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giovedì 26 marzo 2009

Comunicare in maniera emozionale dà delle sensazioni bellissime


Perché invece di essere dei semplici spettatori, non proviamo a entrare fisicamente e mentalmente, con le nostre emozioni dentro il mondo meraviglioso del contatto tra esseri umani?
Usare, lo studio del linguaggio del corpo per comprendere, se la nostra comunicazione raggiunge gli obiettivi che ci siamo prefissi è un’esperienza unica ed affascinante.

Chi guarda la televisione, a parte la possibilità di cambiare canale, assorbe passivamente quello che gli viene proposto.
Chi va su internet fa un passo in avanti perché può scegliere tra infinite combinazione.
Chi “chatta” già crea una forma di comunicazione, che però ha il difetto di non mostrare la figura completa ma solo delle parti e spesso, la paura, fa mettere numerose maschere.
Essere dentro la comunicazione significa, invece, vincere la paura e partecipare fisicamente, intellettualmente ed emotivamente ai fatti che avvengono e spesso scoprirne la parte migliore.
Quante cose si possono fare?
Aiutare le persone alle quali vogliamo bene, capire meglio il prossimo, modificare con un’azione diretta la stessa realtà che ci circonda. Aumentare di conseguenza la nostra autostima ed essere più sicuri di se stessi.
La comunicazione interpersonale diventa sempre più difficile e questo per due motivi.
Il primo è l’enorme accelerazione dei cambiamenti, che sono avvenuti negli ultimi cento anni e che non possono più essere capiti con comportamenti e regole tradizionali.
Questa constatazione, comporta un turbamento, una incapacità a comprendere perché è sempre più difficile adattare situazioni nuove a vecchie regole che si stanno dimostrando, anche contro la nostra volontà, incapaci a spiegare e a spiegarci ciò che ci avviene intorno.
Il secondo motivo, meno evidente, ma più subdolo e difficile, è la sovrapposizione di modi di comportamento spinti, fino all’irrazionale ,perché ogni società tende a contrastare con le sue proprie regole una situazione sociale, e di conseguenza personale, che sta sfuggendo dalle mani. In questi casi, apparentemente, l’unica maniera di sopravvivere è il rifugiarsi in un ‘unica realtà, la propria e, per difendersi, radicalizzare le proprie convinzioni che è il modo per costruire l’integralismo inteso come unica verità obiettiva da contrastare attivamente alle altre.
Questa radicalizzazione, non porta a niente se non a una regressione verso la guerra: tra se stesso e se stesso, tra famiglie e famiglie, tra tribù e tribù e così via.

Il seminario aiuterà a comprendere in profondità le emozioni dei nostri interlocutori, per creare una comunicazione empatica, superare i conflitti, parlare ad una platea, avere la capacità di convincere e motivare.

Il seminario, organizzato dal Centro Studi Diapason della durata di un giorno, dalle ore 10 – 13.30 e dalle 15 alle 18.30 si terrà a Roma, Domenica 5 Aprile 2009 presso il C.R.D.D.M.M. Viale Lungotevere delle armi 20 (300 metri, uscita Fermata Metro- Linea A " Lepanto ")

Per informazioni e prenotazioni 320 09 56 483 ( dott. Giuseppe Maria Galliano )
Costo per partecipante: 100 euro + iva
Per prenotare on line
http://www.centrostudidiapason.it/index.php?option=com_contact&view=contact&id=1%3Agm-galliano&catid=12%3Acontatti&Itemid=72

lunedì 11 febbraio 2008

Linguaggio del corpo e comunicazione paraverbale: corso a Roma il 16 Marzo 2008


Il corso tenuto dal dot. Giuseppe Maria Galliano, si basa su ricerche antropologiche ed etologiche ed in prevalenza sugli studi compiuti da Desmond Morris. Si terra a Roma il 16 marzo presso C.R.D.D.M.M Lungotevere delle Armi 20

