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sabato 18 agosto 2007

Il provvidenziale intervanto dei carabinieri sventa una pericolosa rapina


Nella notte l'Avvocato Diego Siniscalchi, del Foro di Salerno, mentre dormiva al piano terra della villa della madre, nella località di Lancusi, a 10 Km. da Salerno, è stato vittima di una terribile avventura: sequestrato per due ore da extracomunitario ucraino e salvato dal provvidenziale intervanto dei carabinieri.

Verso l'1.30 di notte, avendo udito un rumore simile a quello di un battente che si apriva, si alzava dal letto per verificare cosa fosse accaduto. Appena accesa la luce, veniva immediatamente colpito al viso da uno sconosciuto, che nel contempo provvedeva a riportare di nuovo al buio la camera dove il professionista riposava.
Malgrado fosse stato scoperto, l'individuo non desisteva dal suo disegno criminoso e, tenendo immobilizzato l'avvocato premendogli la mano sulla nuca con la faccia rivolta al cuscino, minacciava di soffocarlo se non gli avesse consegnato tutto il denaro ed i preziosi che erano in casa, oltre le chiavi dell'auto che era parcheggiata davanti all'ingresso della villa.
Il professionista gli ha risposto che in casa non vi era denaro od oggetti di valore, e ciò che poteva dargli era solo il denaro che aveva nella tasca dei pantaloni. Frugate le tasche, l'ucraino si appropriava della somma ivi ritrovata di Euro 15 e di un telefonino. Lo stesso però non si accontentava e, brandeggiando un oggetto acuminato, rivelatosi poi essere una forbice, pretendeva altro denaro. Il professionista, rivelando di avere i nervi saldi ed un notevole sangue freddo, cercava di ammansirlo e di convincerlo che non ci fosse denaro in casa. L'ucraino, da parte sua, continuava a sua volta a non desistere e cercava di far parlare la vittima tenendogli schiacciata la faccia sul cuscino. Di fronte all'ostinato silenzio del sequestrato, il criminale cercava freneticamente di trovare nella camera del denaro ed oggetti di valore, arrivando a frugare nella borsa del professionista appoggiata poco lontano dal letto. Dopo circa un'ora di infruttuosi tentativi, l'extracomunitario chiedeva a quel punto che gli fossero consegnate le chiavi dell'auto Alfa Romeo parcheggiata all'ingresso della villa. Cominciava così un altro incubo per il sequestrato, il quale però opponeva alla feroce determinazione dell'extracomunitario un'altrettanta licida determinazione a non cedere al ricatto. Nel frangente l'extracomunitario continuava nel minacciare con la forbice e nei suoi tentativi di soffocamento, e inveiva contro lo stesso chiamandolo "ITALIANO DI MERDA". Ma l'avvocato non cedeva, sostenendo che non ricordava dove fossero le chiavi, e che non poteva comunque ritrovarle al buio, essendo oltretutto privo dei propri occhiali da vista. Intorno alle 03.30, e quindi passate ormai due ore dall'inizio del sequestro, arrivava l'urlo liberatorio "CARABINIERI!" proferito con le pistole in pugno da due militi della locale Stazione dei Carabinieri di Fisciano, in servizio di perlustrazione in auto nella zona, e messi in allarme da un bidone della spazzatura posto al di sotto della finestra da dove l'extracomunitario, forzato il battente con una grossa pinza ritrovatagli indosso, si era introdotto nella villa.
Finiva così l'incubo del professionista, durato oltre due ore, con i Carabinieri che provvedevano ad arrestare l'extracomunitario ucraino, e risultato privo di regolare permesso di soggiorno. L'avvocato si recava nel contempo nella locale Caserma dove raccontava la sua brutta avventura, ed ove veniva rifocillato ed aiutato a risollevarsi moralmente.
Il lieto fine della terribile vicenda, reso possibile dal notevole sangue freddo del professionista che non cedeva alle minacce ed ai ricatti armati, e dalla tempestività dell'intervento dei Carabinieri messi in allarme dal loro intuito, non può far sottovalutare la gravità intrinseca della vicenda. Si tratta del primo caso nell'Italia Meridionale di sequestro di persona a scopo di rapina avvenuto in una villa. Va anche rilevato che in precedenza tale tipologia di reato era appannaggio prevalentemente di albanesi e rumeni, mentre in questo caso si tratta di un ucraino.
Tutto ciò induce a porre il problema della sicurezza dei cittadini in primo piano, nei riguardi di una delinquenza sempre più tracotante, e che ormai non è più solo locale, ma che riceve ulteriore forza da soggetti che, essendo non identificati e senza fissa dimora, sfuggono più facilmente alle normali ricerche.

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