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lunedì 7 marzo 2011

Matematica egiziana

La matematica egiziana nella storia dell'umanità ha avuto un ruolo fondamentale per tutte le civiltà che hanno abitato il nostro pianeta fin dai tempi più remoti. Tuttavia le prime testimonianze di una matematica avanzata ci arrivano dall'antico Egitto. Proprio qui tra faraoni e piramidi si sviluppa la scrittura sotto forma di geroglifici per testi e cifre. Senza dubbio la civiltà egizia rimane affascinate per numerosi aspetti tra i quali troviamo appunto i numeri e la comparsa dei primi problemi legati alla matematica. A portare alla nostra conoscenza questi problemi sono due antichi manoscritti, ovviamente su papiro, risalenti ad un periodo che va dal 2000 al 1800 avanti Cristo. Il Papiro di Rhind e il Papiro di Mosca sono quindi i due manoscritti più antichi a noi pervenuti nei quali la matematica trova riscontro.

Il primo, ovvero il Papiro di Rhind, contiene 87 problemi derivati dalla quotidianità ai tempi degli Egizi. Tutt'oggi è conservato al British Museum e rappresenta una fonte di inestimabile valore. Il papiro fu acquistato nel 1858 in una cittadina sul Nilo da un antiquario scozzese, Henry Rhind, dal quale deriva il nome.
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Il secondo, ovvero il Papiro di Mosca fu acquistato in Egitto nel 1893 e risale al 1890 a.C. circa. Il manoscritto contiene ben 25 esempi tratti dalla vita di tutti i giorni (ovviamente ai tempi degli Egizi) nei quali figurano problemi di natura matematica.

La difficoltà di conservazione dei reperti storici come i papiri ha fatto si che solamente alcuni di essi giungessero fino ai giorni nostri, per tanto questi rimangono i più antichi problemi matematici che conosciamo.

Gli Egizi si avvicinarono alla matematica e alla geometria per soddisfare esigenze quotidiane come delineare i confini delle proprie terre e tenere sotto controllo tasse e pagamenti. Nel periodo del "Medio Regno" nacquero così delle vere e proprie scuole per scribi, con l'intento di formare e istruire delle figure specializzate nei calcoli e nella scrittura. Insieme alle scuole per scribi gli Egizi introdussero anche l'uso delle frazioni che caratterizzano la matematica egiziana e sono utilizzate ancora oggi.

La matematica in Egitto non si limitava però soltanto ad aspetti pratici e quotidiani come calcoli e operazioni, bensì veniva spesso associata a qualcosa di divino, uno strumento a disposizione dell'uomo per entrare in contatto con la natura. A tal proposito il Papiro di Rhind citava la seguente frase in apertura: «Metodo corretto di entrare nella natura, conoscere tutto ciò che esiste, ogni mistero, ogni segreto».

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