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martedì 11 settembre 2007

I mercati azionari dell’Europa dell’Est nel mese di agosto hanno risentito anche loro pesantemente dell’aggravarsi della crisi americana

I mercati dell’Europa dell’Est nel mese di agosto hanno risentito anche loro pesantemente dell’aggravarsi della crisi americana legata ai mutui subprime che hanno minacciato di trasformarsi in una crisi di liquidità a livello globale. Nei mercati dei Paesi dell’Est il crollo della fiducia e la crescente avversione al rischio da parte degli investitori si sono fatti sentire con molta chiarezza. Queste rivalutazione del rischio ha portato a una maggior fluttuazione del mercato delle valute. Oltre soprattutto alla Lira Turca, già incline alla debolezza, anche il Fiorino Ungherese ha dovuto fare i conti con le pressioni della svalutazione, mentre d’altro canto la Corona Ceca si è rafforzata. Per quanto riguarda i diversi settori di mercato è stato soprattutto quello immobiliare a dover accettare forti setback. Gli investitori sono rifuggiti in particolar modo dalle imprese austriache che avevano concentrato le loro attività immobiliari nell’Europa dell’Est e che, date le generali turbolenze del mercato, hanno dovuto farsi carico di un peso negativo piuttosto consistente. Sul fronte positivo invece da segnalare ancora una volta il settore delle telecomunicazioni russo che resta tra i nostri preferiti. Qui per esempio i risultati di Vimpelcom si sono rivelati decisamente al di sopra delle aspettative e il mercato ne ha preso atto, malgrado la debolezza generale, con un aumento di quasi il 40 per cento in sole due settimane. Nel complesso però bisogna prendere atto di una certa cautela degli operatori nei confronti dei mercati del Paesi dell’Europa dell’Est.
Anche se la crisi americana dei mutui subprime continuerà a tenere ancora per un certo periodo i mercati dell’Europa dell’Est , e non solo , con il fiato sospeso generando tra l’altro una notevole volatilità, continuiamo a guardare di buon occhi i mercati emergenti europei. I nostri preferiti nell’area restano Russia e Polonia. In Russia un segnale particolarmente positivo viene da quelli che sono considerati fattori fondamentali, quali per esempio la situazione economica che continua a rivelarsi stabile con l’ulteriore plus rappresentato dall’andamento del costo di fonti energetiche quali gas e petrolio, i buoni risultati aziendali e le valutazioni relativamente favorevoli. Questa base di solidità finirà per sostenere sempre di più il mercato, poggiando su una bilancia dei pagamenti decisamente positiva, alte riserve monetarie e un fondo stabilizzato. E questa sarà una buona ancora di salvataggio di fronte a una nuova decisa correzione in presenza delle attuali turbolenze a livello mondiale. Il mercato russo potrebbe essere uno di quelli che ne trarranno i maggiori vantaggi. Per quanto riguarda i singoli settori un ruolo di grande interesse per il mercato verrà dalla domanda interna orientata verso nuovi consumi, dall’immobiliare, dall’edilizia e dal bancario. Inoltre in Russia, a differenza di quanto avviene nei Paesi limitrofi, il settore delle telecomunicazioni è particolarmente interessante, in vista della lenta ma costante crescita della richiesta di telefonia mobile. La Borsa Polacca invece verrà sostenuta soprattutto dal una solida situazione di mercato e dai conseguenti buoni risultati delle imprese. Qui tra i settori che privilegiamo c’è quello bancario e quello delle Mid and Small Caps che rivela una grande dinamicità.

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