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sabato 20 dicembre 2008

Dalla parte degli amici animali l' Accademia Kronos.


L’abbandono di un animale, in particolare di un cane, definito eufemisticamente, il migliore amico dell’uomo, è stato sempre un gesto, da parte di chi lo compie, turpe che denota, mette in luce e evidenzia, i tratti salienti della propria personalità. La consapevolezza del gesto che compie dimostra empietà, assoluta mancanza di sentimenti, quali l’altruismo, l’ immedesimazione, asocialità, irresponsabilità, assoluta mancanza di sentimenti di amicizia, riconoscenza, generosità, soprattutto fraudolenza contro chi si fida, e che, giustamente, il Sommo Poeta Dante colloca nel girone dell’inferno, condannati a bruciare nel fuoco eterno. Immaginiamo la scena; il turpe, con una carezza, induce il proprio “amico” a salire in macchina, determinato, consapevole , di abbandonarlo in una autostrada, ove, nel migliore dei casi, finirà stritolato dalle ruote di un’automobile, o nel peggiore dei casi finirà, prima affamato e poi ammalato a morire di stenti o a passare ancora qualche anno della sua vita , in un canile lager, di cui siamo pieni. Per affrontare, e tentare di risolvere questo triste fenomeno, decidemmo, il 5 dicembre del 1995, di dare vita ad un consorzio di comuni, per la costruzione di un rifugio, con annesso ospedale, posto di pronto soccorso per i poveri cani abbandonati, e nel contempo, instaurare una politica che tendesse e tentasse di attenuare il fenomeno dell’abbandono, e conseguentemente , del randagismo. I comuni che aderirono all’iniziativa furono: Apice, Calvi, S Giorgio del Sannio (che rivendicò la pretesa di essere comune capofila),S Nazzaro e S Nicola Manfredi. Successivamente aderirono i comuni di Benevento e S Angelo a Cupolo. Questo organismo, però, non ha mai funzionato per l’ignavia dei componenti, eccezion fatta per Benevento;sedute andate deserte, infingardaggine, disinteresse, ed il randagismo è cresciuto a dismisura causando sperpero di considerevoli risorse pubbliche. Quell’opera, magistralmente progettata dall’amico Arch. Alberto Soricelli in maniera gratuita, non è stata mai possibile, non diciamo realizzarla ma quanto meno discuterla in termini, di sensibilità e affetto per gli animali e in termini di costi-beneficio. Ci prenderemo lo sfizio, nei prossimi giorni, di vedere quanto, ognuno dei comuni consorziati, ha speso per il randagismo, senza però risolvere il problema.
Ieri,19 dicembre 2008, dopo 13 anni, il consiglio provinciale di Benevento, ha approvato all’unanimità, il progetto, iscritto al punto 10 dell’ordine del giorno, ” INTESA CON IL COMUNE DI LIMATOLA PER LA REALIZZAZIONE DI UN COMPLESSO DA ADIBIRE A RIFUGIO RICOVERO, PRONTO SOCCORSO E DEGENZA PER GLI ANIMALI CON ANNESSA UNITà VETERINARIA PER INTERVENTI SANITARI”. Nel corso di tutti questi anni, ” Ogni comune ha trovato la soluzione funzionale ai propri interessi, ed alla propria sensibilità e, molti di essi, per una manciata di centesimi, condannato a morte i poveri esseri; senzienti come la legge li riconosce, senza mai avere il coraggio di visitare i luoghi ove sono rinchiusi i poveri cani. Non solo, ma non li tutelano neanche contro gli avvelenatori di turno, che con esche, procurano ai nostri amici, una morte orrenda, dopo una lunga e straziante agonia. Ciò è capitato a S Martino Sannita, alla Contrada Lentace non più di dieci giorni fa, e non ci risulta che il sindaco di quel paese , abbia svolto un’indagine per scoprire ed affidare alla giustizia i codardi che hanno compiuto il deprecabile gesto, né ci risulta che il presidente dell’Unione dei Santi sanniti abbia fatto qualcosa. Evidentemente, fanno parte di quell’amalgama riuscita male, come ha detto D’Alema! Dopo l’esperienza del consorzio, approdammo alla Provincia all’allora assessore all’ambiente di turno, fummo più volte ricevuti dal suo segretario, “chiò, chiò, paparachiò”, poi domani si vedrà, dice una celebre canzone napoletana , e non si combinò niente. Qualche anno fa abbiamo , col consigliere On Giovanni Zarro, presentato al Sindaco Pepe di Benevento, che paga per mantenere i cani della città in canile oltre 100.000 € , non è che ci è stato detto, non è possibile ,non siamo stati proprio , come si dice, calcolati,Ci hanno schifato. Governare cosi una comunità, lo sanno fare tutti, anche se c’è una massa di ” indifferenti” disposti poi a rinnovare loro la fiducia! Il problema non è se vi sono componenti il consiglio provinciale nel nostro caso, buoni o cattivi, sensibili o insensibili ,attenti o disattenti ai problemi della comunità che governano. Il problema sta nel fatto che un assessore, attento, determinato, deciso, su problemi, o su un problema di scottante attualità come il randagismo, un assessore lungimirante, Gianluca Aceto, ha posto all’attenzione del consiglio tutto la questione e, come Socrate, con l’arte della maieutica, ha fatto venir fuori, da parte di tutti, amore, sensibilità ordine previdenza, e senso civico. Importante, in questa vicenda, l’opera del capo gruppo del PD Claudio Ricci. I consiglieri di minoranza, diventati per l’occasione maggioranza, sono stati ammirevoli, il Senatore Izzo, il consigliere Ricciardi e tutti gli altri. Oggi il Consiglio Provinciale di Benevento, ha scritto una pagina di storia e di civiltà. Grazie a tutti per quel che avete fatto e che farete, grazie dal profondo del cuore da Pasquale Casciello per conto dell’accademia Kronos.
Divulgazione a cura di Luigi La Monaca – Via Perinetto 38 – 82100 Benevento - 3394455829

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