Prossimamente in onda su Sky 848, e su un circuito di cinquanta emittenti distribuite in tutta Italia,,condotto da Giuseppe Maria Galliano, che vedrà come ospiti :
Sergio Pintaudi – Vice Coordinatore Regionale del Centro Regionale Trapianti (CRT) ,
Maria Torrisi - Giornalista di “Antenna Sicilia” , Giuseppe Di Stefano - Preside all’Istituto per Geometri e Nautico di Riposto prov. CT e Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Donatore di Organi (AIDO) ,Gino Astorina – Cabarettista ,Emilio Bonucci – Attore , Eugenio Santoro – Trapiantologo , Roberta Bisicchia – Trapiantata , Angela Blatti – La madre di Roberta Bisicchia.
Sergio Pintaudi – Vice Coordinatore Regionale del Centro Regionale Trapianti (CRT) ,
Maria Torrisi - Giornalista di “Antenna Sicilia” , Giuseppe Di Stefano - Preside all’Istituto per Geometri e Nautico di Riposto prov. CT e Presidente Regionale dell’Associazione Nazionale Donatore di Organi (AIDO) ,Gino Astorina – Cabarettista ,Emilio Bonucci – Attore , Eugenio Santoro – Trapiantologo , Roberta Bisicchia – Trapiantata , Angela Blatti – La madre di Roberta Bisicchia.
Per vedere la puntata in streaming:
http://www.winebarshow.it/home/index.php/streaming-online-2010/181-trapianti-ed-informazione-speciale-da-catania-
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All’interno della puntata, registrata a Catania, presso “Al Massimo, taberna – ristorante” (sito in Via Teatro Massimo, 25 - 27 - Catania), si parlerà di trapianto degli organi con dottori di massimo rilievo e spessore a livello nazionale nel settore trapiantistico e di rianimazione, quali, il dott. Sergio Pintaudi, il dott. Giuseppe di Stefano ed il dott. Eugenio Santoro, ma anche con personaggi che hanno avuto esperienza diretta del trapianto, come l’attore Emilio Bonucci, e come Roberta Bisicchia, che ha ricevuto un rene da sua madre Angela Blatti, anch’essa presente in trasmissione.
Altra ospite che ha avuto a che fare con l’argomento “trapianti”, anche se in maniera traversale, sarà la giornalista Maria Torrisi (Antenna Sicilia), che nel 2009 ha donato gli organi di suo marito, deceduto il 24 agosto dello stesso anno. Ad intramezzare le esperienze e le competenze che gli altri ospiti forniranno alla puntata ci saranno gli interventi del simpaticissimo comico siciliano Gino Astorina, che avrà modo di dimostrare una volta ancora le sue eccellenti capacità di cabarettista.
Oggi la donazione degli organi non è più una sperimentazione, bensì una terapia medica accertata, e costituisce per alcuni un naturale atto di solidarietà.
C’è chi dice che donando un organo si diventa eterni, c’è chi dice che donare un organo è donare una vita … e c’è chi dice che un organo non lo donerà mai.Altra ospite che ha avuto a che fare con l’argomento “trapianti”, anche se in maniera traversale, sarà la giornalista Maria Torrisi (Antenna Sicilia), che nel 2009 ha donato gli organi di suo marito, deceduto il 24 agosto dello stesso anno. Ad intramezzare le esperienze e le competenze che gli altri ospiti forniranno alla puntata ci saranno gli interventi del simpaticissimo comico siciliano Gino Astorina, che avrà modo di dimostrare una volta ancora le sue eccellenti capacità di cabarettista.
Oggi la donazione degli organi non è più una sperimentazione, bensì una terapia medica accertata, e costituisce per alcuni un naturale atto di solidarietà.
La donazione degli organi è un argomento che oggi fa molto discutere, e che frammenta la società in diversi punti di vista. Ma cos’è che porta a posizioni così distanti e contrastanti sull’argomento? Cosa porta una persona ad opporsi alla donazione dei propri organi dopo la morte?
