MUSEO NAZIONALE di PALAZZO VENEZIA
Una mostra a cura di Gabriele Simongini
Marcello Mariani, aquilano di nascita ma cosmopolita di vocazione, è fra i pochi artisti contemporanei ad aver percorso con inesausta coerenza e rinnovati impulsi un cammino artistico edificante sotto il segno del gesto e del colore intesi come vessilli spirituali. Viaggiatore indefesso fa sempre tesoro delle esperienze vissute: lo si vede bene nella mostra curata da Gabriele Simongini, ed ospitata nelle sale dell’Appartamento Barbo di Palazzo Venezia.
Cinquant’anni di attività creativa, appartata, ma ricca di riconoscimenti e soddisfazioni, sono esemplificati attraverso una quarantina di quadri polimaterici, molti dei quali di dimensioni importanti. Per capire il percorso di Mariani non va trascurata la sua capacità di stringere amicizia con grandi artisti e scrittori come Burri e Licini, Rotella ed Evtusenko, solo per citarne alcuni. Non meno importante il sodalizio, documentato in mostra con l’esposizione di diverse foto, nato dalla collaborazione con il fotografo, di fama internazionale, Gianni Berengo Gardin, che ha gli dedicato uno straordinario reportage, raccolto in un libro.
Il curatore dell’evento espositivo, Gabriele Simongini, scrive assai lucidamente, nel catalogo della mostra, pubblicato da Silvana Editoriale, che Marcello Mariani, con la sua pittura, “dà vita a “sudari di luce”, depositi luminescenti di tracce umane di volta in volta gioiose o dolenti. L’artista aquilano è giunto a capire che la pittura può fare da intermediaria fra la precaria ed effimera esistenza dell’uomo e la bellezza sublime che la sovrasta e talvolta la tocca. “Sono uno sciamano”, ci dice non a caso Marcello, con trepidante umiltà. E continua a tramutare lo splendore e il mistero della vita nello splendore e nell’enigma della pittura”.
Il volume è, inoltre, arricchito da un’illuminante testimonianza del grande storico dell’arte Enrico Crispolti.
La mostra, che rimarrà aperta fino al 25 gennaio 2009, è sponsorizzata dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia dell’Aquila, dal Comune dell’Aquila, dalla Cassa di Risparmio della Provincia dell'Aquila e dalla Fondazione Carispaq.