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domenica 18 luglio 2010

Noci (Bari) – Bentornati nello ‘Stato Libero’ dei Litfiba



Dopo ben 10 anni di distacco, nessuna forma pubblicitaria in Tv o sui giornali per annunciare il loro ritorno insieme sulle scene, loro i Litfiba l’hanno comunicato col mezzo che più avvicina i giovani, internet, attraverso il loro sito ufficiale l’11 dicembre scorso.

Il desiderio di ripresentarsi congiuntamente sulle scene è stato più forte di ogni contrasto e lo fanno col solo modo che conoscono, il rock and roll - on the road.

Così senza fronzoli, con un palco privo di allestimento scenico e di schermi, dove trovano spazio solo gli impianti di amplificazione, i Litfiba iniziano il loro tour estivo partendo dalla Puglia, dal Foro Boario di Noci (Bari).

Una serata torrida resa ancora più infuocata dalla musica del gruppo fiorentino, che non ha impedito ai circa 5000 fan di recarsi già nelle prime ore pomeridiane al luogo del concerto, sotto un sole cocente.
Un bagno di folla, sudaticcia, accaldata a conferma che il gruppo a trenta anni dalla loro formazione continua a piacere e a fare nuovi proseliti.

Il concerto del tour estivo è stato anticipato da un mini tour primaverile, che ha dato vita al loro doppio CD Live ”Stato Libero”.
Un live dove al di fuori di due inediti “Sole Nero”, singolo trasmesso con successo su tutte le radio e che anticipa l’uscita dell’album e “Barcollo”, Federico “Ghigo” Renzulli e Piero Pelù, ripropongono i lori cavalli di battaglia trincerandosi nel loro biennio migliore quello degli anni 80 e 90.

Sono le 21,30 quando Ghigo e Piero si affacciano sul palcoscenico insieme.

Si abbracciano davanti ad un pubblico osannante come a voler dire che questi 10 anni di separazione non hanno scalfito il loro rapporto ma lo ha solo rinvigorito e la loro esibizione ne è una prova, dove si avverte la loro affinità .

La voce di Pelù è una vera forza, riesce a trascinare e coinvolgere i presenti anche se non rinuncia tra un brano e l’altro ai suoi pseudo sermoni: contro l’olocausto perpetuato in Iran da Mahmoud Ahmadinejad; contro il Papa Ratzinger e a lui gli dedica la canzone “Bambino”; non rinuncia al tema del fallimento del comunismo “grazie al vostro gallipolino (con riferimento sottointeso a D’Alema), ma proprio dalla vostra regione può risorgere in una forma migliore”; non mancano battute neppure verso il Governo attuale “ci hanno fatto promesse più di quante io riesco a ricordare” e sulle forme di libertà legale ed illegale concepite a loro favore.

Ghigo e la sua chitarra, più che uno strumento sembra il suo alter ego, viene il dubbio che non se ne distacchi mai nemmeno per andare a dormire.

Una chitarra che attraverso il suono dalle atmosfere dark e hard rock fino alla loro matrice “wave rock mediterranea” sembri comunicare e parlare con le sue note.

Ad accompagnarli sul palco Daniele Bagni al basso, mentre alle tastiere Federico Sagona e alla batteria Pino Fidanza.

Un concerto, un tour che non si limiti solo ad un breve espediente pubblicitario, ma che faccia capire a Ghigo e a Piero che l’unione fa la forza.

Anna deMarzo

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