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lunedì 1 febbraio 2010

ACQUE ROSSE di Melendugno: a processo i dirigenti dell'Acquedotto Pugliese.

I dirigenti dell’Acquedotto Pugliese, dott. Valentini Giuseppe e Ing. Tarquinio Emilio, indagati dal Tribunale di Lecce in relazione al fenomeno dell’Acqua rossa di Melendugno sono stati rinviati a giudizio, a conclusione delle indagini, nell’udienza di lunedì 01/02/2010, per i reati di cui agli Artt. 81, 444, 356 e 515 del cpp.
Nella precedente udienza preliminare, il GUP del Tribunale di Lecce, dott.sa Ines Casciaro, aveva indicato al P.M., Dott.sa M.C. Moschettini, un termine per l’espletamento di ulteriori indagini. Pertanto, il P.M. aveva proceduto all’ascolto del dott. Massimiliano Bianco, direttore generale di AQP, dell’On. Dott. Antonio di Staso, dirigente responsabile di ATO-PUGLIA, e dell’Ing. Sallustio Lagattolla, funzionario tecnico di ATO-PUGLIA, tutti quanti all’epoca dei fatti in carica nei rispettivi uffici. A seguito delle suddette audizioni, il quadro probatorio é rimasto immutato e non sono emerse responsabilità penali a carico di ulteriori persone.
Di conseguenza, il P.M., Dott.sa M.C. Moschettini, e i difensori delle parti civili, gli Avv, Alberto Russi, Fabrizio D’Errico, Francesco D’Agata, Andrea Imbriani e l’Avv. Pallara, hanno insistito per il rinvio a giudizio degli imputati, mentre i difensori dei dirigenti dell’Acquedotto Pugliese hanno chiesto al GUP l’emissione della sentenza di non luogo a procedere.
Al termine della discussione, il GUP Ines Casciaro ha disposto il rinvio a giudizio degli imputati fissando l’udienza al 27/04/2010 innanzi alla 1^ sezione del Tribunale Penale di Lecce.
Giovanni D’AGATA componente del Dipartimento Tematico Nazionale “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, che nel passato ha ritenuto opportuno di aderire al comitato “Acqua Rossa” da sempre si è battuto perché si facesse chiarezza su questo caso per evitare l’avvelenamento dei cittadini ritiene che questo sia il primo passo per l’accertamento della verità e raccomanda alle autorità che procedono di effettuare tutti gli accertamenti del caso al fine di evitare che il fenomeno si riproduca accertando tutte le responsabilità.
Inoltre i cittadini sono invitati a segnalare ogni caso compatibile con la vicenda..
Per quanto gli risulta, è la prima volta che nel circondario del Tribunale di Lecce viene esercitata un’azione popolare da parte di cittadini che hanno offerto prova della continuità e rilevanza dell’azione svolta a difesa del territorio

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