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giovedì 10 aprile 2008

Bari - ZIMERMAN, pianista magistrale


La Fondazione Petruzzelli ha avuto il grande merito ieri sera di avere invitato nella sua stagione 2008 uno dei più grandi pianisti viventi al mondo.

Krystian Zimerman con il suo garbo, la sua raffinatezza e signorilità ha calcato il palcoscenico del Teatro Kursaal Santa Lucia.
Pare che la scelta del teatro la abbia fatto lo stesso Zimerman, maniaco e perfezionista di pianoforti e di acustiche.
Nasce in Polonia da famiglia di musicisti ed avere il pianoforte in casa per lui bambino era come avere i giocattoli per gli altri bambini. Racconta che quando è entrato in una casa senza il pianoforte è rimasto stupito, credeva che avere il pianoforte in casa fosse normale e che tutte dovessero averne uno.

Nel 1975, a soli 18 anni, vince il Concorso Chopin di Varsavia e da allora entra nella storia e nel Parnaso dei pianisti, che si definiscono mostri sacri.
Il suo repertorio è vastissimo e innumerevoli le sue incisioni per le più grosse case discografiche, sceglie di non fare più di 50 concerti all'anno per suonare sempre al meglio e per stare a casa con i suoi figli. E' un pianista leggendario.
E' difficile dire quale compositore Zimerman ami di più; sicuramente ama la Partita in do minore BWV 826 di J. S. Bach.

Impressionante quello che le orecchie degli ascoltatori hanno potuto godere.
Un Bach rigoroso, cantabile, danzante, un pianismo eccezionale in cui si ascoltano tutte le voci, le risposte, i temi, tutti esposti secondo piani sonori definiti, secondo rilievi finemente cesellati. La dolcezza della Sarabanda, lo spirito ritmico del Rondeau e il vigore del Capriccio sono da ricordare.

A Bach è seguito il Beethoven dell' opera 111. Sarà un caso aver scelto due composizioni nella stessa tonalità di do minore? Pieno di forza il primo movimento, ma ricco di controllo e brio, l'Arietta in do maggiore ci ha portato nella stratosfera, nelle sfere celesti con sonorità trasparenti e diafane concludendosi nella pace e semplicità dell'accordo semplice di Do maggiore.

La seconda parte si è aperta con la Sonata K330 di Mozart, anch'essa nella tonalità di Do maggiore.
L'interpretazione mozartiana è stata magistrale, sembrava davvero un libretto di un'opera.
L'abilità delle attese nel fraseggio era come aspettare i cambi di atto all'interno di un'opera, veramente esaltante.
Ultima composizione le Variazioni su un tema popolare polacco op.10 di Karol Szymanowski.

In questa composizione è venuto a galla il virtuosismo infallibile di Zimerman, che ha una mano non eccessivamente grande, ma compatta, robusta, praticamente un fascio unico di muscoli.
Il pubblico lo ha applaudito senza sosta e Zimerman ha concesso un unico bis: due dei Quattro Pezzi op.119 di Brahms che erano previsti in programma.
Romanticismo delicato, arrendevole e innocente quello di Brahms, al limite della commozione.

Grazie a Krystian Zimerman e alla Fondazione Petruzzelli per aver regalato questa magnifica serata alla città di Bari.

Viviana Velardi

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