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lunedì 8 giugno 2009

COSTIERA AMALFITANA. LA PROTESTA DI TORRE DI MINORI

Gli abitanti di Torre, la meravigliosa frazione di Minori, in Costiera amalfitana, in provincia di Salernon, non andranno a votare per protesta. Una battaglia sacrosanta che prende ad esempio quella di Nocelle a Positano in costa d' Amalfi che dopo diverse astensioni dal voto riuscirono ad ottenere l'arrivo della strada. Positanonews se ne è occupata più volte, facendo anche dei reportage sulla vicenda, e siamo con i cittadini di Torre. E' veramente aberrante aver aspettato tutti questi anni per pochi chilometri di asfalto che gli permetterebbe di evitare lunghe scalinate.
"Siamo tenuti prigionieri da una scalinatella longa" dice il titolo del settimanale Visto sul quale è uscito un servizio.
«Settecento gradini ci isolano dal mondo e, se qualcuno sta male, qui bisogna chiamare i pompieri», dice uno dei 94 residenti del borgo della Costiera Amalfitana, sopra Minori, senza una strada rotabile.
«A ogni elezione i politici promettono che la costruiranno, ma non succede mai. Per questo, alle Europee ci asterremo tutti»
Da trent’ anni le donne, gli uomini e i bambini che vivono nel villaggio di Torre, posto sopra Minori, aspettano che l’amministrazione comunale costruisca una strada rotabile, alternativa ai settecento scalini che conducono al villaggio. Sono amareggiati e delusi. È per questo che alle prossime amministrative di giugno non andranno a votare.
«Qui sopra si rischia di morire per un raffreddore: i medici del 118 per trasportare un malato a Minori, devono chiedere aiuto ai pompieri»
Con un filo di voce Pasqualina Ruocco di 88 anni dice: « Meglio morta qui che vivere a Minori »
Costretta in un letto da sei anni. Abita con la figlia Rosa, il genero e i nipoti in una casa a picco sul mare. «Non ne vuole sapere di scendere in paese» spiega la figlia Rosa, 50 anni, bracciante. « Purtroppo però anche io vivo segregata in casa con lei perché nessuna badante o infermiera è disposta a trasferirsi qua sopra. Così ho dovuto imparare ad assisterla. Un’ esperienza che metto a servizio anche delle altre persone che vivono nel villaggio quando si trovano in difficoltà. »
QUESTO PAESINO È UN PARADISO, MA ANCHE UN INFERNO.

Dal settimanale VISTO N° 23-5 GIUGNO 2009

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