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giovedì 30 ottobre 2008

AMIRI BARAKA + THE SIGHT BELOW

AMIRI BARAKA
in
SPEECH QUARTET
feat. Dave Burrell, William Parker e Hamid Drake
3 novembre
Teatro Di Cagno

Amiri Baraka è nato nel 1934, a Newark, New Jersey, USA. Autore di più di 40 libri di saggi, poesia, teatro, storia della musica e critica, Baraka è un poeta icona e attivista politico rivoluzionario che ha recitato poesia e fatto lezioni su temi politici e culturali in tutti gli Stati Uniti, Caraibi, Africa ed Europa. 

Con un’influenza sul suo lavoro che varia da matrici musicali quali Ornette Coleman, John Coltrane, Thelonious Monk e Sun Ra fino alla Rivoluzione Cubana, Malcom X e i movimenti rivoluzionari mondiali, Baraka è noto come fondatore del Black Art Movement ad Harlem negli anni ’60 che divenne l’impronta virtuale per la nuova estetica della scena Americana.

Il suo libro d’esordio, Preface to a Twenty-Volume Suicide Note (Prefazione a una nota suicida in venti volumi) è del 1961. Il suo lavoro pubblicato e rappresentato, come ad esempio l'ormai mitico studio del 1963 sulla musica afro-americana, Blues People (Il popolo del blues, Shake Edizioni) e il dramma Dutchman and the Slave (1963), hanno praticamente costituito “il corollario culturale del nazionalismo nero” e dell’ambiente rivoluzionario americano.

Nel 1965, a seguito dell’assassinio di Malcom X, diede una svolta radicale alla sua vita, rompendo il primo matrimonio e trasferendosi ad Harlem dove fondò il Black Arts repertory Theatre. Nel 1967 sposò la poetessa afroamericana Sylvia Robinson (Amina Baraka) e nel 1968 divenne musulmano e prese il nome Amiri Baraka mettendosi a capo della sua organizzazione musulmana Kawaida come imamu (leader spirituale), un titolo che abbandonò negli anni Settanta avvicinandosi alla filosofia marxista.

Tra i titoli pubblicati in seguito Selected Poetry of Amiri Baraka/LeRoi Jones (1979), The Music (1987), un’affascinante raccolta di poesie e monografie su jazz e blues di cui sono autori Baraka e sua moglie Amina, anch’essa poeta, e The Essence of Reparations (2003).
The Essence of Reparations è la prima raccolta di saggi pubblicata in forma di libro che esplora in modo radicale quello che rappresenterà una svolta nel movimento dei Neri nel ventunesimo secolo, per quanto riguarda temi quali razzismo, oppressione nazionale, colonialismo, neo-colonialismo, autodeterminazione, e liberazione nazionale ed umana, dei quali egli si è a lungo occupato in maniera sia creativa che critica.
Ha insegnato a Yale, Columbia, e alla State University di New York a Stony Brook.
 I suoi premi ed onorificenze includono un Obie, l’American Academy of Arts & Letters Award, il James Weldon Johnson Medal per il suo contributo alle arti, Rockefeller Foundation and National Endowment for the Arts grants, Professor Emeritus alla State University di New York a Stony Brook, e Poet Laureate del New Jersey.

