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Visualizzazione post con etichetta in onda le nuove puntate di Wine Bar Reality Culturale. Mostra tutti i post
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martedì 2 novembre 2010

È in streaming la puntata di Wine Bar R.C. “ Il trionfo della stupidità: dalla televisione al quotidiano”


E’ stata girata presso Palazzo Venezia a Napoli la puntata dal tema “Il trionfo della stupidità: dalla televisione al quotidiano. Cronache di banalità, pressapochismo, luoghi comuni e ordinaria ignoranza”
Il Palazzo Venezia di Napoli è un'opera privata ( gestito dal Sig. Gennaro Buccino) aperta a tutti per il bene e la conoscenza delle arti visive e teatrali del proscenio napoletano. Esso è collocato lungo via Benedetto Croce, in anticipo di pochi metri alla piazzetta di San Domenico Maggiore a Spaccanapoli
La puntata è stata condotta de Giuseppe Maria Galliano con la collaborazione di Metis Di Meo.
Ospiti della puntata sono stati: Felice De Martino - scrittore; Marzia Mollo - psicologa; Santa Rossi - artista e fondatrice dell’associazione Indiani D’Occidente; Coscia Angelo – scrittore; Felicia De Castiglione - attrice tv.
Approfondimenti
Viviamo immersi in un turbinio di scemenze, luoghi comuni, pressapochismo e voglia del nulla.
Vi ricordate quando per andare in TV bisognava essere capaci di fare qualcosa?
Quando si credeva ad una notizia, perché” lo aveva detto la TV”?
Quando le “prime ballerine “ erano vestite.?
Ora è tutto cambiato.
La televisione, produce reality,dove la realtà è, che è tutta una finzione.
Quello, che si vede in TV è sicuramente falso, o deviato ad uso, esclusivo di gruppo di potere.
Le ballerine, le veline, le contadine e le naufraghe, vestono, si fa per dire, come Battone.
Il nulla è dilagante.
Il nulla è dominante.
Vediamo il nulla e viviamo di nulla.
Mi sono sempre chiesto: Ma a chi piace questa televisione, chi la guarda ?
Quale è il profilo del telespettatore medio?
Come rilevano i dati l’Auditel?
Chi sono le vittime, di questa macchina, produttrice di menzogne?
Possibile che, degli esseri umani, senzienti, andranno, questa estate, nelle discoteche, per vedere lo zoo, uscito dal Grande Fratello?
Tutto questo purtroppo si trasferisce anche al quotidiano dove la stupidità, l’arroganza e la supponenza regnano sovrane.
Seguire questa puntata di Wine Bar può essere interessante per conoscere l’opinione di “gente normale” che ormai ha raggiunto il limite di saturazione ed è arrabbiata, veramente arrabbiata ( per non dire altro)

Per vedre òa puntata in streaming:
http://www.winebarshow.it/home/index.php/streaming-online-2010/244-il-trionfo-della-stupidita-dalla-televisione-al-quotidiano

sabato 18 settembre 2010

Quanti libri leggiamo in un anno? Perché in Italia si legge poco? in onda su MC TELEVISION SKY 941 la nuova puntata di Wine Bar Reality Culturale .


Venti milioni di non lettori: noia e mancanza di tempo libero i motivi principali. Venti milioni e 300 mila persone non hanno letto neanche un libro negli ultimo 12 mesi. Più del 12% delle famiglie non possiede neanche un libro in casa. Leggono di più laureati, dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e impiegati ed il titolo di studio posseduto influisce fortemente sui livelli di lettura. Si leggono più libri nel Nord meno nel Sud sono queste le domande a cui si cercherà di rispondere nella prossima puntata di Wine Bar Reality Culturale in onda su MC TELEVISION SKY 941 la nuova puntata di Wine Bar Reality Culturale Venerdì 24 e Martedì 28 Settembre.

La puntata è stata girata presso l AGRITURISMO “IL IV MIGLIO” Via Cesare Pavese, 19 (trav. Via Trefole) 80010 Quarto (NA) www.ilquartomiglio.it

Ospiti della serata sono stati: Santa Rossi – Artista del sociale e Scrittrice Francesca Paparella – Scrittrice -Katiuscia Lanieri Gianmaria Consiglio – Critico Musicale ed editore- Luigi Riccio – Scrittore. La co conduzione è stata di: Barbara Favore
Per vedere la puntata anche in streaming visita il link:
http://www.winebarshow.it/home/index.php/streaming-online-2010/189-quanti-libri-leggiamo-in-un-anno-perche-in-italia-si-legge-poco

Per conoscere le emittenti che mandano in onda il format in Italia visita il link

http://www.winebarshow.it/home/index.php/emittenti

sabato 14 agosto 2010

“Dedicato a te”. La speciale puntata di WineBarShow andata in onda a fine Giugno su Sky (Canale 848)

“Dedicato a te”. La speciale puntata di WineBarShow andata in onda a fine Giugno su Sky (Canale 848) ha omaggiato fin dal titolo d’apertura il recente libro di poesie edito da PensieriParole e scritto da José Van Roy Dalì, presente tra gli altri in trasmissione.

