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mercoledì 21 gennaio 2009

Passeggiate sulla mappa satellitare dell'oltrepò Pavese con oltrepeat e la Pietra Verde

Oggi sul portale di promozione turistica dell'Oltrepò Pavese sulle google maps, OltrepEAT pubblichiamo in collaborazione con l'Associazione "La Pietra Verde" la mappa satellitare del sentiero denominato "La Panoramica" .
Da Brallo di Pregola si percorre il sentiero passando da Pian del Lago fino a giungere al bivio per Dezza, da dove, procedendo sulla destra, incomincia la strada bianca che corre lungo il confine tra la Lombardia e l'Emilia Romagna e dalla quale si gode di uno splendido panorama, avendo sulla destra la valle Avagnone e sulla sinistra la più nota val Trebbia. Il primo tratto del sentiero è immerso nel bosco, di latifoglie, di conifere o misto, permettendoci di udire il canto di innumerevoli uccelli passeriformi e di imbatterci nelle piste lasciate dal capriolo (Capreolus capreolus) o negli insogli indicanti la presenza del cinghiale (Sus scrofa).
Quando ad un certo punto si abbandona il bosco la vista può godere dei panorami di tutto rispetto che questa passeggiata è in grado di offrire, soprattutto sono l'imponente profilo del Monte Lesima (m.1724 slm) e la maestosa sagoma del Monte Alfeo a stagliarsi nel cielo allorchè si porga lo sguardo verso Sud-Ovest. Se lo scenario lontano che ci viene offerto è meraviglioso lo stesso si può dire per il paesaggio che avvolge il sentiero, fatto di vecchi campi e pascoli che con l'abbandono delle attività umane lasciano pian piano spazio a giovani alberi e soprattutto in un primo momento agli arbusti quali ad esempio il biancospino (Crataegus monogyna), la rosa canina (Rosa canina) e le ginestre. Questi arbusteti rappresentano un ambiente molto interessante per ciò che riguarda l'avifauna, sia in inverno sia d'estate infatti possiamo imbatterci in specie interessanti che trovano qui il loro habitat.

La PanoramicaIn inverno le bacche di alcune essenze arbustive rappresentano una riserva di cibo fondamentale per la sopravvivenza soprattutto dei turdidi (Turdus ssp.) i quali in parte giungono dal Nord Europa per trascorrere da noi la stagione fredda, aggiungendosi quindi a quelle specie o popolazioni stanziali. Sarà perciò semplice osservare qualche tordo sassello (Turdus iliacus) insieme alle numerose e rumorose cesene (Turdus pilaris) entrambe specie presenti qui solo in inverno che si aggiungono ai tordi bottacci (Turdus philomelos), alle tordele (Turdus viscivorus) ed ai merli (Turdus merula) che si fermano anche per nidificare. Se quelle sopra citate sono specie relativamente comuni e facili da osservare a queste latitudini lo stesso non si può affermare per altre specie. Ne è un esempio il tordo golanera (Turdus atrogularis), del quale venne trovato un individuo morto il 24 novembre del 2005 proprio in questi terreni. Si tratta di una specie di comparsa accidentale in Italia (18 segnalazioni in totale prima di questa) e ovviamente ancor più rara in Lombardia; questo per dire che nella grande quantità di specie comuni a volte capita di trovare anche specie rare. La presenza di numerosi contingenti di tordi è testimoniata anche dalla gran quantità di capanni utilizzati per la caccia a questi passeriformi. Con l'arrivo della stagione riproduttiva, molti di quei tordi che erano presenti in inverno migrano verso Nord lasciando il posto ad altri passeriformi provenienti dai quartieri di svernamento; potremo allora ammirare le livree dell'averla piccola (Lanius collurio), della sterpazzola (Sylvia communis) provenienti dall'Africa Sub-Sahariana ma anche di specie che non si sono allontanate così tanto in inverno come gli splendidi zigolo muciatto (Emberiza cia) e zigolo giallo (Emberiza citrinella). Il percorso prosegue fino al paese di Colleri, qui, si incrocia la strada Provinciale che porta a Ponte Organasco, si piega a destra su strada asfaltata in direzione Brallo per circa 1 km. L'itinerario svolta a sinistra e poi ancora a destra in direzione del cimitero di Colleri, da qui il percorso abbandona la strada asfaltata e diventa sentiero, costeggia nella parte bassa il cimitero e raggiunge la frazione di Feligara in circa 20 minuti.

Poco prima della piccola frazione si incontra una bellissima fontana "La fontana dell'arbio" ristrutturata recentemente, si prosegue attraversando la frazione per risalire nuovamente sulla Provinciale.

Incrociata la Provinciale, si raggiunge il paese di Brallo di Pregola in circa 50 minuti.

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