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giovedì 25 settembre 2008

IL CAPITANO FRANCO ANGELINI: DALLA PESCA AL DIPORTO



“PIU’ ATTENZIONE AL SETTORE NAUTICO-TURISTICO”

“IL PORTO DEVE CREARE LAVORO PER I GIOVANI”


Si può ben affermare che “Il Capitano”, al secolo Franco Angelini classe 1953, sia nato in mare. Ricorda benissimo quando il padre Paolo lo porta per la prima volta, all’età di sei anni, alla pesca con la lampara. Il mare è quello di Giulianova. Franco Angelini fino a 14 anni frequenta la scuola, ma ciò che lo attira maggiormente è senza dubbio l’attività di pesca. La decisione finale è quella di scegliere il mestiere del padre. Infatti, a 15 anni ottiene il libretto di navigazione. Consuma una bellissima esperienza durante il servizio militare: imbarcato da nocchiero di bordo sulla “Amerigo Vespucci”, un privilegio per pochi. Successivamente ottiene il brevetto di “padrone marittimo per la pesca”, quindi comandante di naviglio fino a tonn. 200 di stazza lorda e meccanico navale di 2^ classe, ma anche marinaio autorizzato al traffico ed al diporto. Nel 2002 la Camera di Commercio di Teramo gli conferisce la “medaglia d’oro fedeltà al lavoro”. Il sogno di Franco Angelini rimane comunque il diporto. Già nel 1975 effettua una crociera nel Mediterraneo di tre mesi al comando di una imbarcazione di 12 metri e successivamente ottiene il patentino da diporto “senza limiti” e l’abilitazione per imbarcazioni da crociera nel mediterraneo. Ora la vita lavorativa del “Capitano” si svolge prevalentemente nell’ambito del porto di Giulianova dove opera con la società “Galatea”) formata da uno staff d’esperienza, nata da un’idea per il diporto ed al servizio di quanti amano il mare. E’ stretta la collaborazione con il Circolo Nautico “V. Migliori” e Lega Navale. Così Franco Angelini sottolinea la sua scelta di vita: “A Giulianova mancava un servizio al diporto, al transito ed alla custodia. Con la creazione di “Galatea” ho inteso potenziare le strutture al servizio del porto e del turismo, tenuto conto anche delle problematiche sviluppatesi attorno al mondo della pesca”. Conclude Angelini: “Il porto turistico rappresenta il futuro e credo occorra un occhio di riguardo per questo segmento del mare. In giro c’è tanta crisi ed il diporto è l’unica attività oggi in grado di creare posti di lavoro per i giovani”. Le riflessioni sul diporto da parte del “Capitano” non fanno una grinza visto che tale tipo di attività concorre in modo esponenziale a qualificare l’offerta turistica consentendo, a chi pratica questo sport, di poter ottenere servizi “a portata di mano” e con minimo impegno economico. Il messaggio è chiaro: questa parte dell’attività marinara andrebbe potenziata al fine di rendere possibili anche attracchi oggi non consentiti per via del fondale a tratti compromesso da banchi di sabbia. Per la verità, qualcosa già si è mosso in tal senso, ma evidentemente, secondo un comune sentire da parte degli addetti, c’è chi chiede di perseverare al fine di creare all’interno del bacino portuale condizioni ottimali per la migliore accoglienza della diportistica in generale.

Alfonso Aloisi


alfonsoaloisi@virgilio.it




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