IL linguaggio del corpo è una vera e propria lingua , con le sue regole di sintassi con la sua grammatica ,con le sue parole, di cui alcune semplici e altre di uso non comune., con vari gradi di apprendimento e con molti dialetti.
mordersi il laterale inferiore del labbro” , come tutti i gesti , può avere molte interpretazioni.
Per decodificarlo non dobbiamo, essere affrettati e verificare che il gesto, non sia prodotto da una abitudine o da un disturbo (Fastidio fisico), analizzare il luogo dove si sta svolgendo l’evento,
verificare il tipo di rapporto che esiste tra gli interlocutori e inserire il gesto nel complesso della postura e dell’atteggiamento complessivo del soggetto esaminato.
Sarà la somma , di tutti questi elementi a permetterci di effettuare una corretta decodifica.
Quindi cosa può significare“ mordersi il labbro “
?
E’ segno di gradimento, di interesse , di eccitazione sessuale , ma può essere anche , fastidio imbarazzo nervosismo. Tutte le possibilità sono valide:
Come una frase, non può essere , tagliata dal testo a cui appartiene, se si ne vuole conoscere il vero significato, così un gesto non può essere letto singolarmente, ma deve essere decodificato nell’ambito di una sequenza di gesti ed azioni , ed in un determinato contesto di tempo e di spazio.
Quindi bisogna stare molto attenti nel non attenersi ad un singolo gesto, ma integrarlo in un sistema, come precedentemente esposto.
Chiunque abbia un gatto avrà visto come si comporta e come il suo comportamento sia una lingua a tutti gli effetti che può essere interpretata e decodificata.
Infatti, la materia di studio primario, su cui si è sviluppato lo studio del paraverbale è l‘ etologia perché il corpo non può mentire in quando, determinati stimoli non controllabili
L’animale che è in noi , prede il sopravvento , anche se racchiuso nella corazza prodotta dalle strutture e sovra strutture culturali
Il cervello rettile è quello che governa i segnali, che sono i più interessanti, per chi studia questa disciplina ,di cui potremmo definire padre fondatore l’etologo Desmond Morris.
Va chiarito che questo studio non è da confondersi con quello che viene proposto dalla PNL con al sua distinzione dei “ famosi” canali “ visivo, uditivo, cinestetico” che sono esclusivamente canali di scelte preferenziali percettivi, ma si basa su ricerche comparative ed analitiche degli schemi di comportamento e reazione su base statistica.
La sublimazione dei comportamenti, la necessità di gestire il territorio, i meccanismi automatici che guidano la vita , la sopravvivenza ed il miglioramento della specie sono, volenti o nolenti gli elementi base di questa disciplina.
Un tempo, neanche molto lontano, eravamo poco più che scimmie antropomorfe ed i gesti non erano molto diversi da quelli che facciamo oggi ed i segnali che inviavamo sono assolutamente simili a quelli che inviamo oggi
Dal gesto poi si è passati ai segnali e quindi ai segni, ma moltissime cose sono rimaste invariate
Cominciamo con il Territorio . Se studiamo il comportamento di un gruppo di persone che entra in un aula, vedremo, che esistono delle regole precise,bche saranno utilizzate anche se non coscientemente da tutti i partecipanti se il posizionamento e libero all’interno della sala stessa per decidere dove sedersi. ( Di queste regole scriverò in un prossimo articolo) ma quello che ci interessa in questa fase introduttiva è il constatare che, se dette persone usciranno dall’aula, per esempio per una pausa caffe, al ritorno senza nessun motivo apparente, pur essendo liberi di posizionarsi ovunque, andranno a sedersi, esattamente dove erano seduti in precedenza.
Questa è una della prove, di come il possesso del territorio, comportamento tipico degli animali, determina dei meccanismi incontrollati che saranno alla base del nostro studio del paraverbale.

C.R.D.D.M.M (Marina Militare). - Lungotevere delle Armi 20 - Roma (Fermata metropolitana Lepanto )

Numero limitato di posti

Link per approfondire

http://www.centrostudidiapason.it/Scopri il segreto dei gesti.htm il segreto dei gesti.htm


per iscriversi


lunedì 21 gennaio 2008

Il ”mordersi il laterale inferiore del labbro”, come tutti i gesti , può avere molte interpretazioni.