José Van Roy Dalì (artista), Federico Illesi (uno degli editori del sito PensieriParole.it), Fiorella Cappelli (scrittrice) e tanti altri. Come da consuetudine, gli ospiti del Reality-Talk dedicato al vino ideato e condotto da Giuseppe Maria Galliano hanno conversato davanti ad una tavola imbandita svelando al pubblico, in un clima di amichevole complicità, la casuale successione di circostanze che li ha portati a collaborare e a contaminarsi artisticamente l’uno con l’altro.

Trait d’union di questo intreccio è senz’altro PensieriParole, brand nato sul web e promotore di diverse iniziative editoriali, ultima delle quali il libro “Padrone il vento”, scritto da Fiorella Cappelli.

Grazie alla mediazione della scrittrice romana, lo staff di PensieriParole ha potuto conoscere di persona Van Roy (così amava firmarsi un tempo per evitare di venire etichettato) e farsi promotore del suo genio qui in Italia. Un lungo tour fatto di eventi ed esposizioni ha accompagnato e continua ad accompagnare il figlio del grande Salvador Dalì, un artista già apprezzato in Europa, che ha ricambiato l’autrice realizzando la copertina e la prefazione della sua raccolta di poesie edita, manco a dirlo, da PensieriParole.

L’ editore di PensieriParole Federico Illesi ha infine potuto parlare delle numerose iniziative nate dalle pagine del sito PensieriParole.it e della sua graduale trasformazione da semplice archivio di citazioni, poesie ed aforismi a portale editoriale completo dedicato a scrittori emergenti o già affermati del panorama internazionale. L’evoluzione di cui sopra si è tradotta in una crescita esponenziale della community e in un aumento costante di visite online per un prodotto che rappresenta ormai un fiore all’occhiello nel network di 20 Below Communication, la concessionaria web che si occupa della copertura pubblicitaria del sito recentemente ristrutturato.

Wine bar: dal cuore della Valle d’Itria. Locorotondo fra leggende e tradizioni


Si è svolta durante lo scorso week end la puntata di Wine-bar, che ha avuto come sfondo Locorotondo, sita in Valle d’Itria, in Puglia, nella splendida cornice di Villa Caramia, un complesso che sorge fra vigneti, uliveti e trulli, di cui lo stuff è stato ospite.

Tema della serata la Valle d’Itria e i suoi misteri: leggende, tradizioni e atmosfera magica che pervade dai luoghi e dalle costruzioni così particolari che la caratterizzano. Presenti al tavolo ospiti esperti dei luoghi, quali l’Ass. Margherita Curri, Luigi Patrono, la pittrice Camilla Tabò, Angelo Sisto e Anna Montella, coconduttrice accanto a Giuseppe Galliano, nonché la direttrice di Villa Caramia che ha fatto da guida durante tutto il percorso. Degustando cibi caratteristici e vini, offerti dagli sponsors, quali la Cantina sociale Vini della Locorotondo, il Caseificio Consoli, l’Associazione culturale “Le Contrade” e Symbols Mundi Jewelery, si è parlato del luogo e dei suoi simboli. Dalla discussione è emerso come la magia sia in realtà presente in ogni piccolo graffite che si ritrova sui trulli e che ogni disegno rimanda a un concetto, ad un desiderio o ad un pericolo, con valore apotropaico. Tridenti, aratri, sole e luna hanno il potere mistico di portare abbondanza, impedendo carestia e malattie nell’’immaginario popolare, per questo si trovano spesso incisi sulle facciate e sui tetti dei trulli.
La conversazione dapprima formale è poi entrata in un’atmosfera molto familiare e goliardica, grazie alla guida di Giuseppe Maria Galliano che ha saputo sciogliere l’iniziale imbarazzo e freddezza. Alla fine i convitati sembravano una famiglia riunita al tavolo e il tutto si è concluso in allegria con la suonata di una tarantella tradizionale e l’intervento di un gruppo di ragazzi che si sono esibiti in costume del luogo in balli.
L’atmosfera festosa è poi continuata nella serata, girando per il paese, che si presenta realmente pulito e molto curato, orgoglioso dei suoi usi, con arcate, case tipiche, chiese d’arte e piccole piazze con locali ben disposti fra vicoli e sottopassaggi. La visita dello, in valle d’Itria lascia alla fine un segno positivo in tutti, arricchisce culturalmente e immerge in un’aria eterea, dando la sensazione di trovarsi realmente nel centro di un campo magnetico dove passato, presente e leggenda si fondono, annullando il tempo…..

