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mercoledì 6 gennaio 2010

Rischio alimentare per latte di soia contaminato da iodio

Il latte vegetale di soia privo di colesterolo, di grassi saturi, di lattosio e di caseina, viene utilizzato come sostituto del latte vaccino da parte di intolleranti, allergici, e da chi non desidera consumare derivati animali. Oggi il latte di soia è un prodotto comune e diffuso sia nei negozi che nei supermercati.
Pochi giorni fa l’Irlanda è diventata l’ultimo Paese ad emettere un avviso di sicurezza alimentare di iodio nel latte di soia contaminato dal Giappone che ha già causato problemi di salute a 10 persone in Australia.
I test hanno rivelato che bere una tazza di soia latte potrebbe superare la dose giornaliera tollerabile (TDI) per lo iodio di più di 34 volte per i bambini fino a tre anni e sette volte per gli adulti.
La Food Safety Authority of Ireland (FSAI) ha confermato che le confezioni da un litro di latte di soia Bonsoy che sono state distribuite nel Paese sono le stesse di quelle implicate nelle malattie della tiroide in Australia. I distributori e fornitori di latte di soia irlandesi sono stati contattati al fine di garantire che tutti i prodotti interessati siano ritirati dalla vendita. Le imprese hanno altresì l’incarico di rilasciare degli avvisi nei punti vendita.
La UK Food Standards Agency (FSA) ricorda che la scorsa settimana dopo aver ricevuto un avviso dalla Food Standards Australia New Zealand (FSANZ) che il prodotto conteneva “Alti livelli di iodio” sta continuamente monitorando la distribuzione britannica del latte di soia ed è in collegamento con i suoi omologhi irlandesi per seguire gli sviluppi.
L’agenzia ha aggiunto che mentre la maggior parte delle persone sane non sarebbero interessate da eventuali leggeri eccessi di iodio, coloro che bevono un sacco di questo latte di soia, compresi bambini nutriti con bevande di soia come alternativa al latte, potrebbero essere a rischio.
Il latte di soia Bonsoy si arricchisce con la kombu, un prodotto di alghe che contiene naturalmente iodio. Tuttavia, i livelli della sostanza nel latte di soia sono estremamente elevati, ha detto la FSANZ. Lo iodio è un elemento essenziale per gli ormoni tiroidei, ma se i livelli di consumo superano le dosi giornaliere ammissibili, la funzione tiroidea può essere influenzata.
Giovanni D’Agata Componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori segnala che la FSNAZ ha dato l’allarme inizialmente il 24 dicembre dopo aver confermato che un gruppo di nove adulti di età compresa tra 29-47 anni e un bambino nel Nuovo Galles del Sud, hanno avuto problemi alla tiroide, tutti i casi segnalati hanno consumato latte di soia Bonsoy.

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