Probabilmente la mancanza di informazione. I mass-media non hanno mai sostenuto a pieno la donazione degli organi attraverso una promozione attiva ed effettiva sulla tematica, e neanche all’interno delle scuole viene prestata la giusta attenzione sull’argomento. Un altro fattore che tiene a freno la donazione degli organi è probabilmente il pensiero della Chiesa cattolica. La Chiesa non si è mai schierata per iscritto contro la donazione degli organi, l’unico punto di vista noto da parte di questa istituzione a riguardo è quello di Giovanni Paolo II, che all’interno del diciottesimo Congresso Internazionale della Transplantation Society, avvenuto nell’agosto del 2000, ha dichiarato che la scienza non è in grado di rilevare l’istante esatto della morte di un individuo, ma solo quando l’individuo è in prossimità di morire, in quanto, secondo l’accezione religiosa cattolica cristiana, la morte corrisponde con il momento in cui l’anima si allontana dal corpo, e questo momento non è scientificamente misurabile.
Attenendosi all’aspetto legislativo, la legge 91/1999 prevede il trapianto degli organi da un corpo che presenti morte cerebrale, premesso che non ci siano dichiarazioni scritte da parte del deceduto, contrarie al trapianto degli organi. Tutti i cittadini maggiorenni devono, per legge, decidere se prestare o meno il proprio consenso alla donazione degli organi, nel caso in cui questa decisione non fosse stata presa nell’arco della vita del cittadino, la mancanza di dichiarazione scritta verrà interpretata come “silenzio - assenso”, ovvero consenso al trapianto, per motivi di solidarietà sociale. La situazione cambia per i minorenni, la cui donazione degli organi deve essere certificata dai genitori.
Questa legge ha portato ad un notevole aumento di trapianti in Italia, che, dal 2001, ha registrato la maggior crescita nel numero di donazioni rispetto a tutto il resto d’Europa, a differenza dell’andamento registrato fino agli anni novanta, quando l’Italia deteneva il primato in negativo a livello europeo per trapianto degli organi e del sangue (la precedente legge che regolava il processo di donazione era infatti la 644/1975, che vietava il trapianto sia quando il diretto interessato vi si era opposto mentre era in vita, sia quando uno qualsiasi dei suoi familiari si fosse dichiarato a sfavore).
Ma cosa si intende per trapianto degli organi? In che maniera viene fatto? Quando si possono prelevare gli organi dal corpo di un deceduto? Ed in che maniera si possono trapiantare nel corpo di un’altra persona?
In Italia, il presupposto che deve esistere per permettere ad un dottore di prelevare gli organi da un corpo deceduto è la morte cerebrale. La legge prevede che tre specialisti (un esperto in neurofisiologia, un rianimatore ed un medico legale) monitorino le condizioni cliniche del deceduto per un determinato periodo di tempo per accertarsi dell’avvenuta morte cerebrale, che consiste in una serie di condizioni, quali:
- lo stato di incoscienza,
- l’assenza di riflessi del tronco cerebrale (struttura deputata a mantenere le funzioni fondamentali della vita),
- l’assenza di respiro spontaneo,
- l’assenza di qualunque attività elettrica cerebrale, verificata tramite elettroencefalogramma,
- l’assenza dell'irrorazione di sangue al cervello (nei casi in cui non sia possibile verificare i riflessi del tronco cerebrale o effettuare l'elettroencefalogramma).
Solo a queste condizioni può avvenire un trapianto.
È importante, d’altro canto, distinguere la morte cerebrale dallo stato vegetativo, che comporta solo la perdita di coscienza, ma non la perdita delle funzioni vegetative del cervello, quali l’ossigenazione, il battito cardiaco ed il mantenimento della temperatura corporea.
Una volta che un organo è stato prelevato, deve essere fatto raffreddare e posto nelle condizioni necessarie per il trasporto, e l’inserimento dell’organo all’interno di un altro corpo deve essere effettuato in tempi ristretti. Perché un organo possa essere trapiantato, inoltre, c’è bisogno che ci sia biocompatibilità dello stesso tra il donatore ed il ricevitore.
Il trapianto degli organi dopo la morte cerebrale di un individuo costituisce il 90% dei casi di donazione, esistono tuttavia altri modi per donare un organo, più o meno legali.
