La galleria Roma arte contemporanea di Siracusa, prosegue nella sua attività, frenetica e coinvolgente, dedicando la serata di Giovedì 25 febbraio ad un incontro sul tema degli scacchi, gioco “intelligente” per antonomasia.
L’argomento degli scacchi è un tema inconsueto in una galleria d’arte ma ad una più attenta riflessione vi si potrebbero individuare quei temi che sono tanto amati dai frequentatori della Galleria Roma:
• l’amore per Siracusa e la voglia di conoscerne la storia che porterà a sapere di Paolo Boi detto “Il siracusano” uno dei più grandi giocatori di scacchi del XVI secolo, che assieme ad altri noti scacchisti siciliani ha reso celebre l’impianto di una partita, “la siciliana”, conosciuto ed usato in tutto il mondo;
• l’amore per il bello che farà apprezzare quelle caratteristiche degli scacchi che lo hanno fatto conoscere come l’arte del nobile gioco, perché la creatività che è insita nelle partite è paragonabile a quella che si trova nelle opere d’arte;
• l’attenzione a tutti i fatti culturali che permetterà di capire come mai poeti, pittori, filosofi e scienziati hanno mostrato sempre una particolare attenzione a questo gioco antico e sempre attuale.
Sarà presente alla conversazione Salvo Tondo, attuale campione provinciale 2010 e presidente dell’associazione scacchistica “Paolo Boi” che ha sede in Siracusa in via Piave n. 112.
Condurrà la conversazione Enzo Monica che illustrerà le caratteristiche del gioco e i suoi collegamenti con l’arte e la cultura umanistica e scientifica e la sua importanza pedagogica.
La funzione più importante, dal punto di vista pedagogico, del gioco degli scacchi è quella che si riferisce alla genesi del pensiero formale e allo sviluppo dei processi logici. Nel valutare ciascuna posizione e le conseguenze di ogni mossa, il giovane impara a prevedere lo sviluppo logico delle sue stesse azioni. La tattica del gioco degli scacchi, comportando il confronto dei propri modelli con i possibili modelli altrui, ne rappresenta un adeguato meccanismo di verifica a livello logico, che tra l'altro richiede un alto grado di astrazione del pensiero, con tutte le conseguenze formative che ne derivano. Chiedendosi quali siano le condizioni di costruzione del pensiero formale, Jean Piaget rispondeva:
"si tratta per il giovane non solo di applicare operazioni agli oggetti, in altre parole di eseguire mentalmente operazioni possibili su tali oggetti, ma di riflettere su tali operazioni, indipendentemente dagli oggetti e di sostituire questi con semplici proposizioni. Questa riflessione è quasi un pensiero al quadrato: il pensiero concreto è la rappresentazione di un'azione possibile, mentre il pensiero formale è la rappresentazione di una rappresentazione di azioni possibili."
Partendo quindi dalle esperienze di Enzo Monica e Salvo Tondo si potrà comprendere meglio come questo gioco, che ha tradizioni antiche a Siracusa, è di fondamentale importanza anche per la crescita delle generazioni future.
Organizzazione e Direzione: Corrado Brancato
Addetto Stampa: Amedeo Nicotra
Ingresso Libero
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