Dave Burrell, pianista e compositore americano di spicco della scena musicale contemporanea, è un musicista che tiene sulla punta delle dita un secolo di tradizione di blues e di musica afro-americana, perseguendo parallelamente una costante ricerca verso nuove sonorità. Dave Burrell rappresenta un legame evidente con il free jazz storico fin dalle celebri registrazioni in compagnia di Archie Shepp, con cui divise i tempi cruciali dell’esperienza parigina del 1969, come l’incisione dello straordinario “Blasé” e la trasferta al festival panafricano di Algeri. Altrettanto importanti sono le sue collaborazioni con Pharoah Sanders, Marion Brown, David Murray, and Odean Pope. Il suo stile pianistico raccoglie ispirazioni diverse: il jazz dei grandi maestri, Duke Ellington, Jelly Roll Morton e Thelonious Monk ma anche la tradizione europea, in particolare il repertorio operistico di Giacomo Puccini a cui ha dedicato una suite “La Vie De Bohème”. Nel 1979 Burrell compose un’opera, “Windward Passages”, di cui offrì differenti versioni in concerto, da solo ed in trio, a cui fece seguito un’altra composizione di ispirazione classica, la “Suite For Piano And Violin” per orchestra sinfonica. Negli ultimi trent’anni di carriera Burrell ha partecipato ad oltre 100 registrazioni, di cui venticinque a suo nome ed è promotore di molti progetti fra cui il Dave Burrell Italian Trio, con Giovanni Falzone e Paolo Botti e il Leena Conquest Sings The Songs Of Dave Burrell, che presenta il lavoro di compositore di Burrell con i testi di Monika Larsson e la voce di Leena Conquest in una forma cabarettistica, di teatro-musica.
William Parker è nato il 10 gennaio 1952 nel Bronx, New York, USA.
Steve Greenlee ha scritto nel luglio 2002 sul Boston Globe che "William Parker è emerso come il più importante leader della scena attuale dell'avant-jazz".
Parker è attivo nei più importanti gruppi in questo genere, alcuni dei più prestigiosi sono da lui diretti: The Inside Songs of Curtis Mayfield, Little Huey Creative Orchestra, In Order to Survive, William Parker Quartet, Raining on the Moon e altri gruppi.
È anche uno dei più importanti compositori d'oggi e un poeta le cui liriche stanno avendo una maggiore visibilità grazie ai libri pubblicati, alle canzoni e attraverso la sua piece teatrale, Music and the Shadow People.
Dall'inizio della sua carriera Parker è diventata una figura di assoluto rispetto tra i musicisti.
Nel 1972 quand'era ancora ventenne, Parker divenne rapidamente il contrabbassista più richiesto tra quelli della sua generazione. In breve tempo venne richiesto dai colleghi più anziani quali Ed Blackwell, Don Cherry, Bill Dixon, Milford Graves, Billy Higgins, Sunny Murray etc.
Nel 1980 fece parte del Cecil Taylor Unit, nel quale egli giocò un ruolo preminente per più di un decennio.
Parker ha realizzato più di 20 albums da leader. Nel 1995 ha realizzato da leader Flowers Grow In My Room, per l'etichetta Centering. Era il primo documento della Little Huey Creative Music Orchestra che diede vita a un tour le cui esibizioni toccarono tra l'altro il Verona Jazz Festival e Banlieues Bleues.
Il William Parker Quartet ha avuto ottime recensioni per tutti e tre gli album O’Neals Porch, Raining on the Moon e Sound Unity. Grazie al successo derivato da questo si è finalmente riconosciuto William Parker come compositore e band leader di grossa caratura tanto da vincere nel dicembre 2004 il referendum indetto dalla rivista Musica Jazz come Musicista dell'anno.
Fin dall'inizio della sua carriera musicale, William Parker è stato un compositore musicale prolifico per la maggior parte dei gruppi con cui ha suonato. Le sue composizioni spaziano in diversi campi avendo prodotto opere, oratori, balletti, colonne sonore per films e soliloqui per contrabbasso solo ed ha anche esplorato con ottimi risultati le diverse formazioni dai piccoli combo ai più grandi ensemble.
William Parker ha scritto poesie nei tre volumi pubblicati come: Music Is, Document Humanum, e The Shadow People.
"William Parker ha il carisma di una figura paterna" asserisce Larry Blumenfeld in un articolo apparso sul New York Times nel maggio 2004. Egli ha avuto sempre particolare attenzione e incoraggiato i giovani talenti ed è riconosciuto come maestro da alcuni giovani musicisti e soprattutto ha suonato e diretto workshops per allievi di musica sia in Europa che negli Stati Uniti. Questo significa per lui uno dei suoi lavori più importanti e uno dei successi più grandi.

Hamid Drake è nato il 3 agosto 1955 a Monroe, Louisiana, USA.
Ha studiato a lungo le percussioni compresi gli stili orientali e caraibici.
Nel 1974 iniziò quella che sarebbe stata una lunga collaborazione musicale con il tenorsaxofonista Fred Anderson.
Verso la fine degli anni Settanta, Anderson lo fece conoscere a George Lewis e Douglas Ewart.
Le sue influenze musicali più significative per quanto riguarda le percussioni, ovvero Ed Blackwell e Adam Rudolph, risalgono a questo periodo.
Don Cherry, il cui primo incontro risale al 1978 fu un altro musicista con cui collaborò in modo continuativo.
Alla fine degli anni Settanta, divenne uno dei membri del Mandingo Griot Society con cui registrò fin dal primo album.
Per molti anni diede il suo supporto ritmico a musicisti quali Borah Bergman e Peter Brötzmann, con quale egli suonò in quartetto completato dal contrabbassista William Parker e dal trombettista Toshinori Kondo.
Alrti musicisti con cui ha lavorato negli anni sono Marilyn Crispell, Pierre Dorge, Georg Gräwe, Herbie Hancock, Misha Mengelberg, Pharoah Sanders, Wayne Shorter, Malachi Thompson, il percussionista Michael Zerang e particolarmente Kent Kessler e Ken Vandermark con cui ha formato il trio DKV.
In una tale varietà musicale egli ha adottato idiomi dell'Africa del Nord e dell'Africa occidentale e suggestioni indiani così come del reggae e della musica latino-americana.
A parte Blackwall e Rudolph le altre sue influenze sono Philly Joe Jones, Max Roach e Jo Jones.
Suona spesso senza bacchette usando le mani per creare particolari ritmi sonori.


