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mercoledì 23 gennaio 2008

BARI – Teatro Piccinni: ‘8 donne e un mistero’


Siamo nella campagna francese innevata e momentaneamente isolata. E’il Natale del ’50 e otto donne si ritrovano costrette a condividere le stesse mura. Scenario perfetto per l'assassinio del padrone di casa, unico uomo in mezzo a otto donne molto diverse tra loro, tutte ugualmente sospettate in quanto potenziali assassine, tutte però con un alibi di ferro.
E’ così che, tra equivoci e intrighi, è andato in scena, ieri sera al Teatro Piccinni di Bari, ‘8 donne e un mistero’ tratto da una storia di Robert Thomas e riproposto nel 2002 in versione cinematografica con la regia di Francois Ozon.

Per la rappresentazione teatrale è Claudio Insegno che riesce a coniugare ‘otto donne' tra le quali emergono i nomi di: Caterina Costantini, Elsa Martinelli, Corinne Clery, Eva Robin's.
Sembra però che in questo continuo susseguirsi di colpi di scena lo spettacolo non riesca mai a raggiungere quel pathos che rincorre. Anche la verve comica sembra ristagnare in alcuni punti per lasciare lo spettatore con un sorriso velato.
Ma la Costantini riesce spesso, nelle due ore di spettacolo, ad oscurare queste mancanze con la sua interpretazione di un personaggio accattivante e cinico, che rispetta i tempi comici e che diverte. Sorprendente Eva Robin’s con la sua isteria continua, che riesce perfettamente ad entrare nel personaggio ed a esprimere, quasi contagiando gli spettatori, la sua ansia perenne.
Deludente, invece, la Martinelli: troppo statica, poco espressiva e poco perentoria con la sua delicata e soave voce ma che non riesce a colpire il pubblico.

Otto ruoli, comunque, così diversi e interessanti che danno modo alle attrici di esprimersi sia nel recitato che nel cantato, un brano per ognuna, infatti, a sottolineare singolarmente i propri personaggi, come piccoli monologhi cantati. Artefice delle musiche: Rosanna Casale che sembra tratti con i brani musicali degli argomenti in modo totalmente stereotipato. Si parla, infatti, di amore, di passione e temi nostalgici in toni tipicamente ‘medi’ ma, probabilmente, voluti.

Il secondo atto è certamente più incalzante e divertente. La regia di Claudio Insegno si fa più serrata e riesce bene ad amalgamare recitato e cantato. E’ qui che prende forma la diversità delle 8 donne, che con continue ansie, paure, con amore e con smania di denaro hanno esasperato Marcel, il padrone di casa che ormai giace morto in camera…e, sino alla fine, i sospetti attanaglieranno tutte loro.
Due ore allegre, ma che lasciano un lieve sapore d’insoluto come se qualcosa debba ancora accadere ma, comunque, una serata piacevole e un cast divertente quello di ‘8 donne e un mistero’.

Luana Martino

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