Questo è particolarmente vero per i fumetti sia di produzione Americana che Europea che Giapponese.
Nel campo dei cartoni animati America ed Europa sono rimasti un po' indietro, visto che le produzioni maggiori sono tuttora indirizzate verso un pubblico di giovanissimi (anche se sono molti gli adulti che adorano i lungometraggi di Walt Disney, tanto per fare un esempio).
In Giappone invece anche i cartoni animati si sono perfettamente evoluti e divisi in cartoni per bambini, cartoni per ragazzi e cartoni per adulti (fra cui una vastissima schiera di titoli pornografici), divisione che deriva dai manga, da cui vengono quasi sempre tratte le storie.
Veniamo in italia, la passione per i cartoni animati è evidente (basta pensare ai tanti che inseriscono nel loro cellulare sigle di suonerie cartoni animati,
ma tra la cultura del cartone animato come "prodotto universale" non riesce a permeare fra le menti dei dirigenti televisivi che comprano le varie serie (per adulti, ragazzi e bambini) dal mercato Giapponese e li pubblicizzano come prodotti per bambini.
Ma, ohibò, che succede a questo punto? Le grandi menti, si accorgono che c'e qualcosa che non va in certi cartoni animati: traducono i discorsi e si accorgono che pullulano di parolacce ed allusioni sessuali, guardano le scene e vedono che non mancano la violenza e soprattutto il sesso!
Gli occhi innocenti dei bambini non possono vedere queste cose, e allora che possono fare se non tagliare le scene incriminate e cambiare i dialoghi allusivi? Così il prodotto diventa perfettamente adatto ad un pubblico di piccoli spettatori.
In compenso l'opera viene mostruosamente martoriata, privata della sua anima originale e ridotta ad essere una banale storiella senza senso.
Ma le grandi menti non sono ancora contente. Vediamo un po': dov'è ambientato questo cartone animato? In Giappone, ovviamente.
E che nomi hanno tutti i protagonisti? Nomi giapponesi, ovviamente.
Ma i poveri bambini italiani probabilmente ne ricaveranno danni permanenti al cervello, se sentiranno tanti nomi Giapponesi. Quindi le grandi menti liberano la loro sconfinata fantasia trasformando un Tsubasa in un Holly e un Genzo in un Benji. Ma non sono ancora soddisfatti: "Visto che abbiamo cambiato i dialoghi, accorciato le scene, cambiato i nomi, perchè dobbiamo lasciare il titolo originale?
Abbiamo fatto un'opera nuova che merita un titolo nuovo!" E qui la loro creatività supera ogni limite e troviamo titoli come "Una porta socchiusa ai confini del sole" (titolo originale "Rayhearth") "Un incantesimo dischiuso alle porte del tempo" (In originale "The slayers" che significa "gli assassini") oppure un memorabile "Mila e shiro due cuori nella pallavolo" (In originale "Attacker You" in cui You è il vero nome di Mila: ecco spiegati gli striscioni del fan club Mila Azuki che riportano tutti la misteriosa sigla "You").
Ma il caso più clamoroso è stato il famosissimo "Kimagure Orange Road", cioè "La capricciosa strada degli aranci" che nessuno poco esperto riuscirebbe mai ad identificare con il titolo "E' quasi magia Johnny". Quest'opera, tratta da un bel manga per ragazzi, è stata la più censurata della storia delle censure nei cartoni animati: quasi un ora e mezza di spezzoni tagliati (un episodio addirittura non è mai stato trasmesso). Come se non bastasse metà dei dialoghi sono stati cambiati e la trama ne è uscita davvero stravolta.
La cosa peggiore è che le censure sembrano essere state fatte senza alcun criterio.
Accanto a tagli di inquadrature più o meno sensuali (le gambe o il seno di Sabrina) o di scene in cui i due protagonisti si ritrovavano a letto insieme, abbiamo l'inspiegabile taglio di una scena in cui viene inquadrata una cabina telefonica con una scritta in Giapponese e un numero di telefono.
Spiegazione: era il recapito di una prostituta.
Probabilmente le grandi menti pensano che i bambini Italiani abbiano tutti fatto un corso accelerato per capire gli ideogrammi Giapponesi. Ciliegina sulla torta abbiamo un Kyosuke diventato Johnny, una Madoka diventata Sabrina e una Hikaru diventata Tinetta (potevano almeno sceglierle un nome decente).
Si potrebbero citare altri titoli o episodi clamorosi, come per esempio l'accusa fatta a "Ranma 1/2" di "istigare i bambini all'omosessualità", ma la lista si farebbe lunga e tediosa.
Un consiglio agli appassionati: comprate i fumetti, se volete capire davvero qualcosa delle storie, lì almeno la censura non è ancora arrivata.
Marco Spienza di suoneria gratis