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venerdì 17 agosto 2007

'SoundTrack'96 - 06', 10 anni con Elisa


Con un ritardo di 45 minuti, dovuto ad uno spettacolo pirotecnico che coincideva con l’inizio del suo concerto è salita sul palco allestito nel Fossato del Castello di Barletta, Elisa, una delle artiste più amate dal pubblico italiano, per presentare il suo “Tour Soundtrack ’96 - 06”, una raccolta di brani più rappresentativi che racchiudono i suoi dieci anni di carriera.Ebbene si, sono passati dieci anni dal suo debutto con l’album “Pipes&flower”, dove la piccola, timida e fragile cantante friulana, ma dalla voce inconfondibile e con una estensione vocale non indifferente, si è fatta conoscere nell’ambiente musicale e nonostante la sua giovane età il suo lavoro musicale è di tutto rispetto con ben 7 album pubblicati (per citarli tutti Lotus – Elisa – Asile’ Word – Then comes the sun – Pearl Days) e l’ultimo “Cartepillar” , la versione internazionale del “SoundTrack ’96-06” pronto per essere immesso sul mercato Europeo e Americano.Tornando allo spettacolo di ieri sera, la scenografia ha rispecchiato molto il carattere della cantante, amante dell’arte orientale. Infatti il palco era una metafora di un giardino giapponese.Fronde di alberi facevano da sfondo ad un palcoscenico, dove si respirava gusto e raffinatezza, nel frattempo i quindici musicisti e i due coristi, tutti rigorosamente vestiti di bianco, hanno trovato posto su pedane asimmetriche costruite con canne di bambù, mentre pietre bianche (tanto per restare in tema con il giardino Zen), sapientemente collocate, si illuminavano a suon di musica.Tre sedie etniche al centro del palco dove sono rimasti seduti per la maggior parte del tempo i coristi ed Elisa.Il gioco di luci ha completato a rendere l’atmosfera magica ed onirica.Uno spettacolo da guardare oltre che da ascoltare, quello presentato da Elisa, che ha fatto, come i precedenti concerti, il tutto esaurito, distinto in due parti. La prima più dolce e sognante, dove è rimasta sempre seduta, proponendo come prima canzone Stay, Gli ostacoli del cuore, (la parte cantata da Ligabue è stata interpretata dal pubblico), Broken, Eppure sentire (un senso di te). Da un concerto statico si è passato gradatamente ad uno in movimento, e lo si è capito quando Elisa e la corista (Nicole Pellicani), sedute sulla stessa sedia, una di spalle all’altra hanno iniziato a muoversi come se fossero una sola persona che si rifletteva davanti ad uno specchio e poi con la canzone “Heaven out of hell” il pubblico incitati dai musicisti hanno cantato a squarciagola, alzandosi in piedi per ballare e partecipare attivamente allo spettacolo.Così da un’atmosfera ovattata, si è passati ad una più rock e non si può far a meno di pensare come questa cantante musicalmente sia poliedrica.Dalla timida personalità evidenziata in concerto, l’unica cosa che riusciva a dire al pubblico al termine di ogni canzone è stato solo “Grazie”, all’anima rock che di colpo la rapisce e la fa saltare a suon di musica, proponendo così due Elisa quella romantica e quella rockettara.Si comprende bene che durante la sua carriera ha subito influenze culturali musicali che vanno dalla cantante islandese Bjork, ad Aretha Franklin, e per sua stessa ammissione piace muoversi e giocare con i vari generi musicali, perché la musica per essere amata deve essere sperimentata in tutta la sua totalità.Ed è con questa considerazione che questa straordinaria artista ha giocato ieri sera con la musica, interpretando magicamente le sue canzoni, permanendo attenta nella ricercatezza e raffinatezza musicale.
Anna deMarzo

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