Per decodificarlo non dobbiamo, essere affrettati e verificare che il gesto, non sia prodotto da una abitudine o da un disturbo (Fastidio fisico), analizzare il luogo dove si sta svolgendo l’evento,verificare il tipo di rapporto che esiste tra gli interlocutori e inserire il gesto nel complesso della postura e dell’atteggiamento complessivo del soggetto esaminato.
Sarà la somma , di tutti questi elementi a permetterci di effettuare una corretta decodifica.
Vediamo quindi cosa può significare “mordersi il labbro“.

E’ segno di gradimento, di interesse, di eccitazione sessuale, ma può essere anche fastidio imbarazzo nervosismo. Tutte le possibilità sono valide:

Come una frase, non può essere, tagliata dal testo a cui appartiene, se si ne vuole conoscere il vero significato, così un gesto non può essere letto singolarmente, ma deve essere decodificato nell’ambito di una sequenza di gesti ed azioni, ed in un determinato contesto di tempo e di spazio.
Quindi bisogna stare molto attenti nel non attenersi ad un singolo gesto, ma integrarlo in un sistema, come precedentemente esposto.

Chiunque abbia un gatto avrà visto come si comporta e come il suo comportamento sia una lingua a tutti gli effetti che può essere interpretata e decodificata.
Infatti, la materia di studio primario, su cui si è sviluppato lo studio del paraverbale è l‘ etologia perché il corpo non può mentire in quando, determinati stimoli non controllabili
L’animale che è in noi , prede il sopravvento, anche se racchiuso nella corazza prodotta dalle strutture e sovra strutture culturali

Il cervello rettile è quello che governa i segnali, che sono i più interessanti, per chi studia questa disciplina ,di cui potremmo definire padre fondatore l’etologo Desmond Morris.
Vorrei chiarire che questo studio non è da confondersi con quello che viene proposto dalla PNL con al sua distinzione dei “ famosi” canali “ visivo, uditivo, cinestetico” che sono esclusivamente canali di scelte preferenziali percettivi, ma si basa su ricerche comparative ed analitiche degli schemi di comportamento e reazione su base statistica.
La sublimazione dei comportamenti, la necessità di gestire il territorio, i meccanismi automatici che guidano la vita , la sopravvivenza ed il miglioramento della specie sono, volenti o nolenti gli elementi base di questa disciplina.

Un tempo, neanche molto lontano, eravamo poco più che scimmie antropomorfe ed i gesti non erano molto diversi da quelli che facciamo oggi ed i segnali che inviavamo sono assolutamente simili a quelli che inviamo oggi.

Dal gesto poi si è passati ai segnali e quindi ai segni, ma moltissime cose sono rimaste invariateCominciamo con il Territorio . Se studiamo il comportamento di un gruppo di persone che entra in un aula, vedremo, che esistono delle regole precise,bche saranno utilizzate anche se non coscientemente da tutti i partecipanti se il posizionamento e libero all’interno della sala stessa per decidere dove sedersi. Ma quello che interessa in questa fase introduttiva è il constatare che, se dette persone usciranno dall’aula, per esempio per una pausa caffé, al ritorno senza nessun motivo apparente, pur essendo liberi di posizionarsi ovunque, andranno a sedersi, esattamente dove erano seduti in precedenza.

Questa è una della prove, di come il possesso del territorio, comportamento tipico degli animali, determina dei meccanismi incontrollati che saranno alla base del nostro studio del paraverbale.
Per approfondire questi argomenti potrete seguire il corso dal dott. Giuseppe Maria Galliano, si basa su ricerche antropologiche ed etologiche ed in prevalenza sugli studi compiuti da Desmond Morris. Si terra a Roma il 27 gennaio 2008 presso C.R.D.D.M.M (Marina Militare).

http://www.centrostudidiapason.it/modulo_iscrizione2.htm

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