Dura condanna di Luigi Crespi sulle intercettazioni pubblicate dal giornale online Repubblica in cui viene citato nei dialoghi tra Deborah Bergamini e Carlo Nardello
Si affida ad un video Luigi Crespi per commentare le intercettazioni tra l'onorevole Deborah Bergamini e il manger Carlo Nardello pubblicate su Repubblica. Crespi si dice "indignato e scandalizzato" dall'utilizzo delle intercettazioni che va ben oltre "il suo scopo utile e assolutemente importante di scoprire reati, mantenere la sicurezza e garantire la legalita'".
Crespi parla di "cialtroneria, banalizzazione del nemico". Nel video Crespi manda il contributo della telefonata del 05/04/2005 in cui Carlo Nardello dice a Deborah Bergamini che "Crespi si e' innamorato del capo (Berlusconi ndr.)", ma che per tornare a lavorare per Berlusconi "Crespi vuole un lancio in cui tutela la famiglia per tornare a lavorare come un agnellino".
Crespi dopo aver mostrato il video pubblicato da Repubblica dice: "Repubblica ha pubblicato un'intercettazione del 2005 nella quale il signor Nardello riferisce a Deborah Bergamini un colloquio di 30 minuti con me, riassumendo una sua interpretazione del mio pensiero, fatto che 'autorizza' Repubblica a titolare 'Crespi ri-innamorato di Berlusconi". L'ex collaboratore di Berlusconi quindi dice: "All'epoca la frattura con Berlusconi era gia' avvenuta, il mio abbandono era gia' avvenuto, marcato, fissato, irreversibile". Crespi dice di non rinnegare e di essere orgoglioso di quanto fatto negli anni di lavoro accanto a Berlusconi (la campagna elettorale del 2001 culminata nel 'Contratto con gli italiani'), ma poi ricorda che dopo quella vicenda ha lavorato "con molti candidati che si sono opposti al presidente del Consiglio, dalla Santanche' (all'epoca de La Destra), al Partito Socialista, ultimo mandatario Futuro e Liberta'". Sottolinea poi che ancora oggi lavora con "soggett i che con Berlusconi hanno ottimi rapporti, alcuni suoi ministri. Sono un professionista. Ma nella mia professione non era previsto ritornare a lavorare con Berlusconi, e devo dire a onor del vero che mai ho ricevuto proposte in tal senso da Berlusconi"
A questo punto Luigi Crespi chiede "Con che diritto Repubblica pubblica quell'insignificante intercettazione? Sarebbe stato sufficiente leggere il mio libro (l'Antidoto) o ascoltare le dichiarazioni spontanee rilasciate al processo Hdc per capire le motivazioni di una rottura percepita come un tradimento personale".
Crespi poi si rivolge al direttore di Repubblica "Ezio Mauro cancelli quelle intercettazioni" e chiede perche' "non mi ha mai chiamato un giornalista per intervistarmi sulla vicenda Hdc? Perche' non sono mai apparse sui giornali le mie dichiarazioni spontanee rilasciate al processo?". Crespi infine si dice nauseato "dal modo in cui si tenta di abbattere il proprio nemico", e sottolinea che non "mi riconosco nella visione del Berlusconi di oggi, ma neanche in quello che fa Repubblica".
Guarda il video: http://youtu.be/0Kx5bA-Ae2w