svizzera con altri musicisti quali Quarks, Jo Tabu e Fuschimuschi. Il mese successivo viene pubblicato il suo primo album Vermona ET 6-1 con l’etichetta Monika Enterprise. È proprio a questa label che la Morgenstern deve tanto del suo successo, poichè proprio questa piccola etichetta è stata eccezionale fucina di talenti in terra germanica e l’ha lanciata anche attraverso stralunate performance musicali. Impossibile, infatti, dimenticare la serie di concertini realizzati nel salotto della proprietaria della Monika Enterprise, micro eventi che sono passati alla storia per un pubblico curioso ed avventuriero.
Al suo album del 2000 Fjorden, Barbara Morgenstern lavora con Stefan Betke (Pole) e Robert Lippok dei Tarwater. La pubblicazione nel 2001 dell’EP Eine Verabredung fu accompagnata da concerti a Glasgow e Londra. Segue un altro EP nel 2002, Seasons, una collaborazione con Robert Lippok, che fu pubblicata in tiratura limitata di 500 copie con la Domino Records. In seguito Barbara Morgenstern lavora ancora con Lippok alla realizzazione di un ottimo album, Tesri (2005), un disco levigato e intrigate con accenni romanticamente pop.
Nel 2004, dietro invito del Goethe-Institut, Barbara Morgenstern intraprende un tour mondiale di 34 date insieme a Maximilian Hecker e poi partecipa alla realizzazione di due tracce del mini album di Bill Wells Pick Up Sticks.
Nel 2006 pubblica il suo ultimo album, The Grass Is Always Greener, un compendio di musica per pianoforte e soluzioni pop-elettroniche. Un disco assolutamente unico nel panorama indipendente europeo, perchè capace di unire l’anima mitteleuropea legata all’elegante classicità con le nuove leve della musica digitale contemporanea. Diventa così possibile farsi accarezzare dal velluto sonoro del cantautorato in lingua inglese e tedesca per poi farsi graffiare dal pop effervescente del brano The Operator. La Morgenstern porta anche dal vivo questa straordinaria commistione tra suono digitale ed acustico, con uno spettacolo coinvolgente e capace di toccare le corde dell’anima. Un live che, nella sua semplice fluidità, ammalia e rallegra, rendendo la lingua tedesca dolce e melodioso come raramente accade. Basti anche ascoltare le prime collaborazioni della ragazza prodigio, apparse già dieci anni or sono sulla Aesthetics, etichetta di Portland (USA) che per prima le diede spazio e fiducia in tempi non sospetti.

Il primo album degli Atari è Sexy Games For Happy Families, registrato nel mese di agosto del 2007 dal produttore napoletano Mario Conte, già al mixer di Meg ed EPO.
L'album, distribuito da Venus, è prodotto e pubblicato da Freakhouse Records, etichetta nata dall'esperienza ventennale di Giulio Di Donna e di Daniele Lama, entrambi redattori della storica fanzine Freak Out.
Senza dubbio la più fresca e interessante band in circolazione sulla scena indipendente nazionale, gli Atari sono Player1 e Player2, due musicisti/videogamers incalliti per le immagini e i suoni a 8-bit, patiti delle consolle di videogiochi d'annata, delle quali riprendono l'estetica essenziale, i suoni e le immagini.
Hanno all'attivo due demo autoprodotte, 8 bit love e People Said. La band ha partecipato alla compilation tributo Repetition Bowie (Midfinger records/Venus) con la cover del brano Hello Spaceboy e alla compilation Bit Beat, edita da To Lose la Track, distribuita da Audioglobe. La loro musica è un frullato allucinante di electro-pop, synth-rock a 8 bit, inflessioni new wave e melodie irresistibili.
Riferimenti? Immaginate i Beatles impegnati a giocare a “Pong" o i Blur alle prese con gli "Space Invaders"...o ancora: i Soulwax inseguiti dai fantasmini di Pac Man!
Tastierine, ritmi elettronici, attitudine rock'n'roll e inflessioni new wave sono la base per canzoni brevi e trascinanti, dall'irresistibile appeal pop. Dopo oltre 40 date live in tutta Italia senza un contratto discografico, gli Atari sono diventati un fenomeno mediatico. Hanno avuto la possibilità di esibirsi per due anni di seguito su palchi importanti come quello del Neapolis Festival, dimostrando di non avere niente da invidiare ai loro colleghi, raccogliendo consensi da parte di Digitalism, Who Made Who, I'm From Barcelona, Jason Forrest, Tiga

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