Katiuscia Marino

lunedì 1 marzo 2010

Si parla di matrimonio alla nuova puntata del Reality Culturale Wine Bar

Quando si parla di matrimonio bisogna affiancare al concetto di istituzione giuridica una visione metafisica (che vada cioè al di là della sostanza, della materia) della relazione di coppia, e questa visione varia spesso a seconda della cultura, del periodo storico e della società all’interno della quale si vive.

Ma all’interno della stessa società, può capitare che convivano punti di vista differenti? Naturalmente si, se si parla di società democratiche, multietniche, multiculturali e, oltretutto, se si parla di persone appartenenti a diverse generazioni. Non è questo il giusto ambito per parlare della maniera in cui i moti del sessantotto segnarono l’inizio di un repentino cambiamento di valori che continua ancora oggi a differenziare una generazione dall’altra nel pensiero e nel modo di porsi all’interno del contesto sociale, ma è chiaro che anche il concetto di matrimonio abbia subito una grossa variazione, e che forse questa veloce e quasi radicale variazione sia insorta proprio con l’arrivo del ’68 in Italia.
Oggi il matrimonio viene spesso considerato, e specialmente tra i giovani, demodé, in quanto troppo vincolante ed impegnativo rispetto all’irrazionalità dell’amore, che potrebbe da un momento all’altro scemare (aspetti che di certo non venivano presi in considerazione quando i matrimoni erano combinati dai genitori e non c’era opportunità di scelta); meno vincoli derivano invece dalla convivenza, che permette di oltrepassare tutte, o quasi, le difficoltà legislative ed ecclesiastiche al momento della separazione, permettendo di vivere in maniera più libera e naturale la propria storia d’amore senza generare meccanismi mentali (e non) legati all’obbligo di restare insieme ad una persona a qualunque costo, anche al di là dell’amore. La convivenza può essere considerata una maniera per sfuggire dalle proprie paure legate alla vita di coppia o anche un modo per vivere in maniera libera e senza condizionamenti, ma quanto può essere funzionale ai fini sociali? A questa domanda ha dato una risposta il prof. Bertirotti (Docente universitario di sociologia della famiglia e di antropologia della mente), presente ad alla puntata di “Wine Bar, Reality Culturale” (creato e condotto da Giuseppe Maria Galliano ed in onda su tre canali satellitari e su un circuito di circa cinquanta emittenti diffuse sul territorio italiano) denominata, per l’appunto, “Il Matrimonio”, dicendo che il matrimonio è socialmente utile, in quanto unione atta alla tutela dei figli e, dunque, della specie umana: “Alla società non interessa se una persona sia fedele o no, ma interessa che i figli vengano tutelati (…) Antropologicamente quello che è fondamentale è non solo scegliere un partner o essere scelti reciprocamente, ma garantire la sopravvivenza della specie con la cura della prole; (…) Da un punto di vista culturale bisogna mantenere nel tempo la scelta, per poter stabilizzare quella che viene definita una preferenza ”.
“Wine Bar, Reality Culturale” è il luogo giusto dove approdare se si vuole assistere ad un confronto culturale, per poter riflettere su tematiche che ci troviamo ad affrontare giorno dopo giorno, e che spesso ci creano domande alle quali la freneticità della vita non ci permette di dare una risposta. Ad affrontare le domande, le curiosità ma anche tutte le perplessità che possono derivare dalla parola matrimonio , durante lo svolgimento della puntata, ci sono stati : Nancy Lepore, docente di lettere; il sopramenzionato Alessandro Bertirotti , scrittore e professore universitario di antropologia della mente e sociologia della famiglia; Teresa Avino , docente di lingua inglese; Concetta Ripoli, Poetessa e delegata regionale per la Campania dell’Associazione Nazionale “Poeti e Scrittori Dialettali d’Italia” (A. N. PO. S. DI.); Lorena Coppola, insegnante di danza e coreografa teatrale ; Felice De Martino, scrittore.
