La prima iniziativa culturale della stagione promossa ed organizzata dall’ Ambasciata del Brasile a Roma si apre con una collettiva decisamente particolare: After School – questo il titolo della mostra alla Galleria Candido Portinari che riunisce una selezione dei più rinomati rappresentanti della cosiddetta "Generazione del '45" di arte contemporanea brasiliana.
Alla base dell’opera degli artisti in mostra sta sicuramente il divertimento, l’allegria e la libertà che essi stessi sprigionano attraverso le pennellate dai colori multiformi, conducendo lo spettatore sulle stesse frequenze presenti nel momento creativo, quando lo spirito magico della creazione si fissa per sempre sulla tela. Spettatori divertiti di sé stessi, gli esponenti dell’After-School hanno il privilegio di godere doppiamente della loro arte, un’arte intensamente vissuta e gravida di influenze che ha raggiunto nel corso degli anni un livello di approfondita maturità e lo ha esplicato attraverso uno stile autentico e contemporaneo, che essi trasmettono al fruitore di ogni Paese itinerando da anni per il mondo.
“Un’esuberanza vertiginosa nei colori di Babinski; la plasticità commovente e ludica di Baravelli, la pittura raffinata e diafana di Zaragosa; lo scherzo cromatico multiforme di Granato; l’allegria sfacciata di Gerchman; la caleidoscopica fusione Oriente/Brasile, di Tomoshigue; la celebrazione di colori in Tozzi; l’intreccio inestricabile di colori e forme di Luiz Áquila; l’apparente semplicità nella sofisticatezza di Adriano de Aquino; il rinascimento contemporaneo di Cabral; la vulcanica profondità di Magalhães; l’audace e classica prospettiva colorata di Shiró; la stellare espansione di un arcobaleno chiamato Aguilar” queste sono alcune delle espressioni utilizzate da Roberto Muylaert, giornalista, scrittore, critico d’arte, ed ex Ministro dell’Educazione e della Cultura del Brasile, per definire sinteticamente e concettualmente i loro stili pittorici.
Omogenei nel loro legame con il modernismo, però diversi nella loro espressione, mezzi e tecniche, gli artisti prescelti per questa retrospettiva – che andrà avanti fino al 16 ottobre con ingresso libero a tutti i partecipanti – gli artisti spaziano dalla mail art alle arti grafiche, dalla pittura astratta alla performance, e ancora happening, musica, pittura impressionista ed espressionista, gestualità, disegno, incisione, tecniche multiple, realismo…. componendo un “Arabesco cromatico” – come afferma lo stesso Muylaert - indice di esperienze multiformi vissute in un’epoca cosiddetta “post-moderna”, ossia “dopo tutte le scuole”, come suggerisce lo stesso titolo della mostra.
Stampa: Elisabetta CastiglioniTel/Fax + 39 06 3225044 - Cell + 39 328 4112014elisabetta@elisabettacastiglioni.com - skype elisabetta.castiglioniwww.elisabettacastiglioni.com - www.myspace.com/elisabettacastiglioni
Alla base dell’opera degli artisti in mostra sta sicuramente il divertimento, l’allegria e la libertà che essi stessi sprigionano attraverso le pennellate dai colori multiformi, conducendo lo spettatore sulle stesse frequenze presenti nel momento creativo, quando lo spirito magico della creazione si fissa per sempre sulla tela. Spettatori divertiti di sé stessi, gli esponenti dell’After-School hanno il privilegio di godere doppiamente della loro arte, un’arte intensamente vissuta e gravida di influenze che ha raggiunto nel corso degli anni un livello di approfondita maturità e lo ha esplicato attraverso uno stile autentico e contemporaneo, che essi trasmettono al fruitore di ogni Paese itinerando da anni per il mondo.
“Un’esuberanza vertiginosa nei colori di Babinski; la plasticità commovente e ludica di Baravelli, la pittura raffinata e diafana di Zaragosa; lo scherzo cromatico multiforme di Granato; l’allegria sfacciata di Gerchman; la caleidoscopica fusione Oriente/Brasile, di Tomoshigue; la celebrazione di colori in Tozzi; l’intreccio inestricabile di colori e forme di Luiz Áquila; l’apparente semplicità nella sofisticatezza di Adriano de Aquino; il rinascimento contemporaneo di Cabral; la vulcanica profondità di Magalhães; l’audace e classica prospettiva colorata di Shiró; la stellare espansione di un arcobaleno chiamato Aguilar” queste sono alcune delle espressioni utilizzate da Roberto Muylaert, giornalista, scrittore, critico d’arte, ed ex Ministro dell’Educazione e della Cultura del Brasile, per definire sinteticamente e concettualmente i loro stili pittorici.
Omogenei nel loro legame con il modernismo, però diversi nella loro espressione, mezzi e tecniche, gli artisti prescelti per questa retrospettiva – che andrà avanti fino al 16 ottobre con ingresso libero a tutti i partecipanti – gli artisti spaziano dalla mail art alle arti grafiche, dalla pittura astratta alla performance, e ancora happening, musica, pittura impressionista ed espressionista, gestualità, disegno, incisione, tecniche multiple, realismo…. componendo un “Arabesco cromatico” – come afferma lo stesso Muylaert - indice di esperienze multiformi vissute in un’epoca cosiddetta “post-moderna”, ossia “dopo tutte le scuole”, come suggerisce lo stesso titolo della mostra.
Stampa: Elisabetta CastiglioniTel/Fax + 39 06 3225044 - Cell + 39 328 4112014elisabetta@elisabettacastiglioni.com - skype elisabetta.castiglioniwww.elisabettacastiglioni.com - www.myspace.com/elisabettacastiglioni