THE SIGHT BELOW

Ensemble musicale altamente intimista e introspettiva nella fase compositiva, The Sight Below cerca di rimanere quanto più possibile lontano dai riflettori e si definisce malinconico e dalle forme musicali dilatate.

La loro musica coniuga atmosfere oniriche ricordate al mattino e sentimenti delicatamente fuori fuoco ma di bellezza elegiaca.
I loro lavori visuali, in maniera similare, sono frutto di un procedimento di elaborazione che volge a stimolazioni subliminali, che utilizza bianco e nero o gradazioni di grigio. Il loro album di debutto si intitola “Glider” (come un vecchio ep dei grandi My Bloody Valentine), è stato pubblicato dalla Ghostly International e soprattutto è stato interamente registrato in presa diretta.
Riverberi, loop, drone che assomigliano al volo delle api confluiscono in un’opera quasi orchestrale, amabilmente propulsiva e dinamica.In quest’età dell’Ipod, il suono è diventato un simbolo mancanza di attenzione, ridotta a mero frammento, la musica dei Quite Below è esattamente l’opposto, è una musica che invita all’attenzione e che crea una struttura sonora di estrema
LUNEDI 3 NOVEMBRE H. 21,00
Teatro di Cagno €10
AMIRI BARAKA Quartet
opening:THE SIGHT BELOW

AMIRI BARAKA voce WILLIAM PARKER contrabbasso
DAVE BURREL piano HAMID DRAKE batteria

POETRY: Somebody Blew Up America / Bushit Whirl / All I Do / Un Poco Low Coup / Fashion This / In Town / Jungle Jim Flunks His Screen Test

Amiri Baraka, il cui vero nome è Le Roi Jones, è un intellettuale afro americano nato a Newark nel 1934. Tra i primi a proporre negli anni 60 un teatro impegnato, Le Roi Jones è stato il canto della rivolta dei neri americani contro l’ordine e l’egemonia della cultura bianca. Professore, poeta, critico musicale, eccentrico dandy del Greenwich Village poi attivista ed ideologo della rivolta dei neri nonchè tenace critico del modello nord-americano. Le sue armi sono state la letteratura e la musica, il suo contributo indimenticabile al movimento del Black Power fu l’invenzione del Black Arts Movement e l’opera “IL POPOLO DEL BLUES”: qui ha sviluppato la tesi tuttoggi rivoluzionaria secondo la quale la coscienza e l’emancipazione del popolo Afro-Americano s’intersecha con l’evoluzione della musica nera. La sua lettura sociale e politica del Blues e del Jazz ha determinato enormi influenze in tutti gli studi sulle musiche popolari. Amato e rispettato dai Rappers per essere stato uno degli antesignani dell’hip-hop, instancabile all’età di 74 anni continua a portare in giro per il mondo la sua rabbia e la sua passione.
In questo live è accompagnato da tre giganti del jazz, grandissimi interpreti ai vertici delle classifiche delle riviste specializzate (W. Parker quest’anno ha ricevuto da Down Beat, il massimo riconoscimento come contrabbassista), ma anche grandi costruttori di quel processo di riappropriazione della cultura nera, della sua essenza libertaria e liberatrice che aveva contraddistinto i movimenti degli anni 70.
“Il filo rosso da riprendere per ricostruire il tappeto”. (W. Parker)

NEL POMERIGGIO AMIRI BARAKA INCONTRERA’ IL PUBBLICO
h.16 UNIVERSITA’ Auditorium v.De Rossi - h.18 FELTRINELLI Megastore

Info: timezones@alice.it
tel :3284548699
www.timezones.it
Prossimi appuntamenti :
martedì 4 h 21,30, Bohemien club JULIA KENT + JAMES STEWART + LARSEN
mercoledì 5 h. 21,00, Teatro Di Cagno JAMES CARTER QUINTET

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