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giovedì 21 gennaio 2010

Residui antiparassitari anche nel miele.

Ci è giunta notizia che da un esteso monitoraggio effettuato in Emilia Romagna, Veneto, Lazio, Toscana e Lombardia, finalizzato ad accertare la qualità del miele biologico, è stata riscontata la presenza di un antiparassitario nel propoli, con dosi trentaquattro volte superiori ai limiti consentiti dalla legge.
Nel comune di Bagno di Romagna sono state sequestrate oltre duemila confezioni contaminate. Dai controlli è emerso che esistono produzioni a base di miele che utilizzano sostanze di origine naturale e altre, oggetto di attenzione, che utilizzano farmaci a base di principi attivi di sintesi per la lotta alla Varroa.
La procedura di allerta alimentare attraverso gli organi del Ministero della Salute per il ritiro del prodotto contaminato è già stata attivata.
Il pròpoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse.
Le indagini sono ancora in corso su tutto il territorio nazionale. Per queste ragioni, il componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori Giovanni D’AGATA, invita le autorità preposte ad accertare eventuali contaminazioni in altre sostanze a base di miele ed individuare le rotte con le quali questi prodotti antiparassitari, ormai al bando in Italia e in Europa, vengono illegalmente introdotti commercializzati nel nostro Paese.

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