EDOARDO VIANELLO Nato e cresciuto a Roma, Edoardo Vianello fa il suo esordio nel mondo musicale nel 1956, esibendosi per la prima volta in pubblico in occasione di uno spettacolo allestito dal Circolo Marchigiano di Roma il 13 marzo 1956, ma la sua prima grande occasione, come cantante-attore, è con la Compagnia Masiero - Volonghi – Lionello, impegnandosi in una tournée di otto mesi, contemporaneamente alla quale realizza i suoi primi tre dischi a 45 giri. La sua popolarità comincia a nascere con la partecipazione al "Festival di Sanremo" del 1961 e gli consente di lanciare nella trasmissione televisiva più importante di quell'anno "Studio Uno" di Mina, quello che diventa subito il suo primo successo, la canzone "Il capello", della quale è autore ed interprete. Il brano lo rende noto al grande pubblico come cantautore scanzonato, caratteristica che lo contraddistinguerà sempre nell'arco della lunga carriera: nella memoria collettiva i suoi successi sono parte integrante della colonna sonora delle estati spensierate degli anni '60. Nel 1962 lancia due tra le sue canzoni più note, "Guarda come dondolo" e "Pinne fucile ed occhiali", che, arrangiate da Ennio Morricone e inserite nel film "Il sorpasso" con Vittorio Gassman, ne segnano l'affermazione definitiva, sia come compositore che come cantante. L'estate successiva arrivano altri due grandi successi, "Abbronzatissima" e "I Watussi", il secondo realizzato con I Flippers (Massimo Catalano, Fabrizio Zampa, Romolo Forlai, Stefano Torossi, Franco Bracardi, Maurizio Catalano e Lucio Dalla), che lo consacrano cantante dell'estate. Con "I Watussi" fa conoscere in Italia l'hully gully, ancora oggi uno dei balli più eseguiti, restando uno dei brani più richiesti dalle orchestre. Alla fine del '63 evita il rischio di restare legato ad un cliché, riuscendo ad affermarsi anche con una canzone melodica: insieme a Mogol scrive "O mio Signore", con la quale resta in vetta alle classifiche delle vendite dei dischi per più di due mesi. Le estati successive lo vedono sempre protagonista: il '64 con "Tremarella" e il '65 con "Il peperone". Una sua canzone, intanto, viene incisa da Rita Pavone che, con essa, consolida la sua definitiva affermazione: "La partita di pallone" diventa un successo pure all'estero e, ancora oggi, viene cantata non soltanto in Italia, tanto da essere diventata un ritornello che si ascolta spesso, intonato dai tifosi, negli stadi di calcio. Nella seconda metà degli anni '60 il clima del boom economico e della rapida espansione inizia a cambiare. Non a caso il successo gli viene ora da canzoni melodiche: "Da molto lontano" si afferma soprattutto in Francia e nei Paesi latino-americani, e sempre di linea melodica sono le canzoni con le quali partecipa al "Festival di Sanremo" nel 1966 con "Parlami di te" e nel 1967 con "Nasce una vita". Poi l'onda degli anni '60 si infrange definitivamente sull'argine della contestazione del '68. Comprende che è giunto il momento di trarsi un po' in disparte come personaggio pubblico, senza però lasciare il mondo della musica leggera. Fonda così una casa discografica, la "Apollo Records", con la quale lancia i Ricchi e Poveri e Franco Califano, scoprendo i talenti di Renato Zero e di Amedeo Minghi. Torna alla ribalta quando intuisce che si può riproporre al grande pubblico un genere allora non più coltivato dagli autori, eppure fortemente radicato nella tradizione italiana, quello della canzone dialettale: con la moglie Wilma Goich costituisce I Vianella, che trionfano al "Disco per l'estate" del 1972 con "Semo gente de borgata".I Vianella per un decennio riusciranno ad imporsi ogni anno con le loro canzoni, soprattutto in dialetto romanesco: "Fijo mio", "Vojo er canto de 'na canzone", "Lella", Amore amore, amore amore", "La festa del Cristo Re", "Tu padre co' tu madre" e tante altre con le quali realizzano ben nove LP. Dalle esperienze de I Vianella nel cabaret e nella prosa trae spunto per avvicinarsi ad un altro genere allora trascurato, quello del musical. Viene incisa una favola musicale Homeide, il cui canto d'amore è presentato a "Canzonissima" del 1973: il successo è grandissimo e, grazie ai voti dei telespettatori, il duo non soltanto entra in finale, ma sfiora il successo assoluto. Agli inizi degli anni'80, però, il matrimonio con Wilma Goich entra in crisi; i due si separano e così ha termine anche il loro sodalizio artistico. Non passa tuttavia molto tempo prima che cominci a spirare aria di revival; il pubblico riscopre i "favolosi anni '60" e, con essi, le canzoni allegre di Edoardo Vianello, che torna prepotentemente alla ribalta, come interprete e come autore: le sue canzoni sono tra le più richieste per il ballo ed entrano a far parte, in pratica, di ogni film e rappresentazione ambientale di quell'epoca e i suoi concerti riscuotono sempre grande successo. I suoi CD più recenti sono "L"ETA' DELLA RAGIONE, con canzoni malinconicamente ironiche sulle problematiche dell'età "matura" e "TUTTE IN UN COLPO", nel quale ha riconfezionato tutti i suoi successi degli anni '60 e le canzoni dei Vianella. Nel 2006 ha festeggiato i suoi cinquant'anni di carriera con un concerto all'Auditorium di Roma, per poi presentare in tutta Italia il suo spettacolo teatrale dal titolo Un estate lunga 50 anni. Nel 2007 ha prodotto un DVD dal titolo LE FONTANE DI ROMA che, in forma di conferenza-spettacolo, girerà per molte città italiane. Il prossimo giugno uscirà il suo ultimo lavoro discografico, un doppio Cd dal titolo REPLAY - L'altra mia estate, che si avvale, nell'illustrazione della copertina, della prestigiosa collaborazione di Pablo Echaurren.
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