Con assenso del donatore è possibile donare anche da vivi tessuti naturalmente rigenerabili, come nel caso del midollo osseo, o del sangue, o anche di organi non vitali, presenti in maniera “doppia”, come nel caso del rene, all’interno dell’organismo umano.
Illegale è invece sul territorio Italiano il cosiddetto “trapianto mercenario”, ovvero la vendita degli organi.
Manuela Scherillo
Attenendosi all’aspetto legislativo, la legge 91/1999 prevede il trapianto degli organi da un corpo che presenti morte cerebrale, premesso che non ci siano dichiarazioni scritte da parte del deceduto, contrarie al trapianto degli organi. Tutti i cittadini maggiorenni devono, per legge, decidere se prestare o meno il proprio consenso alla donazione degli organi, nel caso in cui questa decisione non fosse stata presa nell’arco della vita del cittadino, la mancanza di dichiarazione scritta verrà interpretata come “silenzio - assenso”, ovvero consenso al trapianto, per motivi di solidarietà sociale. La situazione cambia per i minorenni, la cui donazione degli organi deve essere certificata dai genitori.
Questa legge ha portato ad un notevole aumento di trapianti in Italia, che, dal 2001, ha registrato la maggior crescita nel numero di donazioni rispetto a tutto il resto d’Europa, a differenza dell’andamento registrato fino agli anni novanta, quando l’Italia deteneva il primato in negativo a livello europeo per trapianto degli organi e del sangue (la precedente legge che regolava il processo di donazione era infatti la 644/1975, che vietava il trapianto sia quando il diretto interessato vi si era opposto mentre era in vita, sia quando uno qualsiasi dei suoi familiari si fosse dichiarato a sfavore).
Ma cosa si intende per trapianto degli organi? In che maniera viene fatto? Quando si possono prelevare gli organi dal corpo di un deceduto? Ed in che maniera si possono trapiantare nel corpo di un’altra persona?
In Italia, il presupposto che deve esistere per permettere ad un dottore di prelevare gli organi da un corpo deceduto è la morte cerebrale. La legge prevede che tre specialisti (un esperto in neurofisiologia, un rianimatore ed un medico legale) monitorino le condizioni cliniche del deceduto per un determinato periodo di tempo per accertarsi dell’avvenuta morte cerebrale, che consiste in una serie di condizioni, quali:
- lo stato di incoscienza,
- l’assenza di riflessi del tronco cerebrale (struttura deputata a mantenere le funzioni fondamentali della vita),
- l’assenza di respiro spontaneo,
- l’assenza di qualunque attività elettrica cerebrale, verificata tramite elettroencefalogramma,
- l’assenza dell'irrorazione di sangue al cervello (nei casi in cui non sia possibile verificare i riflessi del tronco cerebrale o effettuare l'elettroencefalogramma).
Solo a queste condizioni può avvenire un trapianto.
È importante, d’altro canto, distinguere la morte cerebrale dallo stato vegetativo, che comporta solo la perdita di coscienza, ma non la perdita delle funzioni vegetative del cervello, quali l’ossigenazione, il battito cardiaco ed il mantenimento della temperatura corporea.
Una volta che un organo è stato prelevato, deve essere fatto raffreddare e posto nelle condizioni necessarie per il trasporto, e l’inserimento dell’organo all’interno di un altro corpo deve essere effettuato in tempi ristretti. Perché un organo possa essere trapiantato, inoltre, c’è bisogno che ci sia biocompatibilità dello stesso tra il donatore ed il ricevitore.
Il trapianto degli organi dopo la morte cerebrale di un individuo costituisce il 90% dei casi di donazione, esistono tuttavia altri modi per donare un organo, più o meno legali.
Con assenso del donatore è possibile donare anche da vivi tessuti naturalmente rigenerabili, come nel caso del midollo osseo, o del sangue, o anche di organi non vitali, presenti in maniera “doppia”, come nel caso del rene, all’interno dell’organismo umano.
Illegale è invece sul territorio Italiano il cosiddetto “trapianto mercenario”, ovvero la vendita degli organi.
Manuela Scherillo