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venerdì 2 aprile 2010

“Wine Bar, Reality Culturale”, il format che si è diffuso … a “canone inverso”!

Con la trasmissione da emittenti locali e di tre emittente satellitare, il programma è giunto al raggiungimento dei 850.000 telespettatori per puntata! La cosa eccezionale è che il programma si sia affermato partendo dal basso, quindi proprio grazie all’approvazione ed all’interesse che ha suscitato tra le persone, al di là di ogni tipo di pubblicità e di networking.

Arrivato al quinto anno di programmazione, “Wine Bar, Reality Culturale”, il programma condotto ed ideato da Giuseppe Maria Galliano, è stato definito un format a “canone inverso”, data la sua origine autonoma da ogni tipo di network. Per definizione, infatti, per canone inverso si intende quella funzione contrappuntistica (canone) in cui la voce conseguente, si muove in moto contrario rispetto alla voce antecedente Proprio secondo questo meccanismo di “contrapposizione” rispetto ai canoni classici di sviluppo e diffusione dei format televisivi, “Wine Bar, Reality Culturale” si è autoimposto.
Ma cos’è “Wine Bar, Reality Culturale”? Quali sono gli aspetti che lo rendono differente rispetto agli altri programmi?, e cosa ha portato questo format ad avere successo tra le persone?
Sul sito www.winebarshow.it, Wine Bar, Reality Culturale” è descritto come “Un luogo del nostro immaginario”, forse perché la sensazione che si prova quando, facendo zapping tra i canali, si approda in esso, è quella di assistere ad una trasmissione girata in una realtà quasi “parallela”, dati gli scenari che la ospitano, ma anche grazie alle tematiche trattate, che rappresentano una valida variante a quelle esposte da gran parte della televisione odierna.
“Wine Bar, Reality Culturale” è un programma itinerante, che tocca tutti i paesi e le province d’Italia, e che viene girato all’interno dei ristoranti di ottima qualità ma anche in alcuni particolari agriturismi, immersi nel verde, capaci di mostrarci ancora oggi quello che è il rapporto di reciprocità e interdipendenza che c’è tra l’uomo e la natura.
Il programma consiste in una cena tra personaggi appartenenti a varie sfere della cultura, della politica, dello spettacolo, della comunicazione, ma anche della medicina e dell’imprenditoria, che, mentre degustano vini e pietanze tipiche del luogo ospitante, intavolano liberamente, e senza alcuna censura, dibattiti inerenti il tema che è stato scelto dalla redazione per la puntata in questione, il quale viene sempre introdotto dalla visione di alcune immagini estrapolate da celebri film della storia del cinema mondiale.
Ma perché “Wine Bar” è un “Reality Culturale”? La definizione incuriosisce molto, e la spiegazione dell’ideatore del format , nonché conduttore dello stesso, Giuseppe Maria Galliano, riguardo il nome della trasmissione, è la seguente:
“E' una evidente provocazione. Reality Culturale ( una distonia concettuale ) perché tratta di varie tematiche di cultura, non parliamo mai di gossip o di intrecci amorosi atti a creare audience, ma la novità è che a noi piace proporre la cultura in maniera diversa, parlandone in maniera spontanea, come fanno di solito gli amici quando si incontrano a cena. Wine Bar è un Reality Culturale perché non pretende di ricostruire delle situazioni facendole apparire come reali, Wine Bar è un programma reale davvero! Non ci è mai capitato di chiedere ai nostri ospiti di fingere di essere spontanei, gli chiediamo semplicemente di essere sé stessi, e di esprimere, seduti intorno ad un tavolo, le proprie competenze ed i propri punti di vista riguardo alcune tematiche che possono essere interessanti ed insegnare qualcosa anche ai nostri telespettatori, o quantomeno capaci di far insorgere in loro degli interrogativi”.
A “Wine Bar, Reality Culturale” i personaggi illustri sono “spogliati”, infatti, dalle loro vesti televisive, e vengono chiamati a rappresentare se stessi nella loro interezza, in una trasmissione che, in una maniera del tutto originale, parla di cultura, selezionando, grazie alle sue accattivanti ed a volte anche provocatorie tematiche, contenuti che possano stimolare l’intelligenza del telespettatore.
Le tematiche trattate nel corso delle puntate di queste cinque ani di produzione ( 143 puntate ) televisive spaziano all’interno di vari settori e ambiti della cultura, e si pongono come obbiettivo quello di far sorgere, menzionando la dichiarazione del Galliano precedentemente riportata, degli interrogativi all’interno dello spettatore attento che, oltre a scoprire o ritrovare informazioni legate alla cultura culinaria, e non, dei vari luoghi d’Italia che ospitano la trasmissione ( che vengono introdotti e commentati da specifiche “cartoline” televisive), può essere proiettato per un’ora, la durata della puntata, all’interno di argomentazioni “culturali”. Le tematiche che hanno avuto più successo , sono state quelle legate ai retroscena del mondo dello spettacolo, che hanno presentato ospiti di rilievo, colonne portanti del settore, come il celebre regista Giancarlo Nicotra, o come il noto manager Geppino Afeltra, ma anche, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, quelle legate ad ambiti filosofici ed alla scaramanzia e superstizione.
Il telespettatore sceglie “Wine Bar, Reality Culturale” probabilmente in quanto stanco dei reality e dei talk show che caratterizzano, oggigiorno, la maggioranza del palinsesto televisivo delle principali emittenti e reti nazionali italiane; “Wine Bar, Reality Culturale” offre un’opportunità di scelta, un’alternativa a tutto questo, e presenta argomentazioni stimolanti in una maniera semplice, spontanea e conviviale. Ultima grande scoperta del programma, è la co – conduzione fissa Barbara Favore, che si mostra felicissima della sua nuova collaborazione televisiva.
Manuela Scherillo

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