Una delle principali perplessità riguardanti il matrimonio è legata alla durata dell’amore all’interno di una relazione di coppia lunga l’intera vita. Molto rassicurante si è dimostrata la visione romantica della poetessa Concetta Ripoli, che all’interno dei versi della sua poesia in vernacolo “Sulo ‘a luna po’ guarda’ ” parla dell’amore di due persone anziane che ancora si tengono per mano: “ Si spuntasse (riferito alla luna), e ancora ‘argiento, / ce truvasse màne e mmàne, / e facesse ‘sti mumente/ cchiù lucente palpità” (Se la luna spuntasse, noi la vedremmo ancora d’argento come la vedevamo da giovani, e ci troverebbe ancora mano nella mano, e farebbe palpitare maggiormente di lucentezza questi momenti); “Il matrimonio è un ampliamento dell’amore, è un amore che in incipit è l’amore per l’uomo che si ama, poi è un amore che viene suddiviso in tanti piccoli amori per i figli” afferma la poetessa, rispondendo al quesito che ci eravamo posti all’inizio sulla durata di un amore durante l’intero svolgersi del matrimonio. Affermazione, questa, che non trova appoggio nel pensiero dell’altro poeta (e scrittore) presente in trasmissione, Felice De Martino, che asserisce che non bisogna confondere l’amore per il proprio partner con quello per i propri figli, in quanto se un matrimonio finisce a causa della fine di un amore tra due persone, non è detto che queste due persone non amino più i loro figli. L’idea della volubilità dell’amore in una relazione matrimoniale è presente, del resto, anche all’interno di alcuni lavori di Felice De Martino, come nel libro “La buona sorte” dove lo scrittore parla di una donna che, pur restando insieme al marito, cerca nuove sensazioni in altri uomini: “Non basta solo il tepore familiare, (…) la protagonista, Mariella, cerca nuove sensazioni trovando altri amori”.
Da notarsi inoltre la differenza tra l’unisono pensiero delle due professoresse di scuola superiore Nancy Lepore e Teresa Avino (rispettivamente docenti di letteratura italiana e di inglese), e la visione della più giovane e non sposata Lorena Coppola, insegnante di danza e coreografa, oltre che presidentessa della Fondazione Culturale “Léonide Massine”: le due insegnanti si mostrano infatti soddisfatte del loro matrimonio in quanto relazione matura e duratura nel tempo, “Una relazione amorosa fondata sulla stima e sul rispetto” (Nancy Lepore), Lorena Coppola afferma invece che sarebbe disposta a sposarsi solo per amore e che non resterebbe sposata, se non per amore nei confronti del proprio uomo: “Per me sposarsi è per amore e continuare il matrimonio solo per amore, altrimenti diventa una convenzione vuota”.
Un contrapporsi di pensieri e di posizioni, dunque, all’interno della puntata “Il Matrimonio” di “Wine Bar, Reality Culturale”, dal quale sembra delinearsi una linea guida che sta nel centro, ovvero: il matrimonio non è la tomba dell’amore, ma solo un trasformarsi dello stesso dalla sua forma di passione iniziale ad un’altra forma, più razionale, che si fonda sul rispetto e sulla stima che negli anni si sviluppa verso il proprio compagno. È possibile e naturale avere propensioni amorose per altre persone appartenenti all’altro sesso, anche durante il matrimonio, ma col senno di poi, per rispetto e per quell’amore consolidato nei confronti del proprio partner, si può decidere di lasciar sfumare questo tipo di pensiero dalla propria mente. Il matrimonio è dunque un impegno ed un legame nei confronti della persona amata, ma anche il piacere di poter sempre contare sull’altra persona, che può diventare un punto fermo all’interno della nostra vita. Il matrimonio può essere fondamentale per il riprodursi e per la tutela della specie umana, in quanto è una maniera per prendersi cura dei propri figli, riprendendo il concetto espresso dal prof. Bertirotti, e … dicendola con le parole del filosofo Friedrich Nietzsche “Matrimonio: ecco come chiamo la volontà di creare in due quell'uno che sarà qualcosa di più dei suoi due procreatori”.
Manuela Scherillo

Per vedere la punata:
http://www.winebarshow.it/home/index.php/streaming-online-2010/167-il-matrimonio

Vivere di spettacolo è possibile? … ve lo svela “Wine Bar, Reality Culturale”!

Vivere di spettacolo è possibile, o meglio, è possibile per tutti? Quali sono i requisiti da avere per aspirare ad una vita di successo all’interno del mondo dello spettacolo? Quanto conta la fortuna in questo settore?

Questi sono solo alcuni degli interrogativi che ci si è posti all’interno di “Vivere di spettacolo”, la puntata di “Wine Bar, Reality Culturale” (un programma ideato e condotto da Giuseppe Maria Galliano che va in onda su SKY 848, e su un circuito di circa 70 emittenti terrestri in tutta Italia , arrivato al quinto anno di produzione con ben 110 puntate) che è stata girata presso il ristorante romano “Stai Manzo” (C.so Francia – Cassia).
A discorrere riguardo la tematica ci sono stati ospiti di grande prestigio appartenenti al mondo dello spettacolo e non: Geppino Afeltra (noto manager musicale), Daniela Martani (l’attrice, cantante e presentatrice che ha debuttato in televisione nella nona edizione del Grande Fratello), Giancarlo Nicotra (Regista ed autore televisivo RAI e MEDIASET), Jary Gugliucci (attore), l’onorevole Vincenzo Fasano (senatore e presidente della commissione vigilanza RAI), Giampiero Artegiani (grande autore di musiche e testi della canzone italiana), Letizia Calandra (soprano e cantante di musica Classica Napoletana), Sergio Pintaudi (primario e direttore di U.O.C. di anestesia e rianimazione).
Spettacolo è un termine che racchiude in sé un insieme di ambiti molto vasto, si parla di spettacolo se ci si riferisce ad un’opera teatrale, o anche al cinema, o alla musica: per definizione, lo spettacolo è una rappresentazione artistica che sia rivolta ad un pubblico. Fare spettacolo, dunque, non equivale necessariamente ad essere ripresi da telecamere, e, nel caso in cui si volesse restringere il concetto di spettacolo a quello di televisione o cinema, si dovrebbe parlare anche di tutto quel complesso meccanismo operativo che c’è alle spalle di uno spettacolo televisivo o di un film, che va dal regista, all’aiuto regista, ai tecnici.
Lo spettacolo, dunque, non è necessariamente successo, si può fare spettacolo a vari livelli, ed ognuno di questi livelli porta alla possibilità o meno di “vivere di spettacolo”; la domanda, a questo punto è : “Quanto si deve essere disposti ad investire per entrare nel mondo dello spettacolo, se poi non è detto che, una volta introdotti nell’ambito, si possa vivere solo ed esclusivamente di esso? … Daniela Martani (attualmente presentatrice, attrice e cantante) è la testimonianza del fatto che investire nel settore spettacolo può portare a risultati concreti, e la sua risposta sarebbe sicuramente positiva se riferita alla sua posizione attuale all’interno di questo mondo, ma lo è stata un po’ meno quando si è trovata a parlare del suo passato: “Il lavoro di hostess lo facevo part-time, per il discorso si può vivere di spettacolo … per me per undici anni no, perché cantavo per ottanta euro a serata!” .
Ma quanto è importante la fortuna per diventare uomini/donne di spettacolo, e quanto invece conta il talento? La fortuna è una parola sopravvalutata a dire del manager musicale Geppino Afeltra, che parla dello spettacolo in questi termini: “Credo che sia un discorso molto simile a molti altri nei vari settori e categorie, come quello di un bravo legislatore e di un bravo medico, l’importante è saper avere l’intuito e credere in quello che uno può sviluppare avendo quella sensibilità e quel gusto di capire e percepire che un personaggio che ha la sua personalità artistica e professionale sia un vincente”. La replica di Giancarlo Artegiani (noto musicista e compositore di testi musicali) al binomio fortuna/successo è riferita alla costanza con la quale si tenta la fortuna : “Se ci provi una volta sola hai una sola possibilità, se ci provi anni e anni l’agevoli … ”. Prendendo parte alla discussione , il senatore Vincenzo Fasano, si esprime in una maniera del tutto spontanea e naturale, come insito all’interno della sua personalità e nel suo modo di fare, dicendo che dal momento del suo ingresso all’interno della Commissione di Vigilanza R.A.I. molte persone gli hanno chiesto favori inerenti il mondo dello spettacolo: “Non so quante persone si sono rivolte a me come fossi un impresario (…) c’è una società che chiede e avanza attraverso la politica” .
La fortuna di farsi conoscere dalle persone giuste può servire, probabilmente, all’inizio di una carriera lavorativa, ma è chiaro che per essere competenti all’interno di un qualsivoglia settore lavorativo, facendo di quel settore il proprio settore, è essenziale la pratica, la specializzazione concreta, che viene svolta sul campo, giorno dopo giorno. Specializzazione continua e gavetta sono i concetti chiave sui quali si fonda anche il pensiero del famoso regista Giancarlo Nicotra: “La televisione più la fai e più la fai bene , la televisione per farla deve diventare un’abitudine”.
Manuela Scherillo

Per vedere la puntata:
http://www.winebarshow.it/home/index.php/streaming-online-2010/158-vivere-di-settacolo-

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