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domenica 14 settembre 2008

Quando il vile va sul video

Video n.3: I deliri di Michele Neeee.Video n.5: La taranta di Tommaso la panza. Video n.12: Mega-gavettone a Tommaso lo scimmione. E in basso un riquadro: guarda, ammira, lascia un commento, dicci qual è il servizio più bello. No, no vi sbagliate. Non parliamo di quelle ridicole scene televisive, di notte sui canali orientali, dove califfi, aishe e cammelli si alternano, in modo maldestro, fra ricchi commensali. Similmente, non parliamo di quegli strani video erotici con (inguardabili) fustacci scultorei. Precisazione essenziale: la storia di cui vi andiamo a narrare è innanzitutto vera, non è fiction, distante anni luce dal mondo dell’immaginario. La storia di cui vi parliamo è sopratutto scomoda, ignobile, con una solo certezza: è da denunciare. Sino a pochi anni fa, teatri delle follie degli stolti erano le strade, i cortili bui, i cavalcavia, i rioni spopolati. Il disagiato commetteva il gesto, in segreto, celato. Egli si rendeva autore del misfatto, forse ne andava anche fiero, ma cercava di nasconderlo, non di metterlo al lubridio pubblico della piazza. Al contrario, quello che unisce oggi, compatti, gli autori di deplorevoli atti è una nuova consuetudine sociale. Si organizza la nefandezza, la si mette in atto, la si filma con un mezzo elettronico nelle sue scene più ad effetto. Et voilà: il video è fatto. Ora la rapida diffusione sul web (letteralmente sistema video Youtube). “Che faccio, metto questo del cazzotto al prof, questo del calcio al comunista, quest’altro della violenza di gruppo o quello là dello sputo all’handicappato ?”, il dilemma del sipontino Shakespeare. Ma egli tuttavia dorme sonni tranquilli. Ora, coperto dall’anonimato del monitor, potrà scherzare liberamente e cercare, con sondaggi, i consensi dei suoi (ignobili) compari. A guardare lo you tube sipontino, girato da ragazzi del loco in varie parti della città (Siponto, la villa, il castello, una in particolare suscita effetto, quella del tacito consenso di un tabacchino di corso Manfredi), viene da provar ribrezzo. Ragazzi di un cretinismo sconfinato, spesso accompagnati da adulti vili e inebetiti, si divertono (parliamo al presente ma sicuri che nel futuro continueranno a farlo) a deridere le cadenze di soggetti malati psichici. Niente di male se l’obbiettivo (telematico) avesse una nobile mira: mostrare alla piazza virtuale le sofferenze di chi non è guarito dal proprio male. Ma gli eventi diffusi hanno – ahinoi – una chiave di lettura nefasta: insulti, scene comiche montate ad arte, istigazione a verseggiare, scherzi da botteghe dell’orrore, risate insolenti, in parole povere: una melma abominevole. Numerose le critiche in Italia, nei mesi passati, dopo episodi di bullismo a danno di giovani handicappati. Duole accusare la mancanza di informazione delle istituzioni del territorio, ma questi video di You Tube girano in rete da tempo immemorabile, rischiando così di favorire la (rapida) emulazione di altri (beceri) pecoroni. E’ tempo di denunciare la stupidità dell’uomo, con tutti i mezzi (leciti) a nostra disposizione. E l’informazione, nella tutela delle sue norme fondamentali, e fra questi. Non batter ciglio poiché le vittime sono dementi e non illustri presidenti, significherebbe restare (ancora) chiusi nel nostro mondo meschino